Lost Judgment: The Kaito Files – Recensione

Recensito su PlayStation 5

Fin dai suoi primissimi vagiti, la saga Lost Judgment, nata come spin-off della serie Yakuza, ha subito saputo dimostrare di essere in qualche modo speciale. La side story legata indissolubilmente allo stile e all’anima del glorioso marchio si è presentata caratterizzata da quella marcia in più difficile da non notare, con quella scintilla tipica delle grandi produzioni o comunque di quelle destinate a rimanere nella mente dei giocatori per lungo tempo.

E, come da tradizione per la serie principale, uno dei punti di forza del nuovo brand è sin da subito risultato quello relativo al peso specifico della narrazione e della storia di fondo, soprattutto quella che si muove dietro al background narrativo e alla scrittura dei nuovi protagonisti dell’opera.

the kaito files

Non vogliamo girarci intorno: il cast di Lost Judgment, partendo dal protagonista Tak Yagami fino a tutti gli altri “comprimari”, ha dimostrato di avere quella spinta in più sin da subito e col passare del tempo ha saputo non sfigurare e, anzi, per certi versi superare quello della serie principale, grazie a un numero di individualità impossibili da non amare e apprezzare.

Tra questi, spicca – sia per gusto personale di chi vi scrive sia oggettivamente – quello che è a tutti gli effetti il braccio destro di Tak, quel Masaharu Kaito che, nel suo essere tanto “scontato” quanto brillante, ha saputo ritagliarsi uno spazio speciale nel cuore dei giocatori, tanto da meritarsi uno spazio tutto suo nell’economia della serie. Il buon Kaito, infatti, è il protagonista del primo DLC distribuito per Lost Judgment, un DLC che abbiamo sviscerato nel corso della scorsa settimana e di cui vogliamo parlarvi in questa recensione. Se siete curiosi di scoprire come se l’è cavata il nostro eroe in camicia hawaiana, beh, non vi resta che proseguire nella lettura.

the kaito files

Lost Judgment – The Kaito Files, una storia speciale per un protagonista speciale

Chi ha già giocato a Judgment e a Lost Judgment dovrebbe saperlo molto bene: Tak e Kaito sono due personaggi profondamente diversi tra loro, al netto del fortissimo e indissolubile, quasi simbiotico, legame che li tiene uniti. Questa forte diversità si avverte subito anche quando si prendono direttamente le redini di quest’ultimo, chiamato in The Kaito Files a mandare avanti l’agenzia investigativa Yagami nel mentre che il buon Tak porta a termine uno spinosissimo caso di tradimento che coinvolge personalità importanti e influenti della città. Tra un tentativo fallito di ammazzare il tempo e la voglia di aiutare sempre e comunque i più deboli, Kaito si ritrova coinvolto in un caso complesso e soprattutto spinoso, oltre la benché minima immaginazione.

La città di Kamurocho, lo sappiamo, nasconde intrighi, macchinazioni e oscuri segreti a ogni angolo, specialmente per un ex-Yakuza come il nostro nuovo protagonista, che finisce per rimanere coinvolto proprio in un turbine di eventi che ruotano intorno al suo difficile e turbolento passato. Senza entrare troppo nello specifico e senza volervi anticipare assolutamente niente, vi diciamo che il nuovo caso, che si snoda nell’arco di quattro capitoli dalla longevità che raggiunge agevolmente le 5-6 ore di gioco, risulta molto interessante, ben scritto e soprattutto ricco di colpi di scena, che coinvolgono anche direttamente lo stesso Kaito, chiamato a recitare ancora una volta il ruolo di eroe rude ma dal cuore d’oro, un ruolo che, a dirla tutta, ha subito dimostrato di saper ricoprire perfettamente.

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Le vicende di The Kaito Files vengono raccontate in maniera più “diretta” e frenetica rispetto alla serie principale, presentandosi più coincise e meno dispersive, chiaramente una volta superato il solito inizio lento tipico della saga. Superate le prime fasi, infatti, il giocatore si trova per le mani un prodotto che vuole concentrare le sue forze e le sue attenzioni sulla portata principale e non tanto sul contorno, cosa che potrebbe chiaramente non piacere proprio a tutti, ma che noi abbiamo trovato una scelta più che intelligente, soprattutto considerando la necessità di tenere il tutto più a fuoco, per evitare di “rompere” la storia, per forza di cose più breve rispetto al titolo principale.

Once a Yakuza, always Kaito

La diversa gestione della narrazione di The Kaito Files si sposa in parte anche con quella del gameplay, che unisce in maniera più conservativa la voglia di provare a svecchiare alla necessità di tenere fede al corpo solido del materiale originale. Kaito è infatti molto diverso da Tak non soltanto a livello caratteriale ma anche sul piano più “pratico”, cosa che – chiaramente – si riversa anche sul piano dell’offerta ludica, sia a livello di esplorazione sia a livello di combattimento. Anche Kaito, come Tak, ha a sua disposizione diversi approcci per portare a termine le indagini, tra pedinamenti, analisi degli indizi e tanta ricerca, ma tenendo fede alla sua natura si basa su un sistema più diretto e meno convenzionale del suo collega.

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Questo però non altera la formula generale del gioco, che rimane pressoché identica proprio dal punto di vista della gestione dei casi e del loro sviluppo – con la voglia di dare maggior focus a quelli principali riducendo pesantemente il numero di attività secondarie – tanto quanto sul sistema di combattimento che, invece, appare nettamente più originale e meno derivativo.

Sia chiaro: gli appassionati della saga ameranno la fedeltà con cui si portano avanti gli incarichi e il modo in cui si arriva da un punto X a un punto Y, tra indagini, esami e tanto dialogo, ma forse da un personaggio tanto diverso rispetto al protagonista principale ci saremmo aspettati qualche idea più originale da parte di un team che ha sempre dimostrato di saper lavorare bene sul piano della fantasia (vedi Yakuza: Like a Dragon).

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Fortunatamente, come dicevamo poc’anzi, il sistema di combattimento di The Kaito Files riesce invece a trasmettere la diversa personalità di Kaito in maniera più evidente e convincente. Così come Tak anche Kaito possiede due diversi stili di combattimento, piacevoli da utilizzare e combinare e molto diversi tra loro.

Il primo è pensato apposta per chi ama contrattaccare e provare a spezzare le combo nemiche con parate perfette e tanta abilità nei tempismi; il secondo, invece, si basa tutto sulla potenza e sulla forza fisica, due caratteristiche che, di certo, non mancano al nostro nuovo protagonista.

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The Kaito Files, da questo punto di vista, richiama molto il “passato” dei ragazzi del Ryu Ga Gotoku Studio, con un Kaito che, pad alla mano, ricorda molto il buon vecchio Kazuma Kiryu, proprio dal punto di vista del combattimento, in particolare con lo stile più offensivo che più di una volta ci ha fatto scendere una lacrimuccia poiché veramente ci siamo illusi di avere di nuovo tra le mani il nostro amato “Drago di Dojima”.

Il sistema di combattimento dunque funziona a dovere, e riesce a rendere il viaggio in questo DLC decisamente appagante da questo punto di vista, al netto delle “mancanze” sopraelencate.


The Kaito Files è un buon prodotto, che saprà fare felici sia gli appassionati dell’opera “principale”, sia del più recente Lost Judgment. Il contenuto aggiuntivo di quest’ultimo, venduto a un prezzo di 29,99 €, espande il background narrativo di uno dei personaggi più amati della nuova saga con una bella storia, che fa luce in maniera interessante sulle origini di Masaharu Kaito e sul suo passato. A funzionare a metà è il gameplay, tanto piacevole da un punto di vista del sistema di combattimento tanto rinunciatario dal punto di vista della gestione degli incarichi, poco originale e troppo forzatamente appiccicato addosso a un personaggio tanto differente da quello che è il protagonista originale del capitolo principale. Nel complesso, comunque, ci sentiamo di consigliare l’acquisto a chi ha amato Lost Judgment, che si ritroverà per le mani un contenuto interessante e discretamente longevo, al netto delle problematiche sopraelencate

7.5

Pro

  • Kaito è un personaggio interessantissimo e carismatico
  • Storia più diretta e meno dispersiva
  • Bel sistema di combattimento...

Contro

  • ...Ma le novità di gameplay finiscono lì
  • Esito della storia forse un tantino scontato
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