Elven Legacy – Recensione Elven Legacy
Il genere degli strategici a turni non sempre ha riscontrato un grande interesse da parte del pubblico, ma recentemente la 1C ha rilasciato un interessante titolo che, anche senza essere esente da difetti, merita attenzione. Si tratta di Elven Legacy, che si presenta come un buon strategico a turni con la classica griglia di movimento sovrapposta alla mappa di gioco. Bisognerà conoscere bene le proprie unità, sapere cosa possono fare e il modo migliore per utilizzarle.
Il gioco si presenta con una gradevole ambientazione fantasy, i cui protagonisti sono gli elfi, ormai in declino e in cerca di nuova gloria. Nel corso delle 18 missioni della campagna, inframmezzate da filmati sviluppati con l’engine del gioco, incontreremo le classiche razze di umani, orchi e non morti, oltre alle difficoltà di convivenza che gli elfi avranno con queste. L’ambientazione, come intuibile, non è nulla di particolarmente originale. L’High Fantasy ereditato dal prequel (il cui nome fa ben capire l’estro creativo degli sviluppatori), ci pone nelle classiche situazioni tipiche di tanti giochi già triti e ritriti, invadendo forse fin troppo le fasi di gioco con gli intermezzi decisamente poco interessanti.
L’aspetto tattico è la componente principale del titolo, e, come detto prima, bisognerà spostare le unità nella mappa turno dopo turno e cercare di sfruttare al meglio le loro abilità. Al termine di uno scontro le unità coinvolte riceveranno dei punti esperienza, e una volta saliti di livello, potremo sbloccare nuove skills che aumenteranno alcune statistiche o ne abbasseranno altre… In generale è consigliabile esplorare tutte le possibilità offerte.
La parte gestionale è invece ridotta all’osso: non avremo enormi quantità di opzioni da gestire, ma basterà semplicemente accedere al menù per l’acquisto di nuove unità per verificare se abbiamo racimolato abbastanza oro; una volta acquistate le unità, basterà schierarle in prossimità di un avamposto (sempre che il limite di popolazione lo permetta) ed ecco completata la componente di gestione.
L’intelligenza artificiale risulta abbastanza competitiva, e anche al livello facile ci darà qualche grattacapo, costringendoci a decisioni sempre più mirate turno dopo turno.
Le unità eroiche, i protagonisti della trama che fa da sfondo alla campagna, saranno unità che verranno mantenute di missione in missione e saranno nettamente più forti delle unità normali. Avranno un proprio percorso di crescita e verranno modificate seguendo la trama.
Cliccando sulla modalità multiplayer potremo scegliere fra varie mappe suddivise per numero di giocatori, potremo hostare le nostre partite tramite internet o LAN, mentre invece sembrerebbe esserci qualche problema per trovare i server di gioco, dato che la lista delle partite sembra non volersi aggiornare; in alternativa potremo scrivere l’IP del server sul quale vogliamo collegarci e giocare in questo modo.
Le modalità di gioco si suddividono in conquista degli avamposti, eliminazione totale ed eliminazione dell’eroe. I nomi sono piuttosto autoesplicativi. Per evitare lunghi tempi di attesa, gli sviluppatori hanno ben pensato di inserire un timer ad ogni turno (la scelta di usarlo o meno è comunque in mano all’utente che crea la partita), nel caso qualche giocatore si addormenti durante il suo giro. Le opzioni disponibili sono comunque poche, e l’assetto e le fazioni dipendono esclusivamente dalla mappa che si gioca.
In conclusione.
Anche se non esente da qualche difetto e bug (il gioco potrebbe crashare improvvisamente senza preavviso), il titolo offre qualche momento di svago e di sfida sia per i giocatori newbie, data la sua semplicità, sia per chi ama la strategia più complessa, offrendo delle sessioni abbastanza combattute. I difetti non mancano e qualche patch non guasterebbe, ma essendo pochi gli esponenti di questo genere merita un po’ di considerazione, non trattandosi di un brutto titolo.