Fire Emblem Awakening – Fire Emblem Awakening – Recensione

La saga di Fire Emblem, fino a questo momento, ha avuto una vita piuttosto particolare. In Giappone è un gruppo di giochi famosissimo, attesissimo, dall’enorme successo. Oltreoceano, è invece, per qualche motivo, un po’ di nicchia, forse per scarsa pubblicità, visto che chi lo conosce non può fare a meno di aspettare il capitolo successivo. E quest’ultimo è arrivato: Fire Emblem Awakening giunge sui nostri 3DS esattamente un anno dopo rispetto alla release giapponese. Abbiamo dovuto aspettare un sacco di tempo ma ne è valsa la pena.

 

 

 

 

Un reame in pericolo

 

La storia di questo gioco inizia con il nostro personaggio eroe (completamente personalizzabile da noi esteticamente e come nome) che si ritrova nel bel mezzo di una furiosa battaglia contro un potente nemico, Gangrel, in compagnia di un guerriero dal nome Chrom. La battaglia trova il suo esito, ma le cose non vanno come i due combattenti pensano, e il protagonista si ritrova impossessato dallo spirito del nemico, uccidendo il suo compagno senza volerlo. E’ a questa visione orribile che spezza il fiato, che il nostro eroe si sveglia di soprassalto, da quello che pare essere stato un sogno. Il problema è che non ricorda assolutamente nulla, a parte il proprio nome e quello di Chrom, ed è proprio lui quello che si ritrova di fronte al suo risveglio. Lui e i suoi compagni, i Pastori, che naturalmente non conoscono il protagonista mentre lui pare conoscere l’amico a causa di questo strano sogno. Questi sono gruppo di guerrieri che proteggono la pace del regno Ylisse, invitano dunque il ragazzo (o la ragazza) ad unirsi a loro, scoprendo il suo talento naturale per la strategia, per la spada, e per la magia. Inizieranno conoscersi grazie allo sventare un semplice attacco di banditi, presto le cose si complicano a causa delle manovre sinistre della nazione vicina di Plegia, alla comparsa di strani guerrieri non morti, e all’aiuto di un misterioso ragazzo che afferma di essere Marth, il re leggendario.

 

 

 

 

Ti prego, non morire

 

Per chi non conoscesse la serie di Fire Emblem, si tratta di uno strategico a turni estremamente profondo e ben caratterizzato. Potremmo considerarlo come uno stadio a metà tra Disgaea e Advance Wars, poichè il movimento delle unità, singolarmente, è basato su una griglia come la maggior parte dei giochi di questo genere, ma nel momento in cui attaccheremo uno dei nemici, si entrerà in una visuale di battaglia vera e propria nella quale il primo colpo verrà sferrato da chi ha ingaggiato, per poi subire un contrattacco nel caso di sopravvivenza dell’avversario. Ogni unità possiede un certo numero di punti vita, e il numero di essi che verrà scalato non si basa esclusivamente sulle statistiche come la forza e la resistenza, ma su molti altri fattori, determinati da armi e anche dalla conformazione del campo di battaglia. Parlando di quest’ultima, esiste il concetto di valore difensivo dato dal luogo in cui ci si trova. Una unità che si trova all’interno di una foresta otterrà una difesa maggiore, perdendo meno punti vita di quanto sarebbe normalmente. Questo vale anche per altri luoghi disposti sulla mappa di guerra, come per esempio i fortini, che offrono scarsi danni ricevuti oltre a curare l’unità che si trova al suo interno alla fine di ogni turno. Come detto prima, l’attacco dipende anche dall’arma utilizzata dai guerrieri sul campo. Se maghi e arcieri non hanno nè vantaggi nè svantaggi, le armi da mischia presentano invece un sistema alla carta-sasso-forbici. La spada vince infatti sulle asce, le ultime sulle lance e queste sulle spade. Chi è avvantaggiato farà quindi più danni del normale all’avversario, risultando in una grande battaglia di strategia sul come e dove posizionare le proprie unità oltre che sul chi far attaccare quale nemico.
Oltre a tutto ciò, troveremo in questo titolo anche molte interessanti feature, durante le missioni. Innanzitutto la possibilità di equipaggiare i personaggi con diverse armi (che aumenteranno la bravura con quell’arma man mano che la useranno) così da decidere anche durante lo scontro quale usare, così da sfruttare un maggiore vantaggio. Gli equipaggiamenti possono essere anche trovati portando una unità in speciali caselle dove sono nascosti tesori, che si riconosceranno grazie ad un particolare brillio. Oltre a ciò, sferrare un attacco mentre una unità alleata si trova adiacente a quella che stiamo controllando, risulterà in un attacco combinato o comunque in un potenziamento di questo, che sfocerà infine in un aumento dell’amicizia tra i due eroi. Sì, perchè è possibile aumentare i rapporti tra i personaggi grazie a questo sistema o anche tramite particolari dialoghi che si rendono disponibili tra una missione e l’altra. Cosa che può aiutare anche nella possibilità che due eroi facciano un figlio in grado di rimpiazzare una unità persa in battaglia, poichè non tutti sanno che in Fire Emblem, la morte di un personaggio in combattimento significa la sua perdita definitiva (a meno che non scegliamo, all’inizio, una modalità più semplice in cui ciò non accade).

 

 

 

 

Personalizzazione massima

 

In questo titolo bisogna dire che la personalizzazione di ciò che vogliamo fare è ai massimi livelli. Non solo in gioco, grazie alla possibilità di scegliere le armi da equipaggiare, scegliere un livello di difficoltà, scegliere se i personaggi muoiono o meno, o creare completamente il nostro personaggio scegliendo sesso, capelli, corporatura, e viso, ma questo vale anche per il comparto tecnico. L’audio del gioco infatti presenta non solo ottime musiche, ma anche la possibilità di scegliere tra un doppiaggio inglese e quello giapponese, cosa che per un titolo da console portatile è quasi unica. Graficamente Fire Emblem presenta alti e bassi, a partire dalla semplicità grafica durante la parte tattica, passando per le belle scene di intermezzo e le scene degli attacchi, fino ad arrivare ai meravigliosi filmati in computer grafica, il tutto rigorosamente condito da un 3D su ottimi livelli. Anche la giocabilità è personalizzabile grazie alla possibilità di scegliere con che tasti giocare, le informazioni che vengono mostrate sullo schermo inferiore, e molto altro.

 

 

 

 

In conclusione

 

Fire Emblem Awakening è senz’altro uno dei migliori titoli attualmente disponibili per 3DS, e soprattutto per gli amanti dei giochi di ruolo tattici è un gioco davvero da non lasciarsi sfuggire. Troviamo qui una storia ben congegnata, certo non un capolavoro di narrazione, ma ottima rispetto agli standard a cui siamo ultimamente abituati, contornata da un gameplay stratosferico che dà tutto lo spazio possibile ed immaginabile sia alla tattica che alla personalizzazione, così da vivere questa avventura nel modo a noi più congeniale.

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