Q.U.B.E. Director’s Cut

Recensito su PC

Portal, con l’aiuto delle piattaforme di distribuzione digitale, ha rappresentato una ventata d’aria nuova per i giochi di genere puzzle con una enorme varietà di proposte più o meno sorprendenti.

Q.U.B.E. Director's Cut Logo

È proprio in questo frangente che si presenta Q.U.B.E. Director’s Cut, disponibile dal 21 maggio 2014 su steam ed in arrivo per Playstation 3 e Wii U. Si tratta di una versione rivisitata del primo titolo sviluppato dalla giovane software house Toxic Games pubblicato nel 2011 che, ispirandosi moltissimo il sopracitato Portal, riesce comunque a essere un titolo divertente, ben elaborato e capace di farci trascorrere qualche ora a scervellarci con i suoi rompicapi.

Q.U.B.E. Director's Cut 2

Il concetto è semplice, siamo intrappolati dentro una stanza con ostacoli apparentemente invalicabili e per poter andare avanti nel gioco dobbiamo crearci una strada approfittando di ciò che ci circonda.

I magnifici port… ehm… Guanti!

Se decidi di creare un puzzle in prima persona al giorno d’oggi è inevitabile che la gente userà Portal come metro di giudizio e i paragoni saranno inevitabili. Così i ragazzi di Toxic Games , forse inconsciamente, sembra abbiano deciso di trascurare questo rischio. Ed eccoci arrivati al grande problema di Q.U.B.E. Director’s Cut, è in gran parte ispirato al gioco di Valve. Il lato estetico è un plagio quasi assoluto, scenari bianchi e asettici la fanno da padrone, il gioco si svolge in camere che si aprono man mano che risolviamo i puzzle, l’architettura del gioco non si dimostra però curata allo stesso modo e sembra piuttosto la replica di una struttura aleatoria che cambia al passaggio da una stanza all’altra, frutto degli inimmaginabili disegni di un meccanismo così grande che nemmeno abbiamo idea della sua reale dimensione. Se vi dicessi voce di donna che ci guida attraverso le prove e un’altra voce che ci dice di stare attenti perché la donna è una bugiarda voi a cosa pensereste? (qualcuno ha detto GLADoS?).

Trama

La trama è una delle novità in Q.U.B.E. Director’s Cut. Per la sua creazione è stato chiamato niente meno che Rob Yescombe, che in passato ha lavorato alla realizzazione di opere come Alien Isolation, Crysis 2 o Haze.

Si tratta di una di un thriller che ci mette nei panni di un’astronauta il quale, secondo una voce che gli fornisce spiegazioni al suo risveglio, si trova a bordo di una navicella in rotta di collisione con la terra. Un’altra voce interverrà poi a mettere in discussione tutto ciò che è stato detto in precedenza facendo vacillare le nostre convinzioni.

Q.U.B.E. Director's Cut 3

Q.U.B.E. Director’s Cut doveva, nelle intenzioni di Yescombe, portarci nello stato mentale del protagonista mostrandoci come le nostre esperienze siano condizionate da ciò che ci circonda, farci provare il senso di smarrimento dovuto alla non consapevolezza di ciò che realmente accade intorno a noi, secondo il nostro modesto parere non riesce nel intento, e ci troviamo invece davanti a una trama di cui si poteva fare a meno, e infatti se ne era fatto a meno nella versione originale del gioco.

Gameplay

Qui si arriva al punto forte di Q.U.B.E. Director’s Cut, ciò che lo rende un gioco divertente. La giocabilità è di immediata comprensione e le dinamiche dei puzzle sono originali e, bisogna dirlo, parecchio ben fatte.

Q.U.B.E. Director's Cut 4

I puzzle sono basati su combinazioni di cubi colorati e ognuno con diverse proprietà. Per interagire coi cubi dovremmo usare i nostri guanti. I cubi potranno essere usati come trampolino di lancio, allungati fino a tre volte o usati a mo’ di scala. Potremmo anche interagire con altri tipi di pannelli che gireranno parte della stanza, illumineranno un determinato tipo di cubi nelle zone al buio, permetteranno di risolvere puzzle magnetici o potremmo usarli per riflettere raggi di luce colorata che attiveranno alcuni interruttori. Tutti questi componenti ambientali ci saranno assolutamente necessari per crearci una strada o aprirci un varco che ci permetta di andare avanti nel gioco.

 Q.U.B.E. Director’s Cut si centra sulla parte logica e cerebrale rispetto alla fisica, il che gli conferisce una personalità tutta sua. E ce n’era bisogno.

Reparto tecnico

Dal lato tecnico è stato fatto un buon lavoro con Q.U.B.E. Director’s Cut. Il gioco è sempre fluido e la grafica pulita e piacevole per l’occhio, a essere pignoli forse un po’ spoglia. Con un buon livello di dettaglio impostato (nella versione per computer richiede una miglior scheda video) i giochi geometrici durante alcune aree di transizione possono offrire uno spettacolo per gli occhi.

Q.U.B.E. Director's Cut 1

La colonna sonora è stata in parte rivista per Q.U.B.E. Director’s Cut ed è senz’altro adatta al gioco. Offre un ottimo accompagnamento senza mai disturbare, è rilassante e aiuta a concentrarsi sui puzzle che ci verranno man mano proposti.  Personalmente noi di Gamesource abbiamo trovato un po’ deludente la mancanza di sottotitoli, li avremmo graditi, ma l’inglese usato non è particolarmente complicato ed è ben scandito, essendo di conseguenza di facile comprensione per una persona con un livello accettabile di comprensione dell’inglese parlato.

Il gioco prevede anche la possibilità di essere giocato con Oculus Rift, questa opzione potrebbe aggiungere un grande attrattivo al gioco per i fortunati possessori dell’apparecchio ma, purtroppo, non ci è stato possibile provare.

Aggiunte in Q.U.B.E. Director’s Cut

Nei paragrafi precedenti abbiamo già anticipato quelle che sono alcune delle aggiunte nella Director’s Cut rispetto alla prima versione di Q.U.B.E.

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La trama, la rielaborazione di parte della colonna sonora ed il supporto al Oculus Rift sono però solo alcune delle novità proposte nella Director’s Cut, troviamo anche alcuni nuovi puzzle, una nuova modalità a tempo che aggiunge ben 10 livelli al gioco, alcuni nuovi obiettivi e trofei sbloccabili.

[signoff icon=”quote-circled”]Q.U.B.E. Director’s Cut è un gioco che di certo non deluderà gli amanti del genere puzzle. abbiamo un progetto abbastanza ambizioso che però lascia un po’ trasparire l’immaturità del team Toxic Games. I richiami a Portal traspirano da ogni pixel del gioco, ma la realtà è che Toxic Games dovrà lavorare ancora un po’ per raggiungere quel livello. Ad ogni modo non si può dire che sia un brutto gioco, gli amanti del genere puzzle sicuramente ne ricaverebbero qualche ora di sano divertimento ed in alcuni punti anche un sano scervellamento. Se vi sono piaciuti i due Portal e volete vivere un esperienza simile questo è il gioco che fa per voi.[/signoff]

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