Immortals Fenyx Rising: Miti del Regno d’Oriente – Recensione

Recensito su PlayStation 5

Sono passati due mesi dall’uscita del primo dlc “Una nuova divinità” (qui trovate la nostra recensione nel caso ve la foste persa), che andava a concludere la storia di Fenyx iniziata con l’eccellente Immortals Fenyx Rising. Ora però è giunto il momento di cambiare storia, ambientazione, protagonista e mitologia: Ubisoft infatti con “Miti del regno d’oriente” ci porta nell’affascinante mitologia cinese.

Sarà riuscito questo secondo DLC a mantenere gli altissimi livelli del gioco principale e del precedente contenuto aggiuntivo? Scopritelo nella nostra recensione!

Immortals Fenyx Rising

Una storia tutta nuova

Risvegliatosi in una caverna con davanti a sé i compagni pietrificati (sì, esattamente come era capitato a Fenyx), Ku dovrà cercare di capire cosa stia succedendo. Già dai primissimi attimi di gioco il nostro protagonista riceve l’aiuto della dea Nuwa, che secondo la mitologia cinese è la creatrice della specie umana. Lo scopo del nostro eroe sarà quello di riportare l’equilibrio in un mondo sopraffatto dal caos. Come anche in Immortals Fenyx Rising, questo DLC presenta una trama abbastanza semplice ma che comunque riesce a intrattenere e divertire per tutte le cinque ore che serviranno per portarla a termine. La prima differenza che si nota rispetto al titolo principale è il tono del racconto, che mantiene sì uno stile abbastanza leggero, ma tende a essere leggermente più cupo e serioso lasciando più spazio ai drammi e alle riflessioni dei personaggi. Personaggi che contribuiscono anche a presentare al giocatore il mondo e la mitologia di riferimento, sicuramente meno conosciuti rispetto a quelli greci di Immortals Fenyx Rising.

Immortals Fenyx Rising

Déjà-vu?

Dopo aver compiuto i primi passi nel nuovo mondo di gioco e sconfitto i primi nemici, ci si rende immediatamente conto che la struttura del gameplay è rimasta pressoché identica a quella di Immortals Fenyx Rising: troveremo quindi un buon mix di combattimento, esplorazione e puzzle ambientali. Ovviamente il tutto  contestualizzato all’interno della nuova ambientazione, quindi i avremo armi della tradizione cinese, strutture e costruzioni ispirate all’architettura orientale e nuove meccaniche per la risoluzione degli enigmi. La mappa risulta ancora una volta abbastanza estesa, piena di attività, luoghi da esplorare e segreti da scoprire che potrebbero tenerci occupati per diverse ore dopo la fine della storia, anche se il tutto viene comprensibilmente ridotto e ridimensionato.

Il DLC offre anche i corrispettivi delle Cripte del Tartaro, ovvero le rovine di Tian: luoghi accessibili attraverso dei portali all’interno dei quali dovremo risolvere diversi enigmi ambientali al fine di ottenere l’Agata Celeste (Fulmine di Zeus). Quest’ultima ci servirà per potenziare la stamina di Ku, così come i cristalli di Xi Rung (Ambrosia) sono utili per aumentarne la vita massima. I potenziamenti avvengono anche qui in un Hub centrale, che sarà la base di Ku e dei suoi compagni di avventura. Sul lato del gameplay quindi non ci sono grandi variazioni rispetto al gioco principale – se non alcuni moveset del protagonista e di alcuni nemici, a cui si aggiunge qualche nuovo enigma – che comunque permettono al titolo di ottenere una personalità tutta sua.

Immortals Fenyx Rising

Parola d’ordine: riciclo

Se c’è una cosa che ci ha fatto storcere il naso, però, è proprio l’ambientazione: ci saremmo infatti aspettati uno sforzo maggiore da parte degli sviluppatori per creare un mondo che differisse da quello visto in Immortals Fenyx Rising. Purtroppo ci siamo ritrovati invece di fronte a un gran numero di assets riciclati, che rendono il mondo di gioco, già a un primo sguardo, molto simile all’Isola d’Oro. Anche il roster dei nemici e delle creature può essere definito come un semplice e banalissimo reskin di quelle già incontrate in Immortals Fenyx Rising. Ci sarebbe piaciuto vedere qualche richiamo in più alla cultura orientale, ma la verità è che spesso ci si dimentica di essere in Cina.


Questo “Miti del Regno d’Oriente” va preso per quello che è: un DLC che si aggiunge all’opera più grande Immortals Fenyx Rising. Nonostante ciò riesce a essere divertente e a intrattenere per un buon numero di ore, anche grazie a qualche nuova meccanica e alcune modifiche nel gameplay. Si poteva sicuramente fare di più per quanto riguarda l’ambientazione e i nemici, che sembrano essere semplicemente trasportati dal gioco principale in questo DLC, con solo delle piccole modifiche estetiche. Nel complesso è un contenuto a cui vale la pena giocare, soprattutto per chi ha amato Immortals Fenyx Rising e desidera immergersi nuovamente nel suo mondo.

7.8

Pro

  • Piccole modifiche nel gameplay
  • Storia che intrattiene
  • Esperienza sempre divertente

Contro

  • Ambientazione poco ispirata
  • Nemici riciclati
Vai alla scheda di Immortals Fenyx Rising
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