Shinobido Imashime – Recensione Shinobido Imashime


La via del ninja

Dai famosi produttori della serie Tenchu (ormai ceduta) e di altri fortunati capitoli sul medesimo genere, ecco un nuovo titolo che racconta storie di ninja nell’antico Giappone del 16° secolo. Lo stile è quello già conosciuto: azione stealth, missioni furtive, shuriken e trappole varie, in perfetto stile ninja. Ma non è tutto, in quanto Shinobido presenta dei caratteri innovativi e mai visti, capaci di regalare un’esperienza di gioco completamente nuova.

Il controllo di Utakata

Le vicende di Shinobido si svolgono nella regione di Utakata, che fino ad allora era rimasta sotto il controllo di Lord Ichijo, grazie anche all’importante supporto offerto dai suoi alleati, i ninja Asuka. Tutto cambia però una sera, quando tutta la stirpe Asuka viene misteriosamente eliminata e Ichijo si ritrova senza difese, minacciato da altri signori della regione, bramosi di potere. Solo qualcuno degli Asuka è sopravvissuto e uno di questi è Goh, “il Corvo”, che ha però perso la memoria. A guidarlo nei suoi primi passi ci sarà Onji, un misterioso ninja che intratterrà una frequente e utile corrispondenza con il sopravvissuto degli Asuka. Lentamente, Goh apprende la situazione di Utakata e quello che sembra sia successo al suo clan. Rimane però all’oscuro di tutta la verità, ma non impiega molto a scoprire che lui è coinvolto in qualche modo con la tragedia di quella notte: subito infatti, risvegliatosi sulla riva di un fiume a pochi passi dal proprio rifugio, trova una gemma, la quale appena presa in mano gli mostra alcune immagini confuse. Poco dopo riesce a scoprire che la sua memoria è stata strappata via e spezzata in numerosi frammenti, sparsi qua e là per Utakata. L’unico modo per ricordare tutto è recuperarli, chiedendo aiuto ai signori del luogo e offrendo i propri servizi in cambio. Così Goh diviene un mercenario, assoldato di volta in volta da questo o quell’altro Lord di Utakata e sfruttato per portare a termine qualsiasi tipo di missione. Non sarà l’unico a svolgere tale mansione, infatti altri clan verranno ingaggiati dalle casate di Utakata per poter potenziare l’armata di ognuno.
A far compagnia a Goh ci saranno dunque diversi avversari: le Mosu, bellissime e letali donne ninja, agili e abili nell’arte della mimetizzazione, guidate dalle sorelle Mosu; i Kenobi, velocissimi ninja con caratteristiche simili a quelle degli Asuka, guidati dai non furbissimi Hebitonbo e Uzumushi; i Taraba, fortissimi e pesantissimi soldati armati di corazze e armi da fuoco devastanti, comandati dal possente Kabuto. Ultimi ma più comuni sono invece i barbari, una tribù che secondo le lettere di Onji in passato ha voluto isolarsi dal resto del mondo e si è infine ridotta in condizioni più che primitive, rivoltandosi selvaggiamente sulla gente di Utakata.

Ichijo, Akame e Sadame

Ma al di là dei nemici che sarà costretto ad affrontare, Goh avrà l’unico obiettivo di recuperare la sua memoria e provare a rimediare al danno commesso. Per avere informazioni sui frammenti di memoria, il ninja Asuka dovrà guadagnarsi la fiducia di uno, due o tutti e tre i Lord di Utakata, portando a termine i compiti da loro richiesti. Indipendentemente da chi, quando e come, il giocatore potrà liberamente fare la propria scelta su chi servire e come servirlo, favorendo lui, gli altri o tutti quanti. Il successo delle missioni influirà sulla potenza e sulle condizioni di ciascuna casata che, fidandosi sempre di più del Corvo, gli affideranno compiti sempre più importanti. Gestendo bene ciascuna missione sarà addirittura possibile far durare il gioco all’infinito, portando alla massima potenza tutti e tre i clan e impedendo così la vittoria di un unico signore, indispensabile per proseguire con la trama. Eliminando uno dei signori (Ichijo, Akame o Sadame), gli altri due intensificheranno le ostilità e allo stesso tempo vi offriranno più occasioni di ottenere ciò che vorrete. Durante le missioni, portando a termine particolari compiti vi ritroverete a conoscere e ad affrontare, oltre ai capi degli altri clan, anche gli altri due Asuka sopravvissuti: Kinu, vostra cara amica, che ha perso il braccio per salvarvi e Zaji, il quale prova verso Goh un odio smisurato e pretende vendetta, dopo il tradimento del Corvo in quella notte. Più volte Goh cercherà di scusarsi con Zaji, ma senza successo: la verità contenuta nei frammenti è d’altronde fin troppo triste e crudele per poter pretendere di trovare il perdono nel cuore di Zaji. L’unica via di Goh rimane dunque quella di rimediare al peccato commesso: riacquistando la memoria, ricorda finalmente l’artefice e la causa di tutto quel male e decide di combatterlo, con o senza l’aiuto dei suoi compagni Asuka.


Leave your destiny to me

La trama di Shinobido è dunque inserita all’interno di un sistema di missioni che costituisce il gioco vero e proprio. Con una buona abilità e determinazione, il gioco può essere finito in poco tempo, altrimenti potrebbe durare anche all’infinito, tutto a discrezione del giocatore. Volendo potrete seguire uno stile di combattimento prettamente furtivo, attaccando solo alle spalle e uccidendo in un colpo solo, o magari gettarvi nella mischia e far saltare in aria i nemici con bombe o artifici simili. Quanto succede in ogni missione inoltre rimane stabile anche alla fine di essa, qualunque ne sia l’esito: se il vostro compito è proteggere un generale, ma la missione fallisce con la morte dello stesso, andando a vedere nel riepilogo si potrà notare che quel generale difatti non c‘è più. A seconda delle vostre scelte potrete anche scegliere di fare missioni a favore di un signore per poi tradirlo durante le stesse e colpirlo alle spalle. Tutto ciò ovviamente farà crollare la sua fiducia nei vostri confronti e vi procurerà magari qualche attacco al vostro nascondiglio, che dovrete difendere con i denti e con le trappole. Questo sarà infatti perfettamente personalizzabile, con laghetti, pozzi, buche, trappole e bombe di vario genere che vi daranno una mano a respingere gli attacchi nemici, insieme alle truppe alleate che vi saranno donate dai signori come premio.

Il sistema di gioco vero e proprio si basa su quelle che sono le reali abilità ninja: grande agilità, poca forza fisica, tecniche furtive. Durante l’esplorazione nelle varie missioni, in alto nella schermata compariranno dei rettangolini verdi con la figura stilizzata di un occhio al centro. Essi indicheranno la presenza di un nemico (più o meno vicino a seconda dell’intensità del colore verde) mentre il suo stato sarà indicato dal colore dell’occhio. Più il nemico si accorgerà della vostra presenza, più l’occhio passerà dal bianco al rosso, questo vi darà modo di agire di conseguenza. E’ un sistema utilissimo in ogni sua parte, perchè non sempre potrete guardare l’avversario prima di attaccarlo o mentre state scappando, né vi sarà sempre facile scovarlo nel buio della notte. Una volta scoperta la posizione del vostro obiettivo, bisognerà agire con estrema cautela e tentare un attacco furtivo. Avvicinandovi senza farvi scoprire, appena sarete a debita distanza un riflesso improvviso vi mostrerà il momento giusto per tentare un attacco a sorpresa che ucciderà in un colpo solo chiunque abbiate davanti. Ma se il nemico riuscisse a scoprirvi, l’attacco andrebbe a vuoto e allora sarete ben presto accerchiati. In queste situazioni sta al giocatore scegliere un tipo di combattimento sfacciato o una ritirata nella notte che offrirà l’occasione di riorganizzarsi e ritentare l’attacco furtivo.
Con questo sistema ognuno può personalizzare il proprio stile, ma è anche vero che il gioco spinge ad agire furtivamente, in quanto nel combattimento corpo a corpo un ninja è sempre inferiore ad un samurai, talvolta anche usando armi speciali. Allo stesso tempo però, vedere sempre i soliti attacchi (che sono sempre uguali, uno per ogni occasione) rende monotono il gioco: è vero che è quello il suo scopo e si ottiene anche un compenso maggiore, ma a volte diventa noioso scappare per poi riprovare quando non si riesce a cogliere di sorpresa un avversario ben posizionato. Non è dunque la fine del mondo se, invece di eliminare tutti furtivamente, contro qualche nemico si intraprenda un corpo a corpo, preferibilmente singolo. Ad aiutare in ogni caso ci sono appunto le armi speciali ninja, come bombe, shuriken, rampini, sfere speciali e trucchetti di ogni genere. Potrete usare il sushi per attirare il vostro nemico e colpirlo mentre è distratto, oppure farlo fuori gettando del sushi esplosivo che appena ingerito lo farà volare via; altre volte potrete lanciare uno shuriken per distrarli, o meglio ancora far cadere il cadavere di un loro compagno. Sarà possibile anche creare armi devastanti o oggetti utili mescolando fra di loro gli ingredienti raccolti durante le missioni o comprati nel negozio attraverso l’opzione alchimia: riceverete anche delle lettere (talvolta per errore, altre volte no) che vi consiglieranno delle combinazioni speciali capaci di farvi ottenere delle vere rarità.
Aspetto negativo è però l’I.A. dei nemici, che in alcuni casi agiranno come vere e proprie macchine da guerra e non vi lasceranno respirare, in altri invece dimostreranno l’intelligenza di uno zombie senza testa, andando a finire loro stessi dentro i pozzi o non accorgendosi che il compagno accanto è stato sgozzato mentre urlava di dolore. Da un lato è un elemento che favorisce ampiamente il giocatore, dall’altro però è sconcertante come siano possibili assurdità del genere da parte di truppe samurai di alto livello.
Infine, fuori dalla modalità principale del gioco, esiste la possibilità di creare da zero la propria missione, con ambiente, edifici, trappole, nemici e quant’altro a totale discrezione del giocatore: potrete così calarvi in sfide impossibili, facilissime o puramente divertenti, selezionare quali e quanti oggetti avrete a disposizione e lanciarvi a capofitto in una missione senza alcuna condizione che vi obblighi ad agire in un determinato modo.


In fondo in fondo…

Shinobido è un titolo che i fan del genere apprezzeranno tantissimo, sia per il carattere stealth del gioco che per la possibilità di scegliere personalmente quale finale vedere e come arrivarci. Ognuno potrà decidere di svolgere determinate missioni per raggiungere i propri obiettivi, far durare il gioco un’eternità o completarlo in pochissimo tempo, dilettandosi o meno ad assaporarne ogni aspetto. Il carattere stealth è molto ben realizzato, con l’unica pecca di uno scarso numero di animazioni degli attacchi furtivi, che tuttavia non grava tantissimo. Che poi lo scopo sia comportarsi da vili e meschini uccidendo i propri nemici alle spalle, è solo un piacevole e sadico dettaglio. Insomma, i ninja sono tutto fuorché onesti e leali, abili ad agire solo di sorpresa e a ricorrere a manovre ingannevoli per raggiungere il loro scopo: ma in fondo in fondo, il bello è proprio questo.

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