Mass Effect Andromeda – Recensione

Recensito su PC

Benvenuti in Andromeda, Pionieri!

Avete mai sognato di lasciare questo pianeta? Di lasciare per sempre, senza ritorno, questa galassia? Forse no. Di certo però avrete fissato, almeno una volta nella vostra vita, le stelle. Quella enorme distesa di luci grandi e piccole che si para davanti ai vostri occhi ogni notte. Chi di noi non ha mai fantasticato su mondi lontani, sistemi da esplorare e nuove vite tutte da inventare? Mass Effect Andromeda vi porterà là dove nessuno uomo ha neanche lontanamente immaginato di arrivare. Una galassia inesplorata, inedita, piena di misteri e differenze. Leggi della fisica differenti, pianeti e storie diverse, ma sempre accomunati dai sentimenti tipici degli esseri senzienti: odio, vanità, terrore, speranza. Ecco, sia detto subito: Mass Effect Andromeda tratta della rinascita e della speranza, la stessa speranza che perdiamo ogni giorno per mille motivi.

Mass Effect Andromeda

Alec Ryder è un burbero esploratore il quale, per varie vicissitudini personali e qualche processo misto a espulsioni dai più famosi corpi militari della Via Lattea, dedica il resto della sua vita a un progetto ambizioso: l’esplorazione di Andromeda, la galassia più “vicina” alla nostra (4 milioni di anni luce). Nasce, grazie a lui e ad altre personalità che credono nella sua visione, l’Andromeda Initiative: una spedizione mai tentata prima, un viaggio verso l’ignoto, senza ritorno. Scopo finale: fondare colonie nella galassia di Andromeda. Per raggiungere questo scopo vengono create delle arche (una per gli Umani, una per le Asari, una per i Salarian ed una per i Turian) e un Nexus, cioè una costruzione spaziale destinata ad accoglierle al loro arrivo nella nuova galassia.

Ma, come potrete facilmente immaginare, qualcosa va storto: l’arca umana è l’unica a raggiungere il Nexus dopo 600 anni di viaggio in criostasi. Come se non bastasse, i mondi abitabili segnalati al momento della partenza sono tutt’altro che ospitali. In 600 anni sono cambiate molte cose: i cosiddetti ‘Golden Worlds’ – che avrebbero dovuto ospitare ognuno una della quattro razze in arrivo – sono incolonizzabili a causa di enormi perturbazioni radioattive e tempeste atmosferiche causate da alcune strutture antiche, che vengono chiamate dai nuovi arrivati Relictum, Testimonianze di una civiltà vecchia di circa tre secoli. Qualcuno è arrivato prima di voi e vi ha preparato un bello scherzetto. A questa gravissima situazione si aggiunge la morte del Pioniere umano Alec Ryder durante la prima missione di esplorazione e la conseguente ascesa al suo ruolo del vostro personaggio, figlio dell’esploratore appena deceduto.

Il ragazzo dovrà risolvere una situazione per la quale non è stato affatto preparato, il tutto mentre ha una sorella gemella in coma e alcuni alieni chiamati Kett alle calcagna. Questi ultimi sono giunti in Andromeda 80 anni prima e hanno cominciato anch’essi a fare delle ricerche sui Relictum. Riusciranno i nostri eroi a spazzare via ogni minaccia e a inserirsi in una galassia dove sono essi stessi gli alieni?

Mass Effect Andromeda

Stranger in a stranger land

Mass Effect Andromeda pone al giocatore questo e molti altri interrogativi mentre lo guida all’esplorazione di un luogo misterioso e pericoloso allo stesso tempo. I nostri primi passi, infatti, saranno uguali a quelli di chiunque altro: spaesati e incerti. BioWare deve aver studiato a fondo la faccenda. Durante le prime ore di gioco non capirete nulla di nulla. Prenderete tutto alla leggera come farebbe un ragazzo catapultato dalla sera alla mattina al comando di una spedizione per assicurare all’umanità un futuro sicuro.

Non vi sarà d’aiuto la mappa: i primi scenari che si presentano agli occhi del giocatore sono abbastanza labirintici e solo col tempo (tanto tempo) si riuscirà a raccapezzarsi un minimo. I pianeti che visiteremo non saranno da meno: spazi immensi (ma non infiniti) in cui perdersi e morire è estremamente facile. Davvero: Mass Effect Andromeda ha i denti e morde ogni volta che può già a difficoltà normale. Servono uno sforzo sovrumano e una pazienza da monaco per riuscire a ottenere qualcosa fino a metà del gioco. Le difficoltà saranno tantissime: non avremo risorse, non avremo power-ups, non avremo armature adatte a quello che ci aspetta, non ci saranno “amici” a parte le reclute della nostra squadra. Insomma: saremo dei ragazzi impreparati in una landa tutt’altro che desolata e determinata a ucciderci. Sounds good?

I doveri saranno moltissimi: fin dalle prime battute BioWare vuole far sentire al giocatore tutta la pressione che si può provare sapendo che la vita di decine di migliaia di persone dipende solo e soltanto dalle capacità del Pioniere. Le nostre capacità. Perché in Mass Effect Andromeda non conta solo il risultato ma anche l’approccio. L’approccio può rendervi la vita più semplice oppure un inferno.

Mass Effect Andromeda

La pazienza è la virtù dei forti

In Mass Effect Andromeda potremo scegliere di giocare in due modi ma non entrambi saranno in grado di farvi godere appieno dell’esperienza di gioco. Se siete uno di quei giocatori che vuole sparare, sparare e ancora sparare, forse è meglio che troviate qualche altro videogioco. Mass Effect Andromeda è stato studiato e creato per essere giocato lentamente, con pazienza e attenzione. A molti potrebbe risultare estremamente lento – soprattutto il frenetico e pirotecnico inizio – ma non temete, dopo qualche ora di gioco si piegherà abbastanza facilmente al vostro ritmo anche se schizzare da una parte all’altra di Andromeda non sarà esattamente emozionante.

Uno dei problemi principali di questo GDR, infatti, risiede nell’ingestibilità delle missioni. All’interno del menu principale si può accedere al Diario, una pagina che contiene tutte le missioni attive. Il problema risiede nel fatto che molte missioni si intrecciano in brevissimo tempo costringendovi ad operare delle scelte che potrebbero farvi andare avanti e indietro fra un pianeta e un altro. Le missioni si ammassano a livelli tali che serve una bella dose di pazienza (e di tempo) per leggerle tutte e valutare quali affrontare.

Mass Effect Andromeda recensione

Non è nemmeno detto che riusciate e finire tutte le missioni presenti su uno stesso pianeta, poiché quest’ultimo potrebbe avere missioni che vanno affrontate ad un livello più alto di quello che possedete in quel determinato momento e, ovviamente, anche con un arsenale ben diverso di quello a disposizione. Il che non è uno scherzo, perchè spezzare in questo modo il gioco rende l’intera trama meno credibile: mentre scavate come tombaroli fra le antiche rovine di un mondo vi potrebbe giungere una mail urgente che vi richiama su un altro. Se non siete schizofrenici lo diventerete di certo, per questo serve molta pazienza. A Mass Effect Andromeda bisogna giocare con calma e sangue freddo. È un gioco per strateghi e abili calcolatori che sanno perfettamente aspettare il momento giusto per colpire.

Tecnicamente com’è?

Mass Effect Andromeda si presenta in modo molto meno appariscente di quel che si potrebbe pensare. Le meccaniche di gioco funzionano, ma niente di più. Non c’è traccia del feeling che si poteva sentire nella vecchia trilogia. Anche le strutture grafiche sono molto più leggere dei suoi tre predecessori. L’impressione è che si sia andati a risparmio, così una normalissima porta scorrevole sembrerà più un pezzo di cartone che una vera porta pesante. Tutto risulta essere troppo leggero, tutto è troppo semplice e semplicistico, almeno a livello grafico.

Mass Effect Andromeda

Gli stessi scenari, i paesaggi e gli scorci ammirabili sui vari pianeti non sono cosa da togliere il fiato. Dalla sua lo stile grafico ha una ottima profondità di texture, anche se, purtroppo, non di campo. Per quest’ultimo motivo, in particolare, le strutture o i paesaggi in lontananza sembreranno appesi a una scenografia di cartone anche alzando la qualità grafica al massimo, il che – sinceramente – oggi non è ammissibile. A questo va ad aggiungersi un sonoro poco incisivo e che presenta qualche problemuccio a partire dalle schermate di caricamento. La musica di sottofondo, infatti, fatica ad avviarsi e lascia alcuni secondi di vuoto prima di cominciare a suonare.

Il multigiocatore è rimasto sostanzialmente invariato dai tempi di Mass Effect 3 e a chi vi scrive ha sempre regalato pochissime emozioni. La novità, però, riguarda le missioni APEX: queste sono delle missioni attivabili dalla plancia di comando della Tempest al fine di ottenere materiali e esperienza da reinvestire. Per portarle a termine si può inviare una squadra oppure partecipare personalmente unendosi ad altri giocatori in giro per il mondo. Un accorgimento interessante ma comunque non in grado di esaltare il gameplay generale.

Mass Effect Andromeda

Questione di bug

Se ne è parlato tanto. Si è detto per intere settimane che le animazioni, soprattutto quelle facciali, di questo Mass Effect Andromeda non sarebbero all’altezza del titolo. Non è così però: alle animazioni si può rimproverare soltanto di essere rimaste le stesse della trilogia originale con una innovazione pari allo zero. Prendendo Mass Effect 3 vi troverete davanti alle stesse identiche animazioni e, inoltre, una lancia va spezzata a favore dei movimenti oculari, precisi e molto espressivi.

Purtroppo però, animazioni a parte,  i bug ci sono e sono anche fastidiosi. I nemici resteranno, dunque, spesso in piedi anche dopo l’uccisione. Impareremo a convivere con statue di sale che coprono la visuale e che risultano essere totalmente compenetrabili. Non è chiaro come accada, ma fatto sta che “ogni tanto” il nostro Ryder non riuscirà a nemmeno a correre e si metterà a scivolare immobile sul terreno come se avesse dei gravi problemi deambulatori.

Come tutti i giocatori della trilogia originale di Mass Effect ricorderanno, poi, ripararsi dietro delle coperture è sempre stato essenziale in ME. In Mass Effect Andromeda, tuttavia, dovremo per forza premere ALT per spostare la direzione di Ryder da destra a sinistra mentre è sotto copertura. Una soluzione scomoda a cui speriamo in futuro verrà applicata una toppa, sempre ammesso che Bioware sappia essere sufficientemente recettiva ai feedback della sua community.

Mass Effect Andromeda

Il sesso secondo BioWare o “l’amore al tempo di Ryder”

Molti amanti di Mass Effect non aspettano altro: le storie d’amore e le scene di sesso contenute nella serie. È vero: potrete fare sesso con qualsiasi cosa respiri ma, contrariamente ai prequel, le storie d’amore non intrattenute con membri della squadra principale di Ryder lasceranno MOLTO a desiderare. Non c’è pathos in quelle storie d’amore, che risultano essere piatte, meccaniche e troppo “facili”. Le altre, al contrario, sono talmente profonde da sembrare quasi patetiche. Ad ogni modo le scene di sesso – così come tutti i rapporti interpersonali – sono rese più che bene e parlare o meno con un membro dell’equipaggio farà, e come, la differenza. Purtroppo non c’è più la linea della lealtà dei personaggi che accompagnano il protagonista, perciò barare sarà difficile. Questo accorgimento salvaguarda qualche piccolissimo plot twist che eviteremo di descrivervi onde non rovinarvi più di un finale.

In generale, i rapporti con i membri dell’equipaggio e del Nexus saranno più che altro divertenti e le scenette comiche non mancheranno. Dobbiamo immaginare che Ryder sia un ragazzotto che viene catapultato al comando e, data la sua tenera età, tenda a prendere le cose con una leggerezza maggiore rispetto a un vero e proprio adulto. Siamo lontani dalle atmosfere cupe della trilogia originare e Mass Effect Andromeda tiene a farcelo sapere fin da subito. Durante le prime ore di gioco quasi tutti i personaggi (e Ryder in particolare) ripetono sempre la stessa frase: “Andromeda è un nuovo inizio, si tratta di speranza non di funerali“. Ok, ci sta, ma con tutte le tragedie che colpiscono l’equipaggio fin dalle prime battute, verrebbe da pensare che lo humor del gioco voglia tingersi di nero.

Mass Effect Andromeda

Quel che resta del giorno

Mass Effect Andromeda non ha soltanto difetti. È vero, quelli sono evidentissimi e difficili da non considerare, ma questo resta un gioco fantastico che lascia sognare a occhi aperti i giocatori. Mass Effect Andromeda, in qualche oscuro modo, riesce ad instillare nel giocatore la scintilla della speranza. Non c’è solo morte là fuori, o sacrificio. C’è anche tanto di buono, di realizzabile. C’è una convivenza pacifica possibile con chi è oltremisura diverso da noi. Questo sembra volerci insegnare Andromeda, ma senza farci la morale o la lezione.

È un videogioco per sognatori, un videogioco per tutti coloro che non si sono ancora arresi, o anche per tutti coloro che hanno deciso di lasciare la propria casa, il proprio Paese, i propri affetti, in cerca di un futuro migliore. È la storia di alcuni esuli che cercano un nuovo inizio, una nuova (appunto) speranza. Questo concetto è reso benissimo dal gioco ed è il vero punto cardine nascosto dell’intera trama, tanto che creare lo “Shepard cattivo” vi sarà impossibile. Ryder è un eroe buono e incosciente, giocherellone e insensibile alla paura, alla preoccupazione, al dubbio.

Mass Effect Andromeda

Mass Effect Andromeda è un gioco molto profondo che cerca di prendersi poco sul serio. Il comparto grafico non sarà dei migliori ma ha talmente tante frecce al suo arco che è impossibile concentrarsi solo sui bug o sui pressapochismi. Si tratta di un film interattivo che strizza l’occhio a Star Wars e Star Trek in molti modi e al quale bisogna assolutamente giocare se si vuole sognare. Se si vuole sperare. Presenta molti problemi ma tutti facilmente risolvibili. In fondo ogni videogioco, oggi, esce con una patch al day one, mentre questo ha preferito mostrarsi con tutti i difetti del caso. Si tratta di coerenza. Ogni nuovo inizio è duro, ma col cuore di un Pioniere tutto è possibile.

8.6

Pro

  • Open-world senza inutili dispersioni.
  • Trama tutto sommato convincente.
  • Possibilità di approccio al gioco pressoché infinite.
  • Effetti sonori spettacolari.

Contro

  • Qualche bug di troppo.
  • Colonna sonora rivedibile.
  • Missioni secondarie troppo dispersive.
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