Diggs l’Investigatarlo – Diggs l’Investigatarlo
Il libro delle meraviglie, pt. 2
Dopo Wonderbook: Il libro degli Incantesimi, ambientato nel magico mondo di Harry Potter, Sony decide di solleticare nuovamente gli acquirenti della sua più recente periferica con l’uscita di un nuovo titolo, Diggs l’Investigatarlo, un vero e proprio noire interattivo per bambini. Questa volta alle redini dello sviluppo sono stati posti i Moonbot Studios, giovane software house che ha saputo rispondere bene alle richieste di Sony per il secondo titolo targato Wonderbook. Vediamo quindi quali sono gli ingredienti di questa ennesima, magica favola.
Suonala ancora, Sam
Diggs è sostanzialmente un verme (ma non inteso come aggettivo, è proprio un vermiciattolo), che, con un impermeabile ben abbottonato e il suo borsalino in testa, gestisce la sua agenzia investigativa privata. Una notte il suo amico-uovo Humpty Dumpty viene scaraventato giù dalla finestra del suo palazzo, e il nostro sosia strisciante del miglior Humphrey Bogart si ritrova ad essere coinvolto nelle indagini, osteggiato da nemici più o meno improbabili. Messa così sembrerebbe trattarsi della versione cartoon di L.A. Noire, ma alla fine l’aspetto favolistico/bambinesco del tutto è a farla da padrone, rendendo quindi la storia godibile ai più piccoli ma anche ai più grandi che vogliono tornare un po’ piccoli. Nulla di eccessivamente diverso da quanto visto nel titolo precedente per Wonderbook, rendendo quindi, ad ora, il libro interattivo una periferica pensata sostanzialmente per un pubblico molto giovane. Non è un male, per carità, ma si sa che per far breccia nel duro mondo videoludico è il giocatore più scafato quello che devi conquistare.
Gira, il libro gira
Questa volta il Move non la fa da padrone come nel gioco basato su Harry Potter, bensì è il libro stesso ad essere teatro dell’azione e periferica del suo compimento. Dovremo quindi girarlo, ruotarlo, inclinarlo e così via, in maniera tale da modificare l’ambiente circostante e compiere le azioni necessarie per proseguire con la nostra avventura. Si può realmente dire che questa volta la storia “esce” tutta dal libro, sono infatti pochissimi i momenti in cui succederà qualcosa al di fuori delle pagine inquadrate. Molto simpatica la realizzazione tecnica dei cambiamenti della scena in base agli spostamenti del libro, con alcuni minigiochi decisamente divertenti; la parola che più ci sentiamo di usare in questo caso è “interattivo”, poiché per la prima vera volta possiamo avere letteralmente fra le mani il mondo di gioco. La solita pecca di questi titoli Wonderbook, ad ora, è la longevità: l’avventura si conclude abbastanza rapidamente e non induce particolarmente a riprenderla per una seconda o terza passata. Anche per questo, però, è da lodare il fatto di aver pubblicato il gioco ad un prezzo molto competitivo, all’incirca 20€, proprio per invogliare all’acquisto.
Un verme che buca lo schermo (e il foglio)
Diggs ha una realizzazione tecnica eccellente, con una grafica sempre pulita e dai numerosi dettagli, nonostante il campo d’azione sia abbastanza “statico” e piccolo, in alcuni frangenti. Come già detto in altre sedi, calibrando alla perfezione Move, PS Eye e Wonderbook si godrà di un’esperienza di gioco simpatica e soddisfacente. Bisogna prestare un po’ di attenzione a non rovinare il libro nel momento in cui viene mosso e strusciato sul pavimento, tant’è che ci sentiamo di consigliare l’utilizzo di un piccolo tappeto su cui poggiare il libro, proprio per evitare di sfregarlo sul pavimento e rovinarlo. Un simpatico espediente: quando spostiamo un po’ troppo il libro dalla sua posizione ottimale apparirà, sempre più presente, l’effetto di una vecchia pellicola in proiezione su schermo, fino a quando il gioco non ci chiederà di riposizionare il Wonderbook al posto giusto. Il comparto audio è interamente localizzato in italiano, e dà un’ottima atmosfera al tutto, con voci azzeccate e non eccessivamente infantili.
Non sparate sul verme
Diggs l’Investigatarlo è un gioco che sicuramente può far breccia nel cuore di chi ha voglia di stupirsi di fronte alle meraviglie del Wonderbook, grandi o piccoli che siano. Il resto del pubblico potrebbe trovarlo infantile o poco attraente, ma ormai è chiara la direzione attualmente presa dalle produzioni per questa periferica, quindi non è possibile giudicare “male” un qualcosa che ha un suo target ben preciso – e che, precisiamolo, non è affatto male. Complimenti quindi ai Moonbot e a Sony, con la speranza che, anche con l’imminente avvento di PS4, questa tecnologia possa continuare a far produrre giochi tecnicamente eccellenti, unendovi in aggiunta tutto ciò che anche i videogiocatori più incalliti possono desiderare.