Killzone: Liberation – Recensione Killzone: Liberation

La guerra dei Guerrilla   

Killzone: Liberation è un vero e proprio seguito di quel Killzone che, nel 2004, uscì su Playstation 2, ottenendo un discreto successo di pubblico e critica. L’originale, per chi non lo conoscesse, era un FPS (First Person Shooter, Sparatutto in Prima Persona, tradotto in italiano) a tema fantascientifico, nel quale si vestivano i panni di un soldato terrestre, Jan Templar, incaricato di combattere i dissidenti Helgast. Questi erano dei Terrestri, mutati dall’atmosfera di Helghan, il pianeta su cui si erano stabiliti durante l’era delle colonizzazioni. Gli eventi narrati in Liberation si svolgono 2 mesi dopo la conclusione del primo Killzone: l’esercito Helghast, disgregato dalla sconfitta subita, viene ricostituito dal generale Armin Metrac, il quale decide di sferrare un attacco contro la base dei soldati terrestri (ISA). Templar viene inviato come supporto per la difesa della base e, successivamente, parteciperà a delle azioni militari, volte a riconquistare quei territori che sono ancora in mano nemica.

 

       Di tanto in tanto combatteremo con un alleato al nostro fianco a cui possiamo dare degli ordini

 

Tattiche di guerra

La saga di Killzone abbandona, in questo capitolo esclusivo per PSP, la prima persona, per approdare ad una visuale isometrica, sicuramente più indicata ad una console portatile rispetto all’alternativa. Il gioco resta votato all’azione, tant’è che la trama, come si può intuire dall’introduzione precedentemente descritta, risulta un mero pretesto per farci percorerre i vari livelli da un capo all’altro, combattendo contro orde di agguerritissimi nemici. Le missioni si svolgono tutte secondo uno stesso copione: le aree di gioco sono lineari e le dovremo percorrere per soddisfare una serie di obiettivi coadiuvati, a volte, da un compagno, che agisce guidato dall’ AI ed al quale possiamo dare dei semplici ordini, quali indicare quale copertura utilizzare. Fortunatamente, gli ambienti sono abbastanza vari e il sistema di combattimento è stato ben pensato, in modo tale da non rendere il gioco mai noioso. Affrontare i nemici faccia a faccia porta a morte certa: dovremo sfruttare l’ambiente di gioco in modo da trovare delle coperture dietro le quali ripararci, aspettando il momento giusto per colpire il nemico. Qualsiasi elemento dello scenario potrà essere usato come copertura: basterà premere il dorsale sinistro della PSP per accovacciarsi e, se il nemico si troverà di fronte a noi, l’ostacolo ci salverà dai proiettili nemici. Al momento giusto, basterà rilasciare il dorsale e premere il pulsante di fuoco per uscire dalla copertura ed attaccare il nemico. Tenendo conto che spesso affronteremo piu’ nemici contemporaneamente, e che questi sono mossi da una buona intelligenza artificiale, cercando copertura anch’essi e spostandosi in modo da trovare una posizione dalla quale colpirci anche se siamo coperti, possiamo dire che i combattimenti posseggono un’ottima profondità tattica e che tengono sempre alta la tensione durante il gioco, pur senza rendere l’azione eccessivamente frenetica.

 

                                    E di tanto in tanto possiamo guidare dei mezzi da guerra!!!

 

Avremo a nostra disposizione un discreto aresenale: sono presenti tutte le armi incontrate nel capitolo originale della saga, oltre ad alcune new entries, quali il lanciafiamme, una mitraglietta o alcuni tipi di mine. Tuttavia, non potremo portare con noi tutto quello che vogliamo: potremo infatti trasportare solamente 2 tipologie di armi, oltre a un tipo di granata. All’inizio di ogni missione, sceglieremo con quali armi iniziare la partita ma, una volta sul campo, avremo la possibilità di impossessarci delle armi degli avversari uccisi. Completando il livello con una nuova arma in nostro possesso, la stessa verrà resa disponibile per le prossime missioni. Da segnalare, inoltre, la possibilità di migliorare le abilità del nostro personaggio: completando ogni atto, potremo affrontare diverse sfide (alcune delle quali molto impegnative) che si svolgono in porzioni di aree di gioco viste durante la campagna. Questi veri e propri minigiochi possono essere completati con diversi gradi di perfezione, sbloccando nuove abilità, quali la possibilità di trasportare un maggior numero di granate, disinnescare le trappole nemiche più velocemente ecc… Il gioco è composto da 4 atti, ognuno dei quali composto da 4 missioni, che si possono completare in un tempo compreso tra 30 minuti ed un’ora. La longevità è dunque assicurata, tenendo anche conto che è da tempo disponibile un’espansione, ovviamente gratuita, ottenibile dal menù di gioco dopo aver connesso la propria PSP ad un router wireless, che aggiunge al gioco un ulteriore atto: peccato che le missioni siano simili, come meccaniche, tra di loro; qualche missione più particolare sarebbe stata gradita, se non altro per spezzare il normale svolgimento del gioco.

Tecnica di guerra

Dal punto di vista estetico, il gioco è un vero e proprio gioiello, qualcosa che raramente si è visto su PSP: le aree di gioco rendono perfettamnte l’idea di un territorio devastato dalla guerra, mentre i personaggi sono ben definiti e ottimamente animati. Sono presenti delle cut scenes in computer grafica, come introduzione e finale, realizzate in maniera perfetta, mentre la trama del gioco viene narrata durante delle scene che, utilizzano il motore grafico del gioco, sfruttando però delle inquadrature diverse da quella isometrica: anche guaradando lo scenario e i personaggi da vicino, durante queste inquadrature, possiamo notare come il livello di dettaglio rimanga sempre alto. L’audio è di ottimo livello, sia per quanto riguarda le musiche (alcune delle quali già sentite nel capitolo originale del gioco) che per gli effetti sonori, mentre ogni dialogo è stato doppiato (in inglese, ma sottotitolato in italiano per il nostro mercato) con un buon livello di interpretazione.

 

             In questo caso abbiamo abbattuto il nemico, ma è sempre meglio sfruttare le coperture

 


Conclusione

Killzone: liberation è un buon titolo d’azione, che poteva essere un vero e proprio capolavoro, magari curando maggiormente la trama, qui ridotta veramente all’osso, oppure dando più varietà al gioco con delle missioni diverse tra di loro, in quanto a meccaniche. Anche così com’è, in ogni caso, il gioco risulta divertente dall’inizio alla fine, grazie alla profondità tattica del sistema di combattimento, che manterrà alto l’interesse, durante il gioco.

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