Pure Pool

Quando si fa riferimento a un gioco di simulazione solitamente, soprattutto se parliamo di aspetti sportivi, pensiamo a uno degli sport maggiori, passando dal calcio al tennis, dando adito anche a soluzioni che possono comprendere l’hockey su ghiaccio e il golf. Raramente, però, ci ritroviamo a parlare di simulazione di biliardo, dapprima per la poca diffusione di questo sport a livello soprattutto nazionale, in Italia, ma anche per la poca facilità di regalare una simulazione degna di questo nome al genere. Stavolta, però, con Pure Pool ci troviamo dinanzi, con piacevole sorpresa, a una simulazione perfetta, impeccabile.

Partiamo con elencare subito le differenza tra un semplice prodotto di simulazione per biliardo e Pure Pool, così da comprendere immediatamente quali sono i punti salienti del prodotto in questione. Innanzitutto Pure Pool non offre una visuale dall’alto per la nostra partita a biliardo: c’è ovviamente la possibilità di alzarsi in piedi, dalla posizione curvata, e osservare genericamente l’intero tavolo di biliardo, ma questo non significa che potremo gestire il nostro tiro da quella posizione. Pure Pool potrebbe quasi essere inteso come un FPS, con la differenza che lo sparo avviene una sola volta e dev’essere da vero cecchino. Gli unici supporti dal punto di vista arcade che avremo è la direzione che sta per prendere la bilia bianca, così da farci comprendere che effetto avrà il nostro colpo sulla nostra giocata. Ovviamente starà a voi poi decidere in che modo colpire e soprattutto che direzione dare, perché non sempre la steccata dalla traiettoria retta è quella vincente.

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Pure Pool offre diverse modalità di gioco, tutte unite nella lunghissima carriera: avrete la possibilità di scegliere innanzitutto con che regole disputare le vostre sfide, se a 8 palle, all’americana, o a 9 palle. Per i poco esperti, il primo genere stabilisce che l’ultima palla da buttare in buca è l’8 nero, con i due giocatori che devono necessariamente infilare le bilie piene o strisciate a seconda della prima che è caduta in buca; le 9 palle invece stabiliscono che bisogna infilare le bilie in ordine numerico crescente, compreso l’8 nero, e il vincitore è colui il quale riesce a imbucare la 9. La carriera di per sé si distingue in tre passaggi, che sono anche, poi, le difficoltà, da quella dilettante in su. All’interno di ogni difficoltà vi sono dei tornei da affrontare, che oltre alle classiche sfide secche sono composti anche da modalità differenti. Tra queste il cecchino, che vi richiederà di imbucare quante più bilie possibili di seguito, senza mai sbagliare il colpo, e le buche rapide, che aggiungeranno l’elemento ansiogeno del dover completare entro un minuto e pochi secondi l’intero tavolo. Sono entrambe sfide molto rapide, che possono servire anche da alternanza funzionale alle sfide, soprattutto poco prima o poco dopo aver affrontato una partita al meglio di tre, che vi ha portato via troppo tempo.

Ogni sfida è condita, poi, dalle onorificenze, essenziali per procedere all’interno della carriera stessa, ma anche per sbloccare i trofei annessi. Per sbloccare tutti i tornei successivi infatti avrete bisogno di un determinato quantitativo di stelle, che si possono ottenere soltanto soddisfacendo alcune richieste delle varie partite: un esempio può essere vincere senza commettere mai un fallo – ovvero imbucare la bilia bianca o la bilia sbagliata – oppure vincere al meglio di tre senza mai perdere una partita, quindi con un secco 2 a 0. La rincorsa all’ottenimento di tutte può essere un quid pluris per la longevità del titolo, perché vi costringerà a rigiocare tutte le partite ottenendo sempre il massimo: inoltre a venirvi incontro c’è la comulabilità delle stelle, quindi gli obiettivi possono essere portati a termine anche in maniera differita. Un elemento che diminuisce la difficoltà, che altrimenti sarebbe decisamente alta, cosa che in Pure Pool esiste di default. La carriera comuque si limita soltanto a questi aspetti, senza dare moltissime soluzioni, ma per fortuna nella modalità online la situazione cambia: potrete sfidare chi volete e, addirittura, emulando quanto già visto in Forza Motorsport, sfidare un giocatore che in quel momento non si trova dinanzi alla console sfruttando il proprio profilo: Pure Pool, infatti, registra le vostre mosse principali e le ripropone come se creasse una vera e propria copia digitale di voi stessi, un fantasma. Non è come sfidare una persona reale, ma è pur sempre valido nel caso in cui non possiate fare a meno di sfidare un determinato avversario. Facciamo anche un accenno ai controlli, laddove il DuakShock 4 si presenta capace di emulare una stecca di biliardo: il colpo, con la potenza da dosare, è affidato alla levetta destra, mentre con la sinistra sposteremo la stecca; con il touchpad, infine, potremo volgere lo sguardo ovunque vogliamo, per valutare magari una sponda da eseguire. Agli altri tasti sono affidati gli effetti, come la possibilità di colpire la bilia in una zona diversa da quella centrale e così via.

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Quello che dicevamo poc’anzi circa il realismo di Pure Pool si ritrova anche e soprattutto nella gestione fisica delle bilie. Con la giusta dose d’effetto potrete realmente sentirvi all’interno di un contesto da bar o da pub: far saltare la bilia bianca, mandare una bilia fuori dal tavolo, fare una sponda troppo rumorosa, rischiare di raschiare il tavolo sono tutte situazioni che non sono solo richieste da alcuni trofei, ma possono anche essere all’ordine del giorno. Va da sé che ogni situazione può essere volta a vostro favore, pertanto la bilia che salta potrà essere fondamentale per superare un ostacolo e arrivare all’obiettivo. Ma oltre alla fisica, è la stessa grafica di Pure Pool che esalta il prodotto in sé: evitando di soffermarci eccessivamente sulla forma e la consistenza delle bilie, che sono ovviamente perfette, è il contorno che ci ha profondamente convinti. La colonna sonora è tanto composta da musiche e melodie affusolate che accompagnano la concentrazione, ma anche dai rumori ambientali che può avere un salone dove si gioca a biliardo: risate di ragazze, caciare di ragazzi, bicchieri di vetro che brindano, drink che vengono serviti, sono tutti elementi che fanno parte di un contesto riprodotto nei minimi dettagli, che fa di tutto per regalarvi una simulazione completa. Pregevole anche la decisione di attivare lo slow motion quando andrete a colpire la bilia decisiva per la vittoria: una nuvola di gesso blu partirà dalla punta della stecca e l’effetto dà davvero il sapore di un successo.

[signoff icon=”quote-circled”]Quello che non rende Pure Pool un gioco perfettamente riuscito è l’averlo realizzato per uno sport che non è per tutti. Così come il golf, il biliardo subisce quella che è la teoria dello sport lento e che sfocia nel noioso: la summa di Antonio Cassano, che definì non troppo tempo addietro il golf come uno sport per vecchi, può essere riconducibile anche qui. Ragionare sul tiro, pensare alla sponda, guardare la traiettoria della bilia non può essere un divertimento concesso e soprattutto compreso da tutti. Pure Pool resta quindi un titolo per pochi, ma che regala a quei pochi un’esperienza invidiabile e sicuramente appagante, soprattutto grazie all’online – perennemente presente – che potenzia anche la longevità del titolo e l’interazione con gli altri utenti, che sono realmente tanti.[/signoff]

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