Merlin – Recensione Merlin

Un titolo di origini modeste

Alcuni titoli vengono sviluppati con budget limitati e fanno perno su determinate caratteristiche per assicurare vendite incoraggianti: è il caso di Merlin, platform per Game Boy Color.
 


La custodia del gioco.

Uscito sul mercato e dimenticato dai più poco dopo, questo titolo ha qualcosa da offrire e sa come farsi rispettare per la sua semplicità.

Il Dragone si è risvegliato…

La trama del gioco tende, senza ombra di dubbio, al fantasy e riprende molti stereotipi del genere per creare un mix di presupposti che non hanno bisogno di alcuna spiegazione essere compresi. Il Dragone, un essere puramente malvagio, si risveglia dopo un lunghissimo sonno e riesce rapidamente ad assoggettare i cinque mondi: Aria, Acqua, Terra, Uomini e, ovviamente, Fuoco. La sua malvagità è tale da condizionare le creature che gli stanno vicino e solo Merlin sembra essere in grado di contenere questa minaccia.

Esplorando i vari mondi e usando la sua magia, Merlin deve assolutamente riportare la situazione alla normalità prima che sia troppo tardi. Per farlo, dovrà anche sconfiggere i guardiani che il Dragone ha messo in ogni mondo; il guardiano del mondo del Fuoco è il Dragone stesso, e sconfiggerlo si preannuncia un’impresa titanica anche se non impossibile.

Bonus, creature fantastiche e password…

Il gioco è strutturato bene e mantiene uno stile semplice e abbordabile. Ogni mondo è diviso in livelli, al termine dei quali si passa allo scontro col guardiano del mondo in questione. Il penultimo livello di ogni mondo è di "transito": viaggiando su una simpatica nuvola, Merlin prova a raggiungere il covo del guardiano per garantire al mondo di turno la salvezza di cui ha bisogno. I livelli sono variegati ma cadono, spesso e volentieri, nella prevedibilità. Solo alla fine del gioco, con l’apparizione di qualche meccanismo, si passa dall’andare sempre avanti per completare il livello a qualcosa di più salutare per le meningi.

Merlin può contare sui poteri magici di cui dispone per eliminare i nemici e avventurarsi sempre di più nei mondi influenzati dalla malvagità del Dragone. I poteri magici sono di tre tipi: Rosso, Blu e Verde. Ogni tipo ha le sue peculiarità (per esempio, il potere blu predilige il campo di influenza alla potenza) e, come se ciò non bastasse, c’è una barra energetica a 3 livelli che aumenta eliminando i nemici. Il primo livello garantisce una protezione di base, ossia la possibilità di essere colpito senza perdere una vita. Il secondo livello aumenta l’intensità della magia, rendendola più efficace contro i nemici. Infine, il terzo livello consente di caricare un super colpo devastante che cambia in base al tipo di magia usato.

Al completamento di ogni livello viene visualizzata una password, che grossomodo sostituisce il salvataggio dei dati. Questo sistema rende l’idea dell’immediatezza del titolo e presenta un certo svantaggio: le password non conservano i bonus ottenuti e costringono il giocatore a riempire nuovamente le barre energetiche dall’inizio.

Una piccola nota di demerito va alla crescita esponenziale e brusca della difficoltà nei livelli più avanzati: c’è una certa gradualità, ma le cose tendono a degenerare verso la fine del gioco e chi non è abituato a sfide del genere potrebbe demordere e/o cambiare radicalmente la propria opinione del gioco. Il problema riguarda anche i guardiani, che passano da immensamente facili da sconfiggere ad avversari fin troppo degni di nota. Inutile dire che il Dragone rappresenta l’apogeo della difficoltà di questo titolo e bisogna saperlo affrontare nel migliore dei modi.

Un buon passatempo

Merlin non pretende di essere il platform definitivo e rimane un gioco modesto, capace di garantire qualche ora di divertimento e di far nascere quell’effetto nostalgia che incoraggia i giocatori a riprovare il titolo dopo un po’ di tempo. Il gioco accusa una serie tendenza a diventare più maturo in modo brusco e solo alla fine dell’avventura i livelli presentano una certa raffinatezza. Se la cosa fosse stata estesa a tutto il gioco, Merlin sarebbe stato un titolo migliore.
  


Lo scontro finale col Dragone…

Qualsiasi giocatore, tuttavia, si chiederebbe come mai le idee proposte non sono state sfruttate per sfornare un titolo veramente competitivo, capace di attirare l’attenzione di innumerevoli videogiocatori e, chissà, dare inizio ad una saga che avrebbe rivaleggiato con quelle alle quali siamo tutti abituati. Sommariamente parlando, il titolo è sulla sufficienza ma non riesce, purtroppo, ad andare oltre. Un maggiore sforzo da parte dei programmatori avrebbe garantito a Merlin molta più notorietà nel mondo dei videogiochi.

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