BLASPHEMOUS 2 RECENSIONE la serie evolve in Metroidvania

Recensito su PlayStation 5

Blasphemous 2 - Recensione
Il risveglio del Penitente in Blasphemous 2 (2023)

Questa recensione di Blasphemous 2 risponde alla legittima domanda: come si evolve l’IP in questo secondo capitolo? L’enorme cuore apparso sopra i cieli di Cvstodia nella scena post credits del DLC del primo capitolo, Wounds of Eventide, ha ripreso a battere, nefasto segno dell’imminente venuta alla luce di un nuovo figlio del Miracolo.

Una forza sovrannaturale riporta così in vita il Penitente, un guerriero tormentato che dopo aver completato il suo truce pellegrinaggio in Blasphemous, viene chiamato nuovamente a proteggere da inedite e terribili insidie un mondo precipitato nel caos più delirante.

Il primo passo sarà quello di raggiungere Anon, una porzione di città sorretta in cielo da tre enormi statue, culla dei progetti del Miracolo, per poi affrontare il nemico più temibile di tutti e incidere la parola fine su un ciclo infinito di vita, morte e tormento.

Ecco che dunque inizia il nostro viaggio attraverso le perigliose lande in declino di Blasphemous 2, terre popolate da mostri di ogni sorta e mistici custodi di imperscrutabili segreti, alla ricerca dei tre guardiani dei rimpianti che proteggono le enormi e svettanti statue a protezione del male dei mali.

Dopo il successo del primo capitolo, i ragazzi di The Game Kitchen tornano a farsi sentire a gran voce e, forti del supporto di un importantissimo publisher quale Team17, realizzano questo Blasphemous 2, un titolo che a tutti gli effetti entra ufficialmente e definitivamente nel mercato con un bel marchio che urla “metroidvania” senza se e senza ma.

La natura clamorosamente criptica della storia torna a farsi sentire e vi farà ancora una volta grattare la testa a più non posso, ma sarà anche uno dei motori che vi spingerà a battere ogni singolo pertugio del mondo macabro e fantastico che abbiamo imparato ad amare giocando al primo capitolo.

Blasphemous 2 e il ritorno del Penitente

Nonostante il primo episodio fosse già classificabile come un metroidvania, grazie ai suoi labirinti e alle sue meccaniche punitive ben consolidate all’interno del genere, la nuova avventura del Penitente si mostra decisamente più matura ed evoluta, arricchita da una serie di elementi che, pur visti e stravisti, rendono il gioco un prodotto assolutamente più completo e rifinito.

Blasphemous 2 farà certamente la felicità di tutti gli appassionati dell’eroe dall’elmo a punta, non ho alcun dubbio al riguardo, ma, come praticamente tutti i titoli analoghi pubblicati in tempi recenti, non riesce a portare ai giocatori nemmeno il ricordo di una ventata di aria fresca, galleggiando saldamente tra i canoni più totali del genere.

Blasphemous 2 - Recensione
Le esecuzioni: un modo come un altro di dimostrare affetto in Blasphemous 2 dopo aver stordito i nemici

Voluto o meno è certo che ancora una volta The Game Kitchen appare potente più per la direzione artistica gotica e oscura che per le componenti di gameplay, riuscendo a portare a casa la partita agilmente grazie a un lavoro ben orchestrato e capace di garantire una ventina di ore di svago, 30 cercando il 100%.

L’impressione di chi scrive è che ci si trovi di fronte a un progetto nato più per necessità che per alimentare la fiamma della creatività, tant’è che nonostante le migliorie di gioco e level design, il titolo non inventa nulla, profumando eccessivamente di già visto e ricordando in tutto e per tutto un bel Castlevania “spagnoleggiante”.

Un mondo intricato e spaventoso che manca di una propria identità

In Blasphemous 2 non troverai nulla di nuovo ma anche esattamente ciò che vuoi trovarci; decine di nemici agguerriti, vagonate di oggetti misteriosi, mappe intricate impreziosite da svariate scorciatoie, impensabili passaggi segreti e, naturalmente, miriadi di ambientazioni illustrate a regola d’arte in grado di rendere l’ennesimo pellegrinaggio del Penitente un viaggio carico di fascino ed epicità.

Rispetto all’episodio precedente, Blasphemous 2 si presenta inoltre rinvigorito da un level design ben più elaborato e che, come anticipato, prende ampiamente spunto dai capostipiti del genere, potenziando quanto già visto nella prima avventura e ampliandolo di gran lunga, regalando un’esperienza decisamente più varia e complessa.

È complessivamente tutto più piacevole, comprese le importanti fasi di backtracking degli ambienti, componente di gioco inserita in Blasphemous 2 in maniera chiaramente più riuscita a organica grazie a una decisamente maggior varietà nella struttura delle mappe e del gameplay.

Non risulterà infrequente imbattersi in zone momentaneamente inaccessibili per via della mancanza di una determinata abilità, portandovi a rimuginare sulla necessità di esplorare ogni singolo angolo della mappa e a tornare sui vostri passi ogni qual volta verrete in possesso di un nuovo oggetto, loop comune nei metroidvania ma in un certo senso inedito all’interno del mondo di Blasphemous.

Armati per esplorare

Mea Culpa, la spada del Penitente in Blasphemous, è stata sostituita in questo episodio da un sistema di combattimento più vario, basato sull’utilizzo alternato di tre differenti strumenti di morte. Ruego Al Alba, una grande sciabola connotata da un feroce attacco speciale chiamato Patto di Sangue, Veredicto, una sorta di grosso incensiere che funge da mazza e che può causare danni da fuoco, e il duo di stocchi Sermiento e Centella, in cui è incastonato il potere del fulmine.

A chi gioca sarà concesso inizialmente di scegliere solamente una di queste tre armi, le altre potranno essere recuperate solo successivamente all’interno del mondo di gioco, meccanica interessante e in grado di arricchire la campagna di Blasphemous 2. Questi 3 compagni di pellegrinaggio, non serviranno solamente a trucidare i nemici, ma garantiranno al Penitente speciali abilità utili per superare particolari ostacoli, ampliando enormemente la componente esplorativa.

Il Penitente che diventa Punitore

La varietà nelle armi di Blasphemous 2 porta con sé inoltre un decisamente maggiore assortimento di stili di combattimento in grado di trasformare il Penitente in una vera e propria macchina da guerra.

Gli sviluppatori hanno infatti deciso di dotare le tre armi del nostro viaggiatore di un albero completo di abilità, seppur di dimensioni ridotte, come se gli ulteriori e svariati sistemi di potenziamento del personaggio non fossero già abbastanza: per esempio la Pala d’altare dei Favori o i famosi Grani del Rosario, per non parlare delle devastanti Preghiere (le magie di Blasphemous).

Blasphemous 2 - Recensione
Questa amabile signorina diventerà una delle vostre più grandi amiche

Migliorando i nostri attrezzi da battaglia e associandoli ai giusti buff derivanti dagli altri oggetti presenti nell’equipaggiamento del protagonista, potremo dunque arrivare a costruire build connotate da una forza davvero impressionante, spesso smisurata. Il che ci porta a toccare uno dei principali punti dolenti di Blasphemous 2: il suo livello di difficoltà estremamente poco bilanciato.

Blasphemous 2, un metroidvania troppo semplice o troppo difficile?

Nel tempo un po’ qualsiasi giocatore ha imparato che i metroidvania e i soulslike, generi in cui ovviamente ricade anche Blasphemous, sono tipologie di videogiochi connotate da un livello di difficoltà mediamente alto; lo stesso Hollow Knight, forse il titolo più riuscito insieme a Dead Cells tra quelli realizzati negli ultimi anni all’interno di questo filone, è un prodotto in grado di logorare il giocatore meno propenso a sfide di buon livello.

Appare dunque oltremodo interessante notare come invece Blasphemous 2 si presenti nettamente più semplice da completare, sicuramente ricco di segreti da svelare spesso non semplici da scoprire, ma certamente non complesso in termini di combattimento, o almeno non come altri titoli analoghi. Scelta o errore di design?

Potrebbe anche trattarsi di una mossa atta ad avvicinare al titolo una fetta di pubblico meno incline all’acquisto di videogiochi canonicamente difficili, d’altro canto ritengo però che una tale decisione rischi di allontanare quella nicchia di appassionati che si aspetta di incontrare un buon livello di sfida, a tratti magari anche feroce.

Non dovremo infatti faticare minimamente per arrivare a potenziare il Penitente fino al punto di devastare ogni nemico che incontreremo sulla nostra strada; mi chiedo quindi se aver espanso così tanto le possibilità di combattimento e i potenziamenti non abbia portato di conseguenza a un appiattimento non voluto del livello di difficoltà, che tutto sommato non si dimostrava affatto drammatico nemmeno nel primo capitolo.

Blasphemous 2 - Recensione
Non è affabile quanto potrebbe sembrare

Anche molti dei boss principali non rappresenteranno una sfida particolarmente degna di nota, soprattutto per i giocatori più esperti, tranne in alcuni casi e specialmente nel finale, momenti in cui tutto d’un tratto e senza il minimo preavviso ci troveremo al cospetto di nemici più che temibili che ci richiederanno molteplici tentativi prima di riuscire a superare lo scontro.

Una curva di difficoltà alquanto curiosa e che, sebbene possa apparire in linea con il concetto del viaggio intrapreso dal protagonista, potrebbe tradire un bilanciamento del livello di sfida molto poco riuscito e potenzialmente frustrante.

Un viaggio musicale impossibile da dimenticare

Fortunatamente per noi, l’avventura attraverso i boschi e i palazzi di Cvstodia sarà resa ancora più avvincente grazie alle note della meravigliosa colonna sonora nuovamente firmata dal talentuoso Carlos Viola. Una serie di brani di incredibile effetto, perfettamente amalgamati con l’ambientazione e l’ispirata estetica che caratterizza visivamente e narrativamente Blasphemous 2.

Dozzine di arpeggi in stile Flamenco ed epiche orchestrazioni accompagnano interamente il lungo pellegrinaggio del Penitente fino alla sfida finale, lasciando spesso e volentieri spazio a una nota di speranza che ho personalmente raramente riscontrato nel primo episodio, musicato in maniera decisamente più oscura e tetra, quasi opprimente.

La composizione musicale appare qui invece più variegata e fresca, senza mai tuttavia abbandonare l’ossatura maligna tipica del primo capitolo, arrivando a rappresentare con tutta probabilità l’elemento più riuscito di Blasphemous 2, un gioco che di fatto non riesce a rinnovarsi più di quel tanto sotto tutti gli altri punti di vista.

In conclusione di questa recensione di Blasphemous 2…

Dopo il successo del primo Blasphemous, arrivato nel 2019, The Game Kitchen riporta i giocatori nella desolante Cvstodia, un mondo oggi rinvigorito ed espanso a tal punto da poter considerare questo seguito a tutti gli effetti un canonico metroidvania, arricchito da tutti quegli elementi tipici di un genere ormai completamente sdoganato e apprezzato ma che, fino a prova contraria, non ha probabilmente più nulla da dire.

Nonostante si dimostri un titolo assolutamente valido e divertente, pad alla mano, infatti, Blasphemous 2 appare a giudizio di chi scrive un esperimento molto meno ispirato rispetto al suo predecessore, certamente potenziato dove vi erano margini di miglioramento, ma senza introdurre reali novità, giungendo dunque sul mercato come un prodotto più grande e articolato ma sostanzialmente identico all’originale in quasi tutte le sue forme.

Qualcuno potrebbe storcere il naso leggendo queste mie parole, soprattutto considerando il fatto che io stesso ho incollato un bell’8 ad Afterimage, un metroidvania così metroidvania da risultare un plagio mostruoso. Il problema però è che un titolo come quello, alla fine dei conti, è riuscito a mettere insieme così tanti elementi conosciuti e a condirli talmente bene da produrre un mash-up quasi inedito, mentre Blasphemous 2, un videogioco figlio di un’estetica davvero ispirata e originale, incredibilmente accattivante, è arrivato negli store quasi con il pilota automatico, senza alcun carico di particolari novità. Mi sarei quindi aspettato decisamente di più.

[Qualche rapido link che ti potrebbe essere utile: la recensione del primo Blasphemous e la pagina per l’acquisto di Blasphemous 2]

7.9
La trasformazione della saga di Blasphemous in vero e proprio metroidvania.

Pro

  • Divertente e appassionante
  • Discretamente longevo
  • Visivamente gradevole
  • Colonna sonora meravigliosa
  • Più articolato e complesso del primo capitolo

Contro

  • Non appare particolarmente fresco rispetto al predecessore
  • Difficoltà mal bilanciata?
Vai alla scheda di Blasphemous
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