Indivisible – Recensione

Recensito su PC

Molte volte ci si convince che la bellezza risieda nel complesso, nell’articolato, nel dettaglio minuzioso che, calato nella grande opera d’arte, formi una sorta di grande puzzle da ammirare a bocca aperta. Spesso è così ma non si può negare che la bellezza possa dimorare anche nelle cose più semplici, più elementari e che spesso vengono trascurate passando in secondo piano e finendo per essere date per scontate.

Indivisible vuole riportare in auge il concetto che anche con qualcosa di semplice ma ben fatto ci si possa divertire da matti. Lab Zero Games, coadiuvata dall’italiana 505 Games, ha dato vita a questo action GDR ispirato a Valkyrie Profile, facendoci fare un tuffo nel passato, sebbene mixato per bene agli standard odierni.

Indivisible recensione

Uno, dieci, mille amici che si muovono

Tutto è tranquillo nel villaggio di Ashwat e Ajna è pronta per una nuova giornata. La ragazza si reca, come ogni mattina, verso il campo d’addestramento di Indr, il suo vecchio, meticoloso, severo genitore e mentore dei suoi allenamenti. Proprio in quanto padre di Ajna, Indr vuole non solo farle da maestro di arti marziali ma inculcarle anche i valori che secondo lui sono importanti, oltre a provare a placare il suo carattere focoso e spingerla a essere più riflessiva tanto nella vita quanto nei combattimenti. A detta di Indr, Ajna somiglia molto alla madre, di cui però la piccola non conosce praticamente nulla.

È proprio questa mancanza di spiegazioni, insieme ad alcune differenze di vedute con il padre che portano i due a discutere animatamente, spingendo Indr a tornare al villaggio per lasciar sbollire Ajna. La ragazza però si rende conto che al villaggio non tutto va come dovrebbe: inquietanti colonne di fumo si alzano dalle case. Ajna trova l’esercito di Ravannavar intento a bruciare le abitazioni e uccidere gli innocenti: Indr, essendosi posto a difesa della sua terra natia, ha la peggio contro Dhar, uno dei generali di Ravannavar.

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Ajna, mossa dal sacro fuoco della vendetta, si scaglia contro Dhar per vendicare il genitore e, proprio quando sembra che stia per avere la meglio, si ritrova a non poter più combattere contro il malvagio generale, in quanto questo è rimasto intrappolato proprio nella mente della ragazza (che tra l’altro potremo pure esplorare). Così ha inizio il viaggio vendicativo di Ajna nei confronti di Lord Ravannavar. Molti altri guerrieri faranno la stessa fine di Dhar, anche se a differenza di quest’ultimo, si uniranno ad Ajna spontaneamente e per i motivi più svariati. Molti di loro, come la ragazza, cercano vendetta nei confronti di Ravannavar, altri invece seguiranno la figlia di Indr per noia, altri ancora per semplice curiosità e così via.

L’incipit narrativo di Indivisible ha un sapore molto anni ’90 e sembra anche esser ricco di cliché: questi, sebbene siano presenti, sono rivisitati e rivisti in una maniera tale da non sembrare più degli stereotipi quanto piuttosto delle caricature degli stessi. Alcuni espedienti narrativi non sono nuovi insomma, così come alcune “basi” per la caratterizzazione di alcuni personaggi ma sono stati calati all’interno dell’atmosfera del gioco in una maniera particolare, tanto da non suscitare quella forte sensazione di “già visto”, quando invece alimentando la curiosità, la sete di conoscenza, la volontà di sapere cosa succederà dopo. Il tutto si concretizza in un sapiente mix che sa tanto di vecchio quanto di nuovo.

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Buddha Bar o Iddhi pub?

Come già anticipato, Indivisible si rifà molto a Valkyrie Profile, soprattutto per quanto riguarda il gameplay. Dal titolo di Tri-Ace di Enix, Lab Zero ha ripreso sia il sistema di combattimento che l’esplorazione. L’esperienza di gioco di Indivisible è un’altalena fra questi due elementi: scoprire attraverso l’esplorazione e menar le mani quando serve, il tutto inframezzato da dialoghi e cutscene in versione anime di pregevole fattura. L’esplorazione si basa su poche azioni che, combinate fra loro, racchiudono la soluzione a dei puzzle a volte non proprio così scontati.

Oltre all’immancabile salto, la scivolata e il doppio salto su parete, Ajna sarà in grado di sfruttare i suoi strumenti per fronteggiare i dungeon più impervi: conficcando l’ascia alle pareti sarà possibile scalare altezze non indifferenti mentre l’arco ci aiuterà a eliminare le corazze dei nemici altrimenti inattaccabili. Progredendo ovviamente faremo nostre altre armi che ci aiuteranno in fase di esplorazione, rendendo i dungeon dei veri e propri enigmi da risolvere usando sia il cervello che la prontezza di riflessi, riuscendo a intrattenere senza mai diventare troppo frustranti. Unica pecca: i dungeon saranno a volte un po’ troppo lineari, con poco backtracking.

Indivisible recensione

Il combat system di Indivisible è tanto semplice e intuitivo quanto divertente. Per ogni combattimento potremo contare su un party composto al massimo da quattro personaggi e, a ognuno di questi, verrà associato un tasto a seconda del suo posizionamento. I tasti serviranno sia ad attaccare che a difendersi, facendoci rimanere incollati allo schermo pronti a reagire al momento giusto, sia per realizzare le juggle (colpendo i nemici in aria) che per parare gli attacchi nemici. Eseguendo la pressione del tasto un istante prima che il nemico tocchi uno o più dei nostri personaggi, minimizzeremo i danni, oltre che a caricare sensibilmente la barra dell’Iddhi, che verrà alimentata anche grazie agli attacchi portati a segno. Questo potere servirà a usare le tecniche speciali dei personaggi schierati sul campo, diventando fondamentale per la gestione dello scontro.

Ovviamente ogni combattente sarà portato all’attacco o al supporto della squadra, quindi la composizione del party sarà un momento fondamentale per costruire una strategia solida. Sarebbe stato molto interessante poter sostituire i membri della squadra durante le battaglie, come in Final Fantasy X insomma, aggiungendo un po’ di elasticità al sistema. La profondità strategica tuttavia non manca, in quanto ogni personaggio ha, oltre alla tecnica speciale, diversi stili di combattimento: vi saranno infatti altre tecniche utilizzabili tramite i tasti direzionali, volte a potenziare gli attacchi, infliggere status negativi agli avversari, curare il party e altro ancora. A ogni personaggio inoltre sarà affibbiato un indice di affinità che influirà sulle sue performance: i valori muteranno sia con gli eventi della trama che a seconda dell’andamento degli scontri.

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Espandere il chakra

Indivisible è un ode alla cultura indù e non solo. Il nome stesso di Ajna è un chiaro riferimento al sesto chakra, il quale risiederebbe al centro delle due sopracciglia, un chiaro richiamo al terzo occhio e alla trasformazione della ragazza. Questo è solo uno dei tanti, tantissimi riferimenti celati all’interno del gioco, passando dalle storie dei personaggi, al loro stile, dalle ambientazioni ai nomi delle location.

Avviare Indivisible significa fare un vero e proprio tuffo in una delle culture più interessanti dell’emisfero orientale, con riferimenti e chicche che gli appassionati non faticheranno a cogliere. Non per questo però sarà meno accattivante o noioso per chi non conosce a pieno la cultura indiana, anzi il titolo può rappresentare un primo punto di contatto verso questo affascinante mondo.

Lo stile cartoonesco del titolo è sicuramente uno dei suoi tratti distintivi: Lab Zero si è profusa tantissimo nella creazione di qualcosa di originale e attraente, puntando molto su uno stile semplice ma mai banale. Allo stesso modo anche le cutscenes sono tutte da ammirare, opening compresa. Per quest’ultima, Lab Zero ha coinvolto persino Studio Trigger, creatore di anime quali Kill la Kill, per realizzarlo.

La OST si adatta perfettamente all’ambientazione e al concept del titolo: evocativa e orecchiabile, non faticherà a frullarvi in testa dopo qualche ora di gioco. Ottima anche l’interpretazione dei doppiatori, che ricordiamo essere interamente in lingua inglese.

Indivisible recensione


Senza troppi giri di parole, Indivisible è un gioiellino che non dovreste assolutamente lasciarvi sfuggire. Un’ode in stile cartoon alla cultura indù, realizzata con una cura maniacale da parte di Lab Zero. Esplorare i dungeon del continente di Navar e menar le mani con un combat system semplice ma ben consolidato e accattivante ci ha divertito veramente tanto. Indivisible ci riporta, per certi versi, allo stile di gioco anni ’90 ma strizza l’occhio anche al moderno, premiando i riflessi e la reattività del giocatore, senza risultare punitivo. È un mix vincente di Platform, Action ed RPG destinato a divertire chiunque lo avvii. L’attesa è stata ripagata: non perdetevelo.

8.6

Pro

  • Stile originale
  • Combat system coinvolgente
  • Esplorazione mai noiosa..

Contro

  • ..ma lineare
  • Impossibile cambiare party durante gli scontri
Vai alla scheda di Indivisible
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