MotorStorm – Recensione MotorStorm

L’inizio di una nuova era

E finalmente è arrivata. Dopo rinvii, conferenze stampa, promesse non mantenute e chi più ne ha più ne metta, alla fine è qui: il 23 marzo noi poveri europei abbiamo potuto metter le mani sulla macchina delle meraviglie e comprare anche noi, come al solito dopo giapponesi e americani, la nostra bella e fiammante Playstation 3. Ovviamente, oltre alla console e ad un facoltativo Sixaxis supplementare, ci siamo dovuti accaparrare anche un gioco, scegliendo fra i diversi titoli disponibili al lancio: sugli scaffali vedevamo in bella mostra Resistance, Call of Duty 3, Genji 2 a altri diversi giochi degni di nota (Genji 2 un po’ meno, a dir la verità). Fra tutto questo bendiddio videoludico, c’era anche un gioco molto accattivante, che essendo sponsorizzato dalla Sony, era anche relativamente conosciuto dal popolo dei videogiocatori. Questo titolo era Motorstorm, un gioco di guida innovativo nel suo genere, ma non troppo. Chi avrà giocato e apprezzato titoli dall’ impostazione simile come MX vs ATV rimarrà molto soddisfatto: ma anche gli amanti dei giochi di guida un po’ arcade e caotici non ne saranno delusi. E allora tuffiamoci nel caldo e fangoso mondo di Motorstorm, un mondo denso di motori e sportellate, di sfottò e di incidenti, un mondo di un gioco che è tuttora tra i migliori titoli disponibili per la neonata console di casa Sony.

Una tempesta di motori

Motorstorm è un gioco molto curioso e originale, quasi unico nel suo genere. Prendete lo stile violento di Burnout, la fisica e la classe di un qualsiasi Gran Turismo e mettete il tutto su uno sfondo rally. Il risultato è un gioco spettacolare, denso di emozioni, di colpi di scena. Giocheremo in una cornice a dir poco azzeccata, ovvero la polverosa (e soprattutto fangosa) Monument Valley, in California, su un totale di otto tracciati, affrontabili sia di giorno che di notte. Possono sembrare pochi a un primo impatto, ma quando si è in-game si cambia opinione: ogni circuito sembra un formicaio, con decine e decine di scorciatoie, salti e diavolerie di ogni genere. Per carpirne tutti i segreti ci vogliono ore e ore di gioco. Il gameplay si basa su un semplice concetto: arrivare primi. Non importa come: basta arrivarci.
In primis, dovremo selezionare il nostro fido mezzo: abbiamo a dir poco l’imbarazzo della scelta. Moto da cross, SUV, quad, buggy, monster truck, auto da rally, camion in stile Parigi-Dakar. Ovviamente ognuno con i suoi pregi e i suoi difetti. Con una moto saremo agili, veloci e potremo infilarci dappertutto. Ma in uno scontro con un mezzo più pesante finiremo a gambe all’aria. Con un tir invece avremo più aderenza ed un maggior controllo. Ma scordatevi quella scorciatoia, a meno di non rimanere ignobilmente incastrati. La maggior parte delle competizioni sono a tema, ma non mancheranno le sfide tutti contro tutti. Scegliete il vostro veicolo e buttatevi nella mischia, e ricordate che ciò che conta non è il mezzo, ma il fine. Ed è proprio in questo tipo di gare che il gameplay di Motorstorm è esaltato alla massima potenza: potete scegliere fra una guida pulita, con un sapiente sfruttamento di salti e scorciatoie, o una più aggressiva, andando addosso a tutti quelli che vi si parano davanti. L’adrenalina sale, sembra veramente di essere dentro al gioco! Speronate, incidenti, impennate, prese in giro agli avversari (tramite l’apposito tasto), salti, accelerate repentine: un mix esplosivo, e non solo in senso figurato. Infatti anche qui possiamo sfruttare l’ormai classico nitro, classico di tutti i giochi di guida un pò arcade; ma non come, per esempio, in Need for Speed, ricaricandolo e usandolo ripetitivamente a manetta: qui il nitro è illimitato, a patto di usarlo con astuzia. In basso a sinistra c’è un indicatore di calore del vostro motore: utilizzando il nitro, questo indicatore si alzerà, segno che il motore si sta surriscaldando. E se si scalda troppo? Semplice, la marmitta salta in aria e voi perdete preziosi secondi e di conseguenza la vostra posizione ne risente. Tutto ciò è supportato da un sistema di controllo assolutamente superbo: si accelera e si frena con i grilletti, cerchio per il freno a mano e la X per il turbo. Ma c’è una novità: possiamo sfruttare il sensore giroscopico del pad sixaxis per pilotare il nostro veicolo. Inclinandolo in tutte le direzioni potremo controllare il nostro mezzo, anche in volo (se il veicolo lo permette). Ma è bello giusto come diversivo, una volta ogni tanto: per quanto sia preciso, molto meglio le nostre vecchie, care levette analogiche. Il sistema di guida è eccezionale: si riescono a eseguire gli spostamenti con una precisione quasi maniacale, anche le accelerazioni e le frenate potranno essere calibrate a seconda della situazioni. Avremo il controllo totale del nostro mezzo, sempre e comunque. Ovviamente tutto cambia a seconda del veicolo scelto: fare una curva stretta con un tir o con una moto è completamente differente.
Veniamo però ai difetti: per quanto siano differenti fra loro i vari mezzi, non ci sarebbe dispiaciuto modificarli un pò. Certo, proseguendo nel gioco si sbloccano diversi modelli per le relative classi, ma i cambiamenti sono unicamente estetici. Altra pecca: una sola (ma pur sempre monumentale e spettacolare) ambientazione: saremmo stati contenti di giocare in una area sub-urbana o addirittura urbana, tanto per variare l’esperienza di gioco. Purtroppo è presente anche qualche sporadico calo di fluidità, ma per fortuna ciò accade raramente: il gioco si mantiene stabile sui 30 fps, anche nelle situazioni più concitate. A parte ciò, possiamo affermare con sicurezza che il gameplay di Motorstorm è veramente di alto livello, un gran bel lavoro da parte dei ragazzi di Evolution Studios. Se questa è la next-gen…

Occhi aperti

Graficamente questo Motorstorm è stupefacente. Se sarà il primo gioco next-gen su cui metterete le mani resterete a bocca aperta: veramente realistico e ultra-dettagliato, in tutto e per tutto. I modelli dei veicoli sono stupendi, l’illuminazione dinamica fa il suo sporco lavoro e i paesaggi sono mozzafiato e, soprattutto, interattivi: una delle cose più belle del gioco è il fango. Sembra strano ma è così: vola dappertutto quando ci si passa sopra, schizza, si attacca alla carrozzeria. Sembra fango vero: mai vista una cosa del genere. Il gioco sfrutta il motore fisico Havok, utilizzato già per altre decine di videogame grazie alla sua versatilità. Il risultato è impressionante: oltre al fango, un occhio di riguardo va ai modelli di auto e moto, veramente eccezionali, soprattutto dal punto di vista della fisica. Se pensate di arrivare al traguardo con la vostra macchinina bella integra e pulita, come in Gran Turismo, rimarrete delusi: qui ogni volta che qualcuno vi viene addosso se ne va via un pezzo. E i pezzi sono tanti: portelli, paraurti, faretti, parti di motore, telaio, copertoni. E’ normale partire con un auto che sembra uscita dal concessionario e arrivare che è pronta da rottamare. Capita anche di finire la gara senza la carrozzeria, e la cosa fa un certo effetto. Gli incidenti poi, sono una meraviglia: moto che volano (mezzo da una parte e pilota dall’altra), macchine che si capovolgono, tir che si infrangono sulla roccia. Viene voglia di farli apposta per godere appieno della bellezza della fisica di Motorstorm. Per finire uno sguardo al background: la Monument Valley fa rimanere a bocca aperta. L’illuminazione progressiva, un livello di dettaglio eccezionale e la discreta interattività con lo scenario rendono l esperienza di gioco veramente suggestiva, ci si rende conto di essere di fronte ad un 3D di nuova generazione, specialmente se ce lo godiamo su un bel HDTV.

Botte di gruppo

Va assolutamente dedicato uno spazio al multiplayer, vera chicca del titolo Sony. Purtroppo non è presente una modalità split-screen (forse perché sarebbe stata troppo soggetta a rallentamenti), ma poco importa. Abbiamo una modalità online coi fiocchi, il fiore all’occhiello di Motorstorm. Possiamo dilettarci in sfide all’ultimo paraurti insieme a massimo 16 amici (o nemici), sfruttando l’ottimo servizio online made by Sony. E le sfide in rete, c’è da dirlo, sono incredibilmente divertenti: giocare contro avversari umani con i quali possiamo anche parlare (o meglio, insultare) via headset è un esperienza unica. Le gare sono veramente frenetiche, una bolgia di spinte, urla, risate e prese in giro, il tutto mentre si cerca di restare sul proprio veicolo. Online ci sono ossi duri, che non vanno certo per il sottile: il minimo errore e vi ritroverete sul parabrezza (vostro se usate un veicolo a 4 ruote, di un altro se opterete per le moto). Serve un buon allenamento per sopravvivere online, almeno con la gente più esperta. L’esperienza in multi è varia e ben strutturata, con classifiche premi e liste amici (ovvero quella universale di ps3). Ovviamente la longevità ringrazia.

In breve

Tra i vari titoli di lancio della ps3, spicca sicuramente questo Motorstorm, che ha saputo distinguersi per l’ottima realizzazione tecnica e l’originalità dei contenuti. Graficamente ben fatto, con un motore fisico all’altezza e un’estetica dei veicoli veramente impeccabile. Il background, pur essendo ambientato in una sola locazione, è spettacolare e ben realizzato. Il gameplay, diversificato e divertente, riesce sempre a stupire per la varietà, punto di forza del titolo Sony. La longevità del gioco in singolo è buona e diventa eccezionale col gioco online, altro pregio di Motorstorm. La possibilità di sfidare da 2 a 16 avversari online intriga molto, ed il superbo servizio online offerto da ps3 fa il suo dovere. Purtroppo il gioco è qualche avvolta afflitto da alcuni rallentamenti nelle fasi più caotiche, che penalizzano l’esperienza di gioco, anche se per fortuna sono abbastanza rari. Infatti si resta quasi sempre stabili sui 30 frame al secondo. Buono anche l’audio, che si attesta su alti livelli sia per gli effetti che per la colonna sonora, che farà felici tutti gli appassionati, con pezzi che vanno dalla storica “Breed” dei Nirvana a “Before I forget” degli Slipknot.

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