Sega Rally Championship – Recensione Sega Rally Championship

Dopo il "Ridge", ma prima di "GT"

Le corse su sterrato hanno sempre trovato terreno fertile nel mondo dei videogames: basti pensare ai vari episodi della fortunata saga di Colin McRae o di V-Rally o di quelli più seriosi e blasonati sotto marchio WRC pubblicati dalla Evolution. Insomma, sono stati tanti i giochi che si sono proposti di portare fango, velocità e tortuose strade di montagna da percorrere a tutto gas sullo schermo del nostro soggiorno. Ma da dove si sarebbe potuto iniziare senza citare Sega Rally Championship? Probabilmente, se la casa di Sonic non avesse mai portato dalla sala giochi (dove già faceva strabuzzare gli occhi a più di un appassionato grazie all’alta qualità di gioco) sul compianto sistema Saturn questo pregevole titolo automobilistico, è difficile pensare ai giochi di rally a cui siamo stati abituati ultimamente. In particolare, quando proprio la Codemasters ha ammesso che Sega Rally è stato una fonte di ispirazione per buttarsi a produrre giochi di corse a sfondo rallistico. In effetti, se visto con gli occhi di chi ha visto quel 1994 come utente Saturn, Sega Rally Championship era davvero una rivoluzione.


"Rallyyyyyyyyy!": difficile dimenticarsi come ci salutava Sega Rally su questa schermata

 
Dal silicio a Saturno in un CD!

La prima volta che inseriamo il CD di Sega Rally nel nostro fido Saturn sarà difficile non essere affascinati dalla sua grafica. Per il suo tempo, e considerando le varie conversioni da titoli da bar di quello stesso periodo (Daytona USA incluso), questo titolo vantava forse la miglior grafica che era possibile avere su Sega Saturn. La sontuosità poligonale con cui sono realizzati scenari e modelli delle auto disponibili è semplicemente fuori dagli schemi. Mai prima d’ora si poteva immaginare una conversione da arcade di tale livello se si esclude Ridge Racer sulla rivale PSX. Un applauso dunque alla AM3, che ha tirato fuori tutta la sua maestria nel condensare in un solo CD, quanto era contenuto nelle motherboard al silicio del cabinato automobilistico Sega, seppur con opportune compressioni sulle texture o sulla pallette, mostrando sullo schermo uno spettacolo incredibile per i nostri occhi. Inoltre, non è da dimenticare il discorso sulla fluidità, in quanto gli sviluppatori sono riusciti a tradurre i 60 frame al secondo della versione arcade in un più che soddisfacente frame rate di 30 unità per secondo, che non subisce comunque rallentamenti di alcun tipo, in modo che l’azione su schermo non subisca carenze di alcun tipo.

 
A lenti passi verso la simulazione

La manovrabilità arcade la sanno implementare tutti. E allora cosa facciamo? Rivoluzione! Il rally di certo non è fatto di auto che rimangono incollate al fondo stradale anche nelle curve più strette no? Questo deve essere stato certamente il leitmotiv del dipartimento AM3 quando era al lavoro sul modello fisico e sul sistema di controllo di questo titolo. In un’era in cui la giocabilità frenetica arcade la faceva da padrona, proponendo ben poche variazioni sul tema, questi ragazzi pensano bene di proporre qualcosa di totalmente nuovo: la macchina si comporterà in maniera diversa a seconda del fondo stradale. Ciò vuol dire che tenderà a scivolare maggiormente su sfondi viscidi come fango e terriccio mentre sarà decisamente più facile da controllare nelle sezioni asfaltate. Questo per i giocatori era una novità strabiliante. Per la prima volta un pizzico di simulazione veniva introdotta in un qualcosa destinato all’intrattenimento puro, nel nostro caso un videogame. Un piccolo passo per noi, un grande balzo per i videogames dunque. Beh, la strada da percorrere era ancora lunga, ma proprio grazie a questo titolo la strada verso la simulazione era spianata. Ciononostante, l’essenza arcade del cabinato originale rimane invariata. L’immediatezza con cui riusciremo a far danzare la nostra auto nelle curve raggiunge livelli pari a zero e perfino uno che non ha mai retto un joypad in mano riuscirebbe a domare il sistema di controllo.


"Forza! Se ci sbrighiamo riusciamo anche a toccare l’elicottero!"

 
Console fuori, arcade dentro

La cosa più importante nell’approcciare Sega Rally è scordarsi quelle deprimenti sessioni in solitario tipiche dei rally, perchè questo è un titolo arcade fino all’osso. Ovviamente sono state aggiunte alcune modalità per allungare notevolmente l’esperienza, ma la principale rimane sempre la modalità campionato: 16 macchine, 3 circuiti (più uno segreto da sbloccare) e, ovviamente, un solo vincitore. Di certo una bazzecola se paragonata al centinaio di ambientazioni di Forza Motorsport , ma all’epoca con la sfida e il divertimento regalati da questo titolo, chi ne aveva bisogno? Ci divertiremo a bruciare i nostri avversari lungo le curve di montagna, i rettilinei polverosi nel deserto e i saliscendi di impervie stradine forestali. Per combattere i nostri avversari potremo servirci di due "armi": la possente Toyota Celica GT Four oppure la scattante, pluridecorata e nostrana Lancia Delta HF Integrale, che rispondono bene ai comandi e sono state minuziosamente riprodotte per quanto riguarda aspetto, livree e prestazioni. Si tratta solo di scegliere l’auto più adatta al nostro spirito. Finito il campionato, potremo cimentarci in un appassionante uno contro uno con dei nostri amici con la modalità versus e perfino disporre dei setup per le nostre auto con la modalità Car Tuning. Ovvero: come portarsi avanti coi tempi…


In montagna con il mitico Deltone!

Unforgettable

Chi di noi ha avuto la fortuna e l’occasione di avere a che fare con Sega Rally Championship si ricorderà bene l’altissima qualità del sonoro presentato in gioco. E non ci riferiamo solo agli effetti sonori o solo alle musiche: tutto il sonoro in generale pare addirittura migliore di quello restituito dal sistema da bar su cui girava il gioco originale (e di cui le prestazioni da questo punto di vista erano ritenute quasi proibitive da emulare per un home system come il Saturn). Le auto restituiscono un rombo estremamente realistico, arricchito di effetti come derapate su ghiaia, valvole pop-off in fase di scalata di marcia e turbo che fischiano come dovrebbero, immergendoci nella magnificenza videoludica di questo titolo automobilistico. Cosa dire poi delle musiche? Come dimenticarsi degli orecchiabili temi dei menu di gioco o dell’ottima fattura della soundtrack ingame? Per il sonoro, dunque, c’è ben poco da puntualizzare in quanto è solo un altro aspetto del coin-op originale che su console viene elevato all’ennesima potenza.

 
Game over, yeaaahhhh!

Quante sono veramente le conversioni da arcade che hanno avuto la stessa fortuna di Sega Rally? E quanti giochi dunque avremmo rischiato di non vedere se si fosse commesso l’errore di non pubblicare questo titolo, strabiliando perfino i primi utenti Playstation? A queste e altre domande la risposta è una soltanto: Sega Rally è una killer application. Il motivo sarebbe anche superfluo da esporre: la grafica ad alti livelli, la giocabilità immediata ma rivoluzionaria allo stesso tempo e il sonoro coinvolgente, non potevano essere un banco di prova migliore per mostrare al grande pubblico le buone capacità del Saturn, che vide aumentare le proprie vendite proprio grazie a questo titolo. E per i rally-games che si sono succeduti, come si suol dire, il resto è storia. Ma state certi che tutto è partito da qui e  forse non avrebbe potuto esserci partenza migliore. I nostalgici, saranno di sicuro d’accordo con questo verdetto, al contrario forse di tutti quelli che ormai si son lasciati stregare dai "soliti" mostri che dominano il mercato videoludico. Ma se avete ancora vivo il ricordo di questo tipo di divertimento videoludico, non esitate a far risorgere il vostro Saturn dalla polvere e immergervi nei cari bei vecchi tempi.

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