Saint Seiya: Soldiers’ Soul

Probabilmente qui in Italia è conosciuto ai più come “I Cavalieri dello Zodiaco”, a causa dell’anime andato in onda quando eravamo piccolini su reti private e più di recente su Mediaset, Saint Seiya è un famoso manga di Kurumada, che ha ottenuto oramai svariate trasposizioni in videogiochi, spin off, e addirittura film. Ultimamente è uscito sulle reti televisive giapponesi un nuovo spin off chiamato Soul of Gold, che narra delle nuove vicende dei Gold Saint vestiti di stupende e potentissime God Cloth. Per rendere tale nuova serie ancor più appassionante ecco uscire nei negozi Saint Seiya: Soldiers’ Soul, sequel di Brave Soldiers, picchiaduro uscito qualche tempo fa per Playstation 3. Brave Soldiers non era minimamente un titolo degno di nota, tuttavia con Soldiers’ Soul Namco Bandai pare decisa a correggere gli errori di quel tempo e mutarlo in un capitolo degno della saga dei Cavalieri. Orsù, vediamo se i paladini di Athena sono pronti a fare sfoggio di loro su Playstation 4.

Saint Seiya: Soldiers' Soul Recensione

Santi ad Asgard

Negli ultimi anni Saint Seiya sembra essere tornato prepotentemente in auge, soprattutto nell’ambito videoludico. Su Playstation 2 ripresero a uscire giochi dei Cavalieri con due capitoli, per poi passare su Playstation 3 e ora sull’ultima arrivata di casa Sony, prendendo quindi una piega molto simile a quella che sta percorrendo Dragon Ball. A ogni iterazione, tuttavia, vi è sempre qualche nuova aggiunta che possa portare nuovi e vecchi acquirenti ad acquistare anche il nuovo capitolo. Questa volta Namco Bandai ha giocato ben due carte che possano destare interesse: la saga di Soul of Gold e quella di Asgard. Se Soul of Gold era una scelta quasi ovvia, data la recentissima messa in onda dell’anime, quello che stupisce particolarmente è l’arrivo per la prima volta in tanti anni della saga di Asgard, richiesta a gran voce dagli appassionati nonostante sia un filler non presente nel manga originale.

Ecco così che Seiya e i suoi compagni Saint si avventurano per le gelide terre nordiche, determinati a sconfiggere i God Warrior che proteggono la potente Hilda e il suo Nibelunghen Ring che le ha completamente cambiato personalità rendendola malvagia. Ci riusciranno?

Saint Seiya: Soldiers' Soul Recensione

Affinare il pessimo

Fino a questo momento, se non consideriamo i due titoli per Playstation 2, i videogiochi di Saint Seiya hanno sempre cercato di portare un gameplay rinnovato a ogni loro uscita nel tentativo di creare veri e propri titoli differenti l’uno dall’altro. Con Soldiers’ Soul questo bel proposito è andato a farsi friggere, riproponendo lo stesso gameplay di uno dei capitoli meno riusciti. Se volete conoscere il gameplay base di questo titolo vi rimandiamo quindi alla recensione di Brave Soldiers, mentre qui parleremo più che altro delle poche differenze che caratterizzano l’ultima fatica Namco Bandai.

Se da una parte abbiamo quindi un gameplay poco riuscito, con personaggi dal moveset e video delle mosse speciali del tutto riciclati dal vecchio capitolo, dall’altro bisogna ammettere che ci sono stati non pochi miglioramenti. Innanzitutto ci sono le aggiunte più palesi: quelle al roster dei personaggi. Rispetto a Brave Soldiers sono stati qui aggiunti tutti i God Warrior con Hilda di Polaris e i dodici Gold Saint con le loro God Cloth.

Per quanto riguarda il gameplay abbiamo notato un buon lavoro di ristrutturazione del bilanciamento generale, con l’aggiunta di scatti nella direzione voluta per effettuare rapide schivate, e con il “teletrasporto” in mezzo alle combo avversarie effettuabile in maniera meno frequente. A parte ciò, il miglioramento più “sospirato” è senz’altro quello relativo alle cutscene: è stato infatti abbandonato il vecchio sistema a immagini statiche per una più piacevole serie di filmati, seppur con movimenti molto meccanici e privi di un reale forte impegno per riproporre le più belle scene nella loro originale epicità.

Saint Seiya: Soldiers' Soul Recensione

La rovina del multi-gen

Per quanto riguarda il comparto tecnico, abbiamo naturalmente un doppiaggio completo e fantastico, totalmente giapponese con quasi tutti i doppiatori originali, e musiche a tema ben riuscite tra cui alcuni remix che non potranno non farci versare una lacrimuccia. D’altro canto, così come per il vecchio capitolo, la grafica lascia piuttosto a desiderare, soprattutto tenendo in conto che questa volta il gioco esce non solo su Playstation 3 ma anche su Playstation 4. In queste situazioni, dato che l’unico miglioramento è una visualizzazione a 60 frame al secondo per la console più evoluta, non si può non essere infastiditi dalle problematiche che stanno creato quasi tutti i giochi Playstation che vengono sviluppati per girare anche su PS3. Se è pur vero che sono ancora in molti coloro che utilizzano la vecchia console e sono sprovvisti della nuova, d’altro canto questo limita enormemente le possibilità grafiche che potremmo (e dovremmo) avere su Playstation 4 ormai da svariati anni. Lato positivo lo si può dare almeno alla longevità, non solo grazie a ben 4 saghe da giocare e svariate modalità compresa quella dei God Gold Saint, ma anche a causa di una enorme mole di contenuti da sbloccare con i punti ottenuti in battaglia, tra costumi alternativi dei personaggi, potenziamenti, arene di combattimento, e modellini 3D da visualizzare.

Saint Seiya: Soldiers' Soul Recensione

[signoff icon=”quote-circled”]Saint Seiya: Soldiers’ Soul è il tentativo di prendere un gioco riuscito male e riproporlo con qualche miglioramento e nuovi personaggi. Il gameplay di base rimane mal riuscito, tuttavia grazie ad alcune limature generali e alle nuove chicche presenti, stavolta è un titolo che potrebbe piacere ai fan dell’opera, almeno per quanto riguarda il fanservice. Tra molti personaggi e una quantità di contenuti sbloccabili enorme, c’è parecchio da fare prima di perdere l’interesse.[/signoff]

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