Mafia: Definitive Edition – Recensione

Recensito su Xbox One

Dopo diciotto anni dall’uscita di Mafia: The City of Lost Heaven, la storia di Thomas Angelo e della cosca Salieri torna sotto i riflettori con la pubblicazione di Mafia: Definitive Edition. Il titolo, sviluppato da Hangar 13, è un vero e proprio remake dell’originale e punta a ridargli nuova luce sotto ogni punto di vista. Gli sviluppatori, infatti, non solo hanno effettuato un restyling grafico, ma si sono anche occupati di riscrivere alcune sequenze di dialoghi e di rinnovare la regia e il gameplay.

C’è una parte della storia del XX secolo che esercita sempre un enorme fascino sul pubblico e, non a caso, più volte è stata oggetto di libri e pellicole. Gli anni ’30 sono profondamente segnati dalla crisi economica iniziata nel 1929 e, almeno per quanto riguarda gli Stati Uniti, dal proibizionismo, che sdoganò la criminalità organizzata. Tale termine si riferisce al periodo storico in cui gli Stati Uniti sperimentarono la messa al bando delle bevande alcoliche. La storia del taxista Tommy Angelo si inserisce proprio in questo contesto, a dir poco complesso e ricco di contraddizioni. Se da un lato la distribuzione di alcol era vietata, dall’altro il suo consumo non si arrestò affatto. All’indomani dell’entrata in vigore del Volstead Act, l’alcol vide aumentare considerevolmente il proprio valore e iniziò a imbastirsi un mercato nero che risultò florido fino al 1933.

La trama di Mafia: City of Lost Heaven – e di Mafia: Definitive Edition – offre uno sguardo molto chiaro su questo periodo e riesce a farlo attraverso gli eventi raccontati, nel 1938, da Thomas Angelo al detective Norman, incaricato di trovare e arrestare Don Salieri. Lo stesso Tommy, dunque, ripercorre dall’inizio la sua carriera nella criminalità organizzata, cominciata dopo un incontro fortuito con due uomini di Salieri durante una serata di lavoro e motivata dal desiderio di riscatto sociale ed economico.

Mafia: Definitive Edition

Mafia: Definitive Edition, proprio come l’originale, è un titolo completamente basato sulla narrazione e lo si nota già dai primi minuti di gioco. La cura riposta da Hangar 13 nella creazione delle scene d’intermezzo è notevole e il risultato finale, sia per la qualità delle espressioni facciali sia per la recitazione, non può che assumere un taglio piacevolmente cinematografico. A questo proposito, non si può non segnalare anche l’ottimo livello del doppiaggio italiano, che si attesta sullo stesso piano di quello su cui poteva contare il titolo del 2002.

Trattandosi di un titolo profondamente narrativo, si noterà che la stessa attenzione è stata dedicata alla riscrittura dei dialoghi. I personaggi principali appaiono ora più sfumati e verosimili, ma le loro caratteristiche caratteriali non sono state stravolte. Hangar 13 si è trovata di fronte, infatti, al difficile compito di dar vita alla riedizione di una vera e propria pietra miliare del videogioco, ma ha comunque cercato di svolgere il tutto con una discreta originalità. Il materiale originale non è stato snaturato; si può dire, invece, che esso sia stato rielaborato e arricchito.

Mafia: Definitive Edition

Anche dal punto di vista del gameplay il titolo ha mantenuto la sua indole originale. Mafia: The City of Lost Heaven proponeva un’esperienza di gioco molto lineare e gli sviluppatori del remake non hanno inserito missioni secondarie. La scelta degli sviluppatori di mantenere questa connotazione è molto più che apprezzabile. Inserire altri contenuti avrebbe sicuramente distolto l’attenzione del giocatore da un racconto che trova proprio nel ritmo incalzante e nella linearità due dei suoi tratti più apprezzati.

Il fatto che l’impianto generale su cui si basa il gioco sia molto distante dalle tendenze odierne è evidente e a Hangar 13 va riconosciuto il merito di non aver inserito elementi che l’avrebbero avvicinato eccessivamente alle produzioni di oggi, rischiando di stravolgerne l’identità.

Mafia: Definitive Edition

Gli sviluppatori di Mafia: Definitive Edition hanno scelto di inserire alcuni oggetti collezionabili – come le figurine dei gangster o i fumetti – che, pur non essendo presenti nel titolo del 2002, non risultano invasivi e possono intrattenere il giocatore per una o due ore in più. La longevità del titolo, tuttavia, aumenta considerevolmente in base alla difficoltà scelta dall’utente.

Le missioni di Mafia: Definitive Edition non sono eccessivamente ostiche nel livello di difficoltà predefinito e risultano abbastanza varie in termini di situazioni e di lavori da portare a termine. Per buona parte dell’esperienza il giocatore si trova impegnato alla guida dei veicoli più disparati, tra auto, moto e camion che rispecchiano fedelmente i modelli circolanti negli anni ’30. Il sistema di guida è stato rivisto dagli sviluppatori, nonostante qualche evidente problema della fisica negli impatti, e l’utente può scegliere se impostare la guida in modalità standard o simulazione. Scegliendo quest’ultima la difficoltà degli spostamenti risulterà amplificata poiché le vetture riprodurranno i problemi più comuni delle controparti reali.

Mafia: Definitive Edition

Nel corso delle frequenti sparatorie, invece, ci si accorge facilmente di quanto sia faticoso mirare accuratamente. A primo impatto sembrerebbe un errore degli sviluppatori ma, in realtà, è una caratteristica figlia dell’idea del team di sviluppo di rendere realistico il rapporto di un personaggio come Tommy con le armi. All’inizio del gioco egli viene catapultato nel mondo della criminalità organizzata e non è certo avvezzo all’uso delle armi da fuoco, pertanto la sua difficoltà nel prendere la mira è pienamente giustificata. Ciò, a ogni modo, rende molto complicato eseguire colpi alla testa nelle situazioni più concitate ed è sicuramente un elemento in grado di tenere alta l’attenzione del giocatore sulla scena.

Gli scontri a fuoco non risultano particolarmente complessi se si sfruttano le coperture e se si sprecano pochi proiettili. Trovarsi senza munizioni davanti a una dozzina di sgherri del Don nemico lascia quasi inevitabilmente senza scampo, complice anche un’intelligenza artificiale che, salvo le classiche sbavature presenti anche in altri titoli, cercherà di aggirare o portare Tommy allo scoperto. Il sistema per ripristinare la barra della vita, inoltre, è rimasto inalterato. Anche nel remake, dunque, sarà necessario localizzare i medikit dislocati nelle mappe per poter riavere la propria salute. Va ricordato però che il livello di difficoltà è scalabile. Abbassandolo, quindi, la barra si ricaricherà progressivamente in autonomia e si soffrirà meno il numero limitato di proiettili a propria disposizione.

Mafia: Definitive Edition

Dal punto di vista dell’ambientazione, invece, il lavoro di Hangar 13 è semplicemente splendido. Lost Heaven, nel complesso, è stata ricreata fedelmente e contribuisce in modo considerevole all’immersione.

Gli sviluppatori hanno svolto un ottimo lavoro con l’illuminazione che, soprattutto durante la notte, regala giochi di luce unici tra le pozzanghere sul manto stradale, le vernici colorate delle vetture e le insegne luminose dei locali. Il motore grafico di Mafia III è sicuramente stato determinante e ha garantito un risultato finale senza dubbio notevole. Mafia: Definitive Edition, tuttavia, presta il fianco a qualche bug e glitch grafico che, fortunatamente, non rovinano l’esperienza di gioco. Ad accompagnare l’ambientazione, ora visitabile liberamente anche nella modalità “fatti un giro”, è la colonna sonora composta da tracce strumentali originali ma anche da brani di noti artisti come Louis Armstrong o Duke Ellington.


Il lavoro svolto da Hangar 13 è senza dubbio coraggioso. Sviluppare il remake di un grande classico come Mafia: The City of Lost Heaven non è un compito facile: da un lato c’è il rischio di non catturare l’interesse dei nuovi giocatori, dall’altro quello di deludere i fan del gioco a causa di qualche modifica giudicata invadente. Mafia: Definitive Edition, tuttavia, non fa nulla di tutto ciò, riuscendo a classificarsi come un’opera accessibile per chi non ha mai provato l’originale e, allo stesso tempo, come una riedizione rispettosa e fedele di un cult del medium videoludico.

8.3

Pro

  • Trama lineare e incalzante
  • Buona ricostruzione dell'ambientazione
  • Ottimi effetti della luce
  • Gameplay rinnovato ma fedele all'originale

Contro

  • Bug e glitch grafici
  • Fisica non sempre realistica
  • Intelligenza artificiale non sempre reattiva
Vai alla scheda di Mafia: Definitive Edition
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