Master Detective Archives: RAIN CODE – Recensione

Recensito su Nintendo Switch

Master Detective Archives: RAIN CODE

Master Detective Archives: RAIN CODE è pronto ad approdare il 30 Giugno su Nintendo Switch, proponendo cinque intricati casi da risolvere nell’impossibile cittadina di Kanai Ward, riusciremo a risolvere il mistero che si cela tra le plumbee visioni di Too Kyo Games?

Sono da sempre un appassionato di titoli investigativi e visual novel in cui si vestono i panni di un detective, pronto a dipanare la matassa di enigmi che ogni avventura propone e spettatore curioso dell’evoluzione del genere attraverso le decadi.

La passione nasce naturalmente dalla serie Gyakuten Saiban, meglio conosciuta in occidente come Ace Attorney. Questa splendida serie di titoli ci fa seguire inizialmente la carriera di avvocato del celeberrimo Phoenix Wright, avvocato difensore e gladiatore dell’arena di giustizia sempre pronto ad abbattere i suoi nemici a suon di obiezioni.

Firme di rilievo

Tanti altri titoli negli anni si sono basati su questa falsa riga per proporre le proprie incarnazioni del genere, passando per il sottovalutato Aviary Attorney e culminando con la serie di Danganronpa.

Master Detective Archives: RAIN CODE

Quando per la prima volta ho sentito parlare di Master Detective Archives: RAIN CODE (titolo lunghissimo) ciò che ha più destato il mio interesse è stata sicuramente la doppia firma che confeziona il titolo. Da una parte abbiamo Kazutaka Kodaka, noto sceneggiatore della serie Danganronpa e dall’altra il sublime character designer Rui Komatsuzaki, noto anche per l’anime a tinte cyberpunk Akudama Drive.

Gli stessi ragazzi di Too Kyo Games sono già autori di due peculiari avventure: sto parlando di Death Come True e World’s end Club, entrambi disponibili in versione multipiattaforma. Lo sviluppo di Master Detective Archives: RAIN CODE è avvenuto in collaborazione con i ragazzi di Spike Chunsoft, attori della scena videoludica dagli anni ’90 e ideatori di parecchie graphic novel a tema investigativo di rilievo come Zero Escape.

Sono un Master Detective!

L’avventura ci mette immediatamente nei panni del Master Detective Yuma Kokohead, alleato con una improbabile Dea della Morte (Shinigami) e votato a risolvere tutti i misteri del mondo… Se non fosse per una terribile amnesia che ne offusca del tutto i ricordi.

Saremo chiamati a viaggiare fino alla città di Kanai Ward, dove lo stile anime si fonde meravigliosamente con l’anima Neon Punk della città e risolvere ogni mistero che si parerà sulla nostra strada.

Master Detective Archives: RAIN CODE

Il titolo quindi si declina in 5 capitoli più un prologo investigativo e una volta completata l’ultima indagine raggiungeremo i titoli di coda. Ogni caso è diviso in due momenti distinti: la fase di investigazione, dove ci muoveremo tridimensionalmente nello scenario proposto a caccia di indizi e la fase di risoluzione vera e propria, dove utilizzeremo lo conoscenze guadagnate durante l’indagine per infrangere uno dopo l’altro i misteri del caso in corso.

Preferirei tacere circa i temi affrontati dalla narrazione, viste le molteplici sfaccettature di genere che Master Detective Archives: RAIN CODE affronta. Passeremo da delitti impossibili in stanze sigillate, fino a culminare con casi a tinte davvero, davvero di genere Horror/Gore. Il titolo eccelle nel mascherare grazie all’estetica anime questa sua natura bifronte, che come un suadente Giano è pronta ad affascinarci e inorridirci allo stesso tempo.

Arriva il genere action

Se le investigazioni sono pilotatissime ed è impossibile bloccarsi, in quanto dovremo solo seguire i punti luminosi sulla mappa ed interagire, il discorso è parecchio diverso per la fase di risoluzione dell’enigma.

Master Detective Archives: RAIN CODE

Grazie al potere della Shinigami il nostro Yuma risolverà delitti e misteri in una sorta di palazzo mentale (in stile Persona, per intenderci), dove saremo chiamati ad affrontare una buona dose mi minigiochi action/investigativi.

Subentra qui la corsa ad ostacoli in formula Quick Time Event, dove selezionare la strada giusta in base alla risposta dipinta con il sangue su di essa o entrare nell’arena di combattimento dove si svolge il core Gameplay.

I feroci Boss ci scaglieranno contro i loro attacchi sotto forma di dialogo e obiezioni, che dovremo schivare con il giusto tempismo in una delle quattro direzioni disponibili e al tempo stesso riflettere sul loro discorso, equipaggiare la giusta prova e fendere al momento giusto la frase contraddicibile che le gargantuesche creature ci vomiteranno addosso.

La formula funziona, sebbene il fattore action, per assurdo, diminuisca di parecchio la sfida cerebrale. Non potendoci dedicare al 100% a particolari elucubrazioni, sarà più o meno sempre chiaro cosa equipaggiare e cosa contraddire, andando a depotenziare parecchio la difficoltà dei ragionamenti logici che noi piccoli giocatori/detective bramiamo approcciandoci al genere investigativo.

Level Up e Sub Quest

Se ibridare il genere Anime/Visual Novel/Investigativo non fosse bastato, a completare la formula ci pensa quel tocco di JRPG inaspettato: completando capitoli della storia, esaminando oggetti, parlando con i cittadini di Kanai Ward, riceveremo punti esperienza.

Una volta fatto il level up tutto questo si tradurrà in punti abilità da spendere nel relativo Skill Tree del nostro detective, dove apprendere effetti rigorosamente passivi che si applicheranno durante i minigiochi e l’immancabile aumento permanente della barra della vita (Sbagliare durante le sequenze action si traduce in perdita di HP).

Master Detective Archives: RAIN CODE

La maggior parte delle abilità una volta apprese può essere anche mantenuta non attiva, nel caso di preferisca un’esperienza leggermente più impegnativa, ma nel complesso come vi accennavo prima, Master Detective Archives: RAIN CODE è decisamente un titolo facilotto.

Per completare l’ibrido RPG, tra un capitolo e l’altro saremo chiamati a completare una piccola dose di missioni secondarie, che si risolvono sempre spostandosi da punto A a punto B e chiacchierando con gli interessati. Purtroppo la scrittura delle secondarie è per il 99% delle volte poco interessante e se siete come me, vi imbarcherete nell’impresa per il mero senso di completismo


Master Detective Archives: RAIN CODE è un titolo sperimentale, che ammicca a parecchi generi perdendo un pochino di vista l’importanza dell’indagine. Alcune parentesi a mio avviso sessiste attestano quanto ci sia ancora da imparare sull’argomento, mentre la scrittura spesso cade nella rappresentazione sterile di molteplici archetipi, mancando il bersaglio.

Il titolo dura diverse decine di ore, scadendo nel prolisso laddove si sente la necessità di una narrazione più asciutta e coerente con la rappresentazione su schermo.

7.5

Pro

  • Sperimentazione coraggiosa
  • Casi interessanti

Contro

  • Dialoghi didascalici, spesso sottotono
  • Problemi di Doppiaggio/Lip Sync in inglese
  • Indagini troppo lineari
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