How to Survive Storm Warning Edition

L’apocalisse zombie, si sa, oramai è un topos largamente sfruttato e utilizzato in svariati campi artistici. Dai film alle serie tv fino ai videogiochi infatti stiamo assistendo a un vero e proprio florilegio di qualsiasi tipo di idea legata a un’ipotetica invasione di non morti. Va da sé quindi che trovare idee originali a questo proposito sta diventando sempre più difficile, dato il grande affollamento che affligge il genere. Ci ha provato coraggiosamente 505 Games che con il suo How To Survive, uscito in precedenza per Pc e old gen, ha introdotto meccaniche importanti di crafting in un titolo in cui il protagonista si ritrova su un’isola deserta a lottare con il suo ingegno contro la natura infame e vere e proprie ondate di zombie. Un anno è passato dall’uscita di How to Survive, e quindi 505 ha deciso di ampliare il suo raggio d’azione pubblicando questo Storm Warning Edition, un pacchetto per next gen ricco di novità e che include tutti i DLC del gioco usciti fino ad oggi.

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Come Robinson Crusoe

Come anticipato in precedenza, in questo mix di action e survival horror vestiremo i panni di un moderno Robinson Crusoe che, naufragato dopo un incidente navale su un isola deserta che all’apparenza pare un vero e proprio paradiso terrestre, dovrà in tutti i modi riuscire a fuggire sopravvivendo ai numerosi zombie che popolano l’arcipelago. Con le capacità di un novello Mc Gyver dovremo quindi aguzzare l’ingegno e sfruttare al massimo l’ambiente che ci circonda per difenderci dall’orda assassina e al contempo contrattaccare per sbarazzarci dei nemici. La trama apparentemente non è delle più originali, ma il gameplay molto particolare e l’atmosfera di continua tensione fanno di questo titolo un’alternativa parecchio divertente ai vari action attualmente in circolazione.

L’amazzone o il tank

Cominceremo la nostra avventura scegliendo il nostro personaggio tra un ragazzo della buona borghesia, un’avventuriera prestante e un palestrato molto forte. Dietro queste definizioni sommarie si celano nient’altro che il classico personaggio equilibrato, l’agile amazzone e il tank nerboruto. La nostra scelta andrà naturalmente a influenzare la natura del crafting che verremo ad approfondire nel corso dell’avventura, così come l’albero delle skills che andrà a potenziare e a far crescere il nostro personaggio in base ai progressi conquistati sul campo. Avremo modo di scorrazzare per quattro isole dell’arcipelago e su tutte potremo craftare numerosissimi oggetti, dal cibo a piante particolari, che andranno ad arricchire il nostro inventario aprendoci numerosissime possibilità. Ad aiutarci in queste meccaniche, almeno nelle prime fasi di gioco, ci penserà Kovac, un veterano da tempo sull’isola che fungerà da vero e proprio tutorial. Egli infatti disseminerà la mappa di gioco con delle guide di sopravvivenza che in più di un’occasione ci torneranno parecchio utili. Tenete a mente che tutto potrà tornarvi utile in How to Survive, dai pezzi di pneumatico che potranno diventare dei resistentissimi gambali fino ai tendini della selvaggina utilissimi per costruire dei solidi archi.

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Combina tutto ciò che puoi

Come è oramai facilmente intuibile il crafting e le combinazioni sono il vero cuore dell’esperienza di gioco. Potremo combinare fino a 5 oggetti contemporaneamente per dare vita a creazioni incredibili e impensabili senza le dovute istruzioni. Gran parte di tali oggetti sarà volta naturalmente all’offesa e alla difesa nei confronti degli zombie, ma il giocatore dovrà tenere conto sempre di altri parametri come la fame, la sete e la fatica per poter sopravvivere. Qualora non faremo attenzione a queste statistiche vedremo le nostre facoltà ridotte, da scatti più brevi a una mira molto meno precisa che in condizioni normali. Dovremo quindi, oltre a resistere agli zombi, anche trovare fonti d’acqua pulita per riempire le nostre bottiglie, così come cacciare cervi per avere sempre una fonte di proteine disponibile. Dovremo anche riposare di tanto in tanto naturalmente, ma anche questo non sarà semplice poiché dovremo bonificare le aree dai non morti prima di potere godere di qualche ora di meritato sonno per ricaricare le energie. Il bilanciamento di tali parametri di sopravvivenza è sempre ben calibrato e rappresenta un’ottima variante alla semplice resistenza alle orde barbariche ciondolanti. Lo skill tree tiene conto anche di queste esigenze perché infatti un ramo particolare delle proprie abilità, oltre alle canoniche legate all’abilità nel costruire armi o difese, è dedicato alla resistenza di tali statistiche fisiche; a ogni level up ad esempio potremo sviluppare una visione più completa della vegetazione commestibile e così via.

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L’orda

In How to Survive non dovremo solamente sopravvivere ai propri bisogni fisiologici ma anche e soprattutto agli attacchi degli zombie. Saremo costantemente attaccati da gruppi di svariati zombie, anche di tipologie diverse che vanno dai regular agli XXL esplosivi. Gli attacchi si ripeteranno in maniera costante e gli zombie non svilupperanno particolari strategie, vi basterà quindi prendere le misure le prime volte e mantenervi sempre in movimento per non rischiare di essere attaccati in maniera massiccia e quindi soccombere. I comandi faciliteranno di molto questo tipo di gameplay attraverso una mappatura dei tasti immediata e un’impostazione di controllo da canonico shooter a dual stick. Una volta imparati i pattern di attacco dei nemici vi sembrerà parecchio facile eliminare i vari non morti che vi verranno sotto. Per evitare il senso di ripetitività quindi i programmatori hanno pensato di introdurre oltre allo story mode, affrontabile in singolo o in compagnia, anche otto sfide basate sul completamento di particolari obiettivi: dovremo per esempio sopravvivere a un’orda si zombie esplosivi oppure eliminarne altri utilizzando una sola arma del proprio arsenale. I risultati di tali sfide potranno poi essere pubblicati sulle varie leader boards per potersi vantare con gli amici.

La lentezza degli zombie

Dal punto di vista tecnico il gioco vede solamente qualche incertezza nell’ambito delle animazioni e una grafica un po’ retrò, anche se per la tipologia di gioco si difende ancora bene. Ottime invece la gestione dell’illuminazione, soprattutto durante le notti, così come il framerate che non ha mai nessuna incertezza neppure nelle fasi più concitate.

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Novità

Sì ma questa nuova edizione rivista e corretta di How to Survive Storm Warning Edition cosa ha portato nel concreto di nuovo da un anno a questa parte? Sicuramente un more of the same; innanzitutto tre nuove mappe con un’ambientazione a sfondo vulcanico che salgono a sette dalle quattro che erano in precedenza. Vediamo poi il roster allargato dall’aggiunta della conturbante Nina così come dell’arricchimento delle intemperie con gli sbuffi di lava e le nubi tossiche. Sono state aggiunte in questa Storm Warning Edition anche due nuove modalità: la prima è una dedicata al free roaming e al crafting mentre la seconda è un Survival in cui dovremo resistere a ondate sempre crescenti di zombie. Tutti e sei i DLC usciti nel corso del tempo sono stati inseriti e quindi le quaranta quest originarie sono diventate ben ottanta. C’è stato anche un leggero restyling grafico, dovuto in particolar modo al passaggio su new gen.

[signoff icon=”quote-circled”]Questo divertente titolo che ben combina combattimento a crafting selvaggio torna in questa splendente incarnazione next gen. Per chi è interessato a qualcosa di nuovo e soprattutto se ha perso la prima uscita di un annetto fa, questa Storm Warning Edition rappresenta una ghiotta occasione per rimettersi in pari. [/signoff]

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