Sonic Rivals 2 – Recensione Sonic Rivals 2
Da Sega a PSP
Per la gioia di tutti gli appassionati del porcospino blu (the hedgehog) dai tempi Sega e non, Sonic ritorna con il suo secondo capitolo “Rivals” sulla piccola console Sony. L’enorme fama, tra fan del passato e recenti, assicura al titolo di Backbone e Sega una notevole attenzione a prescindere dalla qualità effettiva del gioco, che tutto sommato si presenta con ottime credenziali. Senza dubbio il lavoro del team di sviluppo è stato tutt’altro che superficiale ed è riuscito a donare a questo capitolo una qualità degna della saga che porta avanti: tutto ciò calza a pennello considerando la data di uscita di Sonic Rivals 2, a ridosso del fruttuosissimo periodo natalizio.
La banda di Sonic
Sin dal menù si ha subito la sensazione di trovarsi nel mondo Sonic: icone, sfondi e temi vari riescono a trasmettere immediatamente l’originalità tipica di questa saga; inoltre tutto è ben organizzato e non si corre il rischio di smarrirsi o confondersi: le modalità sono ben in vista e raggruppate secondo il numero di giocatori richiesto.
Qualunque di queste scegliate però, il primo elemento che si farà notare sarà sicuramente il dettaglio dei personaggi disponibili: da Sonic e Tails a Shadow, Knuckles, Silver e tanti altri, tutti saranno perfettamente fedeli agli originali e veramente ben realizzati, sia nelle forme che nei colori e nei movimenti. Durante le varie sezioni o capitoli (Act) potrete notare come i personaggi hanno ognuno il proprio modo di correre, di saltare e muoversi, diverse acrobazie e tanto altro, anche nei minimi dettagli, tutto molto personalizzato. Ognuno possiede la propria “supermossa”, differente dalle altre per forma e per effetto, e per concludere in bellezza tutti i personaggi sono dotati di vestiti differenti a temi vari che potranno divertire gli appassionati della serie. Il problema grafico di Sonic è sempre stato la visualizzazione dei percorsi, in quanto in un gioco così veloce e adrenalinico gli ostacoli e le varie deviazioni possono comparire improvvisamente spiazzando il giocatore; se è vero che questo elemento aumenta la sfida ad ogni circuito, è anche assicurato che alla lunga il perdere gare piuttosto ostiche per un tratto sfruttato male o un rallentamento dovuto ad un minimo errore può dare parecchio fastidio. Sonic Rivals 2 fortunatamente non lascia spazio a questo problema e riesce a conciliare con grande abilità entrambi gli elementi: la rapidità scattante di Sonic viene mantenuta nonostante l’ottima gestione della telecamera che permette di vedere giusto in tempo ostacoli, trampolini di lancio e turbo da sfruttare al meglio per assicurarsi la vittoria. Solo pochissime volte infatti capiterà di vedersi sfuggire un Air Boost perché troppo vicino a quell’altro elemento e dunque impossibile da riconoscere in tempo; inoltre, anche quando lo schermo PSP non basta a visualizzare bene il percorso per il quale bisogna proseguire interverranno altri elementi (come le pareti o indicatori formati dagli anelli dorati) che ci mostreranno nella maniera migliore possibile le rette vie verso il traguardo. Un lavoro veramente ben curato che solo raramente porta il giocatore alla confusione, più dovuta a motivi di giocabilità che di resa grafica, anche se tuttavia la conformazione del livello, comune ad entrambe le sezioni, può dare qualche piccolo problema. Come in tutti i Sonic, infatti, i livelli sono sempre stati molto complessi e caotici, ricchi di luci, dettagli, salti, giravolte, turbo, trasporti istantanei e molto altro ancora, i quali rendevano impossibile completare decentemente le sfide al primo tentativo. E’ davvero piacevole riscontrare che anche in questo capitolo la situazione si ripresenta, anche se in misura minore: la tradizione è stata portata avanti e i percorsi sono tutt’altro che lineari, talvolta delle vere imprese da superare; è anche vero che in certi casi, magari con un po’ di fortuna, è possibile completarli senza problemi, grazie soprattutto ad una maggiore indicazione della via più rapida verso il traguardo. Ogni percorso poi è caratterizzato dalla propria ambientazione, a tema con la zona che si sta attraversando. Durante lo story mode vi ritroverete ad attraversare i paesaggi più vari e così potrete gareggiare in luoghi sempre diversi: la foresta, la zona dei fantasmi, il Neon Palace o anche il caotico inferno finale, tutti caratterizzati da congegni originali e particolari temi, in perfetto stile cartoon deformed.
Una cura grafica davvero apprezzabile e adatta allo stile frenetico ma semplice di Sonic Rivals 2, che dona al capitolo sicuramente una marcia in più.
Veloci come…Sonic!
Obiettivo principale n°1: velocità allo stato puro. Obiettivo principale n°2: chiarezza e semplicità di gioco. Rendere il tutto con un ottimo compromesso non era un’impresa facile, ma Sonic Rivals 2 ce l’ha messa proprio tutta, con ottimi risultati. Ovviamente il gioco non esisterebbe senza i suoi acclamati personaggi (alcuni già citati sopra) in tutto 8 e divisi nello story mode in gruppetti di due: Sonic e Tails, Knuckles e Rouge, Silver e Espio, Shadow e Metal Sonic. Come già accennato ognuno possiede una “mossa speciale” personale, coerente alle proprie caratteristiche: ottenendo una certa quantità di anelli potrete attivare quando vorrete la vostra abilità che può andare dalla velocità supersonica (Sonic) alla confusione mentale (Silver), passando per “l’originale” capacità di Metal Sonic, in grado di copiare qualsiasi mossa avversaria (o utilizzare quella di Sonic nel caso il suo avversario sia un suo doppione).
In alcuni eventi non potrete utilizzare questa abilità, in altri non ne avrete assolutamente bisogno, in altri ancora sarà indispensabile per la vittoria.
Ogni evento (Act) può consistere in differenti tipologie di sfida; le principali sono:
– race, la normale gara, uno contro uno, sullo stesso percorso
– knock out, combattimento, sempre in uno contro uno, diviso in round: per raggiungere la vittoria bisognerà battere il proprio avversario per un certo numero di round, mettendolo ogni volta KO nel momento in cui si ritrova senza anelli in possesso
– time attack, corsa contro il tempo, nella quale bisogna raggiungere il traguardo entro un certo limite
– boss battle, l’ultima di ogni zona, nella quale dovrete confrontarvi con il vostro avversario cercando di battere contemporaneamente anche il boss di turno; il primo a sferrare con successo un certo numero di colpi si aggiudica la vittoria
Vi sono inoltre altre tipologie di gare, più rare a trovarsi, dove ad esempio la sfida consiste nell’ottenere più anelli dell’avversario entro un certo limite di tempo, oppure nel fare in modo che prima che il timer arrivi a zero la bomba sia addosso all’avversario, o ancora nell’eliminare un certo numero di nemici prima di arrivare al traguardo. Tante sfide diverse che riescono a divertire con facilità l’utente medio estraneo al genere; la difficoltà non è impossibile e solo talvolta capita che si possa sbagliare ripetutamente un certo movimento così da perdere l’occasione di portare a casa il risultato, con conseguente seccatura. Per il resto il gioco è davvero immediato, ricco, articolato ma allo stesso tempo semplice e longevo.
Forse un po’ troppo longevo.
Su questo piano sarebbe opportuno distinguerlo in due modi diversi di “viverlo”: da videogiocatore ordinario e da esperto appassionato del genere.
Al primo sarà sufficiente lo story mode per apprezzare appieno gli aspetti sopra citati, sbloccando con tranquillità tutti gli Act e magari completando anche le varie coppe: il gioco potrebbe felicemente concludersi così, con una consapevolezza generale della trama, un’esperienza abbastanza concreta della tipologia di gioco e un’ottima conoscenza dei vari eventi e personaggi.
La situazione cambia per l’appassionato, o più precisamente per l’hardcore gamer
Sonic Rivals 2 è infatti dotato di un profilo che annota perfettamente tutti i propri risultati, ma che pone anche notevoli sfide da superare per ottenere tutte le 150 carte in palio. Alcune di esse sono piuttosto faticose, altre addirittura ricercate, nel senso che difficilmente potrete completarle giocando normalmente. Le più semplici verranno naturali, ma le più difficili vi potranno costringere a ripetuti tentativi prima di raggiungere l’obiettivo. Per collezionare tutte le 150 carte dovrete infatti completare la storia con tutti i personaggi al 100%, ottenere valutazione S in tutti gli eventi, vincere tutte le coppe, trovare tutti i Chao nel gioco libero e nel frattempo completare altre sfide all’interno di queste competizioni. Un’impresa tutt’altro che facile e sicuramente a lungo termine, che potrebbe prolungare la giocabilità di questo titolo per molte ore. In questo modo però si avrà una conoscenza pressoché perfetta di tutta la trama, dei personaggi, dei circuiti e un’abilità non indifferente: consigliato solo ai veri appassionati dotati di una bella dose di pazienza.
Hai una voce stupenda!
Ciliegina sulla torta di un pacchetto davvero ben realizzato è il sonoro.
Senza ombra di dubbio le parti più curate sono le voci dei personaggi: perfettamente adatte alla personalità di ognuno, ricche di carattere e davvero espressive. In questo modo potrete accorgervi sempre del tono sbarazzino e indifferente (nonché irritante per chi lo ascolta) di Sonic, o dell’alone di oscurità creato dalla cupa voce di Shadow; inconfondibile sarà la vocina innocente e infantile del piccolo Tails, senza contare i caratteri aggressivi e determinati di Knuckles e Silver. Ognuno poi avrà una sua espressione caratteristica, dal “move aside” di Silver al “get out of my way” di Knuckles, seguiti dalla cadenza ritmica di Rouge, che non vi farà mai capire le sue vere intenzioni, o dal tono irresponsabile di Sonic, sempre pronto a nuove sfide e sicuro di sé.
Un lavoro davvero magistrale che riuscirà sempre a trasmettervi il reale tono delle varie discussioni e lo stato d’animo dei personaggi.
Ma il sonoro è costituito anche dagli effetti sonori e dalle musiche di sottofondo. I primi sono anch’essi curati quanto basta, volutamente cartoon, con esagerazioni ed effetti speciali particolari. Le musiche invece hanno alti e bassi: dall’inizio scoppiettante con la splendida musica della Blue Coast (soprattutto Act 1), l’originalità frenetica e la capacità di catturare il giocatore diminuiscono man mano che si prosegue nelle diverse zone sino alla fine, con risultati talvolta così scadenti da non essere nemmeno notati. Un difetto che stona anche troppo considerando il successo di tutti gli altri elementi del gioco: una pecca che non avrebbe dovuto esserci e che grava pesantemente sulla valutazione di un sonoro così ben realizzato negli altri aspetti.
Chi salverà il mondo?
Lo story mode è senza dubbio la modalità fondamentale del gioco: senza aver completato questa non è infatti possibile accedere alle coppe e sbloccare tutti gli altri extra. Per conoscere a fondo l’intera trama è obbligatorio completare tutti gli eventi con almeno un personaggio per gruppo, anche se tutte le sfumature più nascoste (in fondo troppo irrilevanti per affrontare una tale impresa) vi saranno svelate solo con un 100% totale. Il percorso è uguale per tutti (con qualche minima eccezione): si inizia dalla Blue Coast dove, per un motivo o per un altro, ogni personaggio si unisce ad un altro per partire all’inseguimento del proprio obiettivo. Le mete di ogni coppia saranno spesso differenti da tutte le altre ma le strade dei vari personaggi si incroceranno più volte a causa di interessi comuni: spesso ad unirli sarà un ideale condiviso, altre volte una salda amicizia e collaborazione, altre ancora il bisogno l’uno dell’altro.
Senza dubbio però Sonic perde il proprio ruolo principale, in quanto nessuno dei personaggi può essere considerato buono o cattivo, ma tutti proseguono determinati per la propria strada, la quale si conclude sempre allo stesso modo e mette così tutti sullo stesso piano. Al giocatore resta così la scelta di quale aspetto della storia vuole approfondire: le avventure di Sonic e Tails, oppure le motivazioni di Silver ed Espio? Shadow metterà anche stavolta i bastoni fra le ruote, o sarà Sonic ad ostacolare i suoi progetti?
Di certo, tutti i personaggi hanno un nemico comune, chi per un motivo o per un altro, chi prima o dopo: Eggman, secondo Sonic, Eggman Nega, come tutti gli altri scoprono. L’eroino Sega percorrerà infatti la strada più semplice e lineare: andare avanti e battere tutti, così da salvare il mondo; una caratterizzazione pessima e un ruolo quasi fastidioso, troppo infantile rispetto agli intrighi e agli inganni di Shadow, Knuckles, Silver e compagnia. Mentre il porcospino blu starà ancora credendo che Eggman sia dietro alla scomparsa dei Chao, Shadow e Metal Sonic si metteranno all’inseguimento di quello che in realtà è Eggman Nega: quest’ultimo non la racconta giusta, ed infatti sta cercando di recuperare tutti i Chao e gli Emeralds possibili, utili a risvegliare l’incredibile potenza di un orribile mostro, l’Ifrit. Shadow e Metal Sonic cercheranno di fermare Nega per impedirgli di aprire il portale verso la dimensione dell’Ifrit: per farlo avranno bisogno degli Emeralds. Contemporaneamente Knuckles ha smarrito il Master Emerald e Rouge, la più abile doppiogiochista di questa trama, decide di aiutarlo. Questa in realtà è stata “ingaggiata” da…lo scoprirete. Silver invece ha scoperto le intenzioni di Nega e vuole evitare che l’Ifrit porti dolore e distruzione in questo mondo, mentre nel frattempo Espio lo segue per controllarlo e capire se le sue intenzioni sono così eroiche. Tutti per diversi motivi si scontreranno nel susseguirsi di eventi della trama, ma ciò che cercano alla fine è fermare Nega ed evitare la catastrofe dell’Ifrit. Purtroppo il portale verrà aperto a causa della fortuita presenza di un Emerald all’interno di Metal Sonic, e ogni personaggio dovrà avventurarsi nel Chaotic Inferno e sconfiggere così il terribile mostro prima che sia troppo tardi.
Alla fine la storia si conclude bene per tutti, l’Ifrit viene sconfitto e il mondo è salvo: ognuno torna alla propria vita, molti raggiungono i propri obiettivi e la disfatta di Nega è totale, per la gioia del mondo di Sonic.
Un capitolo che in quanto a trama attrae non poco, in quanto piena di diverse sfaccettature e in certi momenti davvero intrigante. L’immagine di Sonic è quasi cancellata considerata la sua poca rilevanza, ma la caratterizzazione degli altri personaggi non ne fa sentire la mancanza: ci metterete davvero poco ad innamorarvi di Shadow o Silver, senza mettere da parte tutti gli altri, validissimi in ogni aspetto. La cura grafica è davvero notevole, i modelli dei personaggi sono resi perfettamente e tutti dettagli sono ad un ottimo livello, così come il doppiaggio. Un titolo che si rivela una sorpresa, davvero meritevole di attenzione e da possedere obbligatoriamente per gli appassionati di Sonic, che forse solo alla lunga può divenire monotono a causa degli stessi eventi per più o meno tutte le storie, ma che ha molto da dare.