Dokapon Kingdom – Recensione Dokapon Kingdom

Non è un segreto ormai il fatto che Nintendo Wii sia un contenitore di centinaia di giochi, tra i quali però solamente in pochi si distinguono positivamente. Naturalmente, essendoci così tanti videogames, a meno che un titolo non faccia già parte di una saga famosa o piuttosto sponsorizzata, difficilmente verranno tutti presi in considerazione. Eppure, ancora una volta, ci viene dimostrato che in mezzo a tanti nomi nuovi e sconosciuti, ci sono prodotti meritevoli di venire scoperti e provati. Dokapon Kingdom è uno di questi, e seppure in realtà faccia parte di una saga che ormai comprende già 5 giochi (avuta inizio sul Game Boy Advance con un RPG di nome Dokapon: Monster Hunter), qui in Europa è ben poco conosciuta.

Dokapon Kingdom è un ibrido perfetto tra Board Game e RPG. Giocabile fino a 4 giocatori, è un titolo che sfrutta la "bastardaggine" delle persone, ripetutamente impegnati nel farsi dispettucci in-game… e quando questa manca non è un problema, ci pensa il gioco stesso a fare molti, molti dispetti. Il trailer di presentazione esordisce con "ecco a voi il gioco che rovina le amicizie!", e per quanto sia ovviamente una esagerazione, è azzeccatissimo.

Un regno in pericolo

Nonostante esista la modalità "libera", nella quale potremo fare una partita con l’intera mappa disponibile scegliendo sia il livello dei personaggi da cui partire, sia quello della durata della partita, la modalità principale è quella della storia, anch’essa giocabile in 4 persone al massimo. All’inizio della partita abbiamo la creazione dei personaggi: decideremo quindi il nome del nostro avatar, il colore principale, il sesso, e la classe di partenza (Guerriero, Ladro, o Mago), in attesa di sbloccare le molte classi avanzate durante la partita soddisfando certi requisiti.
A questo punto la storia avrà inizio: ci troviamo nel regno di Dokapon, e stiamo percorrendo tempi bui. Tutte le città e le terre del reame sono invase da terribili mostri, ed il Re e la Principessa (sua figlia) attendono nel castello di Dokapon intrepidi avventurieri che possano salvarli; naturalmente questi eroi siamo noi.
Verremo così posizionati su una casella di questo enorme Board Game, e a turno potremo girare un tornello con numeri che vanno da 0 a 6, e, a seconda del risultato, muoverci di quel numero di spazi nella direzione che desideriamo. Potremo capitare in vari tipi di spazi diversi, quindi parliamone singolarmente.

Gli spazi vuoti significano essenzialmente due cose: battaglia o evento. Nel caso di una battaglia, di cui parleremo meglio fra poco, incontreremo un mostro che, nell’eventualità di vittoria, ci premierà con denaro, punti esperienza, e forse oggetti. Qualora si tratti di un evento, invece, apparirà un PNG (personaggio non giocante) che, a seconda del caso, potrà aiutarci o metterci i bastoni tra le ruote nei più svariati modi. Anche capitare sulla stessa casella vuota di un altro giocatore farà partire una battaglia tra i due, ma questa volta il vincitore, oltre ad acquisire punti esperienza, potrà anche decidere di rubare tutto il denaro al perdente, un pezzo di equipaggiamento, degli oggetti, una città in suo possesso, o, più semplicemente, di fargli dispetti come cambiare il suo nome o infliggergli status alterati.

Gli spazi bottega sono ovviamente dei negozi, che si distinguono in tre categorie: Negozio di armi (dove potremo acquistare appunto armi o scudi che aumentino il nostro attacco e la nostra difesa, dandoci oltretutto un 30% di bonus all’attacco se l’arma è particolarmente adatta alla nostra classe), il Negozio di magia (per acquistare incantesimi da terreno o da battaglia), e il Negozio di oggetti (dove rifornirci dei più svariati e utili accessori da utilizzare per facilitarci la vita). Il sabato i negozi effettuano sconti, mentre la domenica son chiusi.

Ci sono poi gli spazi città, inizialmente occupati da mostri particolarmente potenti, ma che sconfitti daranno al vincitore il controllo su quel determinato paese, con tutti i suoi incassi settimanali e la possibilità di aumentarne il valore versando una certa cifra. In città sarà anche possibile riposare per la notte per recuperare i propri punti vita, pagando una stanza di albergo che però sarà gratuita per il giocatore che controlla quel luogo.

Negli spazi oggetto e gli spazi magia potremo girare un tornello per acquisire un oggetto o una magia da campo casuale tra quelli che ci vengono proposti. A questo riguardo, gli oggetti e le magie da campo possono essere utilizzati solo una volta per turno prima di girare il tornello che determina di quanti spazi possiamo muoverci. Ogni classe del gioco ha un predefinito numero di slot di oggetti o magie che è possibile tenere con sé, e spesso possono essere determinanti. Ci sono anche degli spazi oggetto rossi, dove la maggior parte delle cose acquisibili sono negative, ma dove appaiono anche raramente oggetti molto potenti, e infine gli spazi oggetto chiusi, per i quali sarà necessaria una chiave magica per aprire lo scrigno dove sarà presente qualcosa di raro.

Ci sono poi altri spazi, meno frequenti, come quelli Denaro (che ci farà girare un tornello dandoci una certa quantità di soldi), gli spazi Veleno (che ci avveleneranno ma che poi funzionano come gli spazi vuoti), gli spazi G (dove potremo potenziare o ritirare i guadagni di una tra tutte le città in nostro possesso) e molti altri, tutti da scoprire.

Questo gioco è veramente enorme, parlare di tutto quello che è possibile fare sarebbe impossibile. Descriviamo quindi solo qualche altro aspetto fondamentale, per esempio il combattimento. All’inizio della battaglia, il personaggio che ha dato inizio alla lotta dovrà scegliere una tra due carte coperte, a seconda di quale ha scelto, poi, inizierà per primo o per secondo in questo turno. Ora, i due giocatori avranno quattro diverse opzioni: l’attaccante potrà sferrare un attacco normale, un attacco magico, un attacco in carica (che se colpirà infliggerà più danni), oppure utilizzare una skill proprietaria della sua classe (come un aumento dell’attacco per il guerriero, o un tentativo di furto di soldi od oggetti per il ladro). Naturalmente, tutti i danni inflitti, così come la possibilità di colpire, dipenderanno dalle stat dei giocatori: Attacco, Difesa, Magia, Velocità, e ovviamente i Punti Vita. Il difensore dovrà giocarsela in stile morra cinese, cercando di azzeccare cosa farà il suo nemico e comportarsi di conseguenza: con la difesa diminuirà i danni provocati dall’attacco normale, con la difesa magica quelli dovuti agli incantesimi; c’è poi il comando opporre, che lascia completamente scoperti ad un attacco normale, ma azzererà qualunque danno provocato da un eventuale attacco in carica e sferrerà addirittura un letale contrattacco… e infine la fuga, che ci farà perdere la battaglia, ma limiterà eventuali rapine inflitte dall’avversario, rispetto ad una vera e propria sconfitta.

La storia prosegue per capitoli, con il Re che chiede svariati favori, e noi che dovremo girare per il mondo prima per trovare i Grandi Boss rossi, nascosti in alcune città da liberare, e infine svolgendo l’incarico che il Re ci chiederà. Ad ogni capitolo verrà sbloccato un nuovo continente, rendendo la mappa ancor più enorme. Oltre alle zone esterne, ci sono addirittura dei dungeon, dove potremo entrare per trovare mostri più potenti ma anche ricompense molto più succose.
Il vero scopo del gioco non è comunque completare il tutto, ma finire la partita (che durerà svariate sessioni di gioco) con più denaro possibile, e con denaro non si intende solamente quello che ci si porta appresso, ma anche il valore stesso delle città che conquistiamo, o il valore dei castelli che il Re ci donerà a missioni svolte.
 

In questo Martedì della sesta settimana, uno dei nostri eroi si prepara a fronteggiare un boss alla sua destra… dopo essersi rifornito di oggetti il giorno prima, ovviamente.


Puccioso e divertente!

Dokapon Kingdom certo non eccelle in grafica, eppure per quello che è ci dona molti sorrisi in un tripudio di colori accesi e cartoonosi, portando i modelli veri e propri in secondo piano. Il comparto audio non ci dà molto, le musiche son poche (e quella della mappa esterna dovremo sentirla molto a lungo), ma almeno sono orecchiabili e difficilmente stancano. Il punto forte di Dokapon è invece senza dubbio la sua longevità e il divertimento che porta, donandoci molte, moltissime ore di gioco spensierate in una singola partita, che in caso di modalità storia può risultare anche in moltissime sessioni diverse di gioco. Questo è vero, però, giocando in 4 giocatori, esperienza assolutamente impagabile, mentre il single player stancherà facilmente.
 

Kristy opta per una difesa magica. Il nemico come avrà attaccato?


In conclusione

Dokapon Kingdom si rivolge agli amanti dei giochi di ruolo, del divertimento con gli amici, e, perché no, anche a coloro che hanno amato giochi di gruppo come Mario Party. Un gioco veramente bastardo, infido, che ad ogni occasione cercherà di farvi i più svariati dispetti e farà in modo che i giocatori si sfregino tra loro. Eppure, nonostante questo, se si è in 4 giocatori, smettere di giocare è impossibile. Se avete 3 amici con cui poter giocare in maniera più o meno costante… beh, questo gioco non potete farvelo scappare.

 

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