Spyro the Dragon – Recensione Spyro the Dragon

Lui è Ted Price e questa è l’Insomniac

È il 1994, Ted Price si ritrova a Burbank, nord di Los Angeles, California: una casa indipendente, un grande desiderio di sfondare nel mondo videoludico, il tentativo di conquistarsi un posto nel mercato, l’inizio nel 1996 con uno sparatutto in prima persona chiamato Disruptor, per poi gettarsi nel genere Platfom, in una battaglia a distanza con un Bandicoot che sta spopolando sotto l’etichetta Naughty Dog, con la creazione di un personaggio particolare e di nuovo stampo; tutto questo è una sola parola: Insomniac. Come detto poc’anzi nel campo Platform al tempo dominava Crash Bandicoot, e provare a lanciare qualcosa di nuovo sarebbe stato certamente difficile perchè presto sarebbe stato eclissato dal Bandicoot: nasce comunque un draghetto in casa Insomniac, un drago viola con le ali giallastre e un viso infantile e tenero di nome Spyro, la scommessa dell’Insomniac che si riservò un piccolo posto nel cuore degli amanti del genere.

I draghi del fuoco son stati ghiacciati

Siamo nel Regno dei Draghi, dove regna l’inerzia ma anche la pace e la tranquillità: i membri più anziani, quindi i consiglieri, stanno preparando un documentario sul loro regno, cosa alquanto strana, ma forse i draghi amano farsi conoscere. Purtroppo durante il documentario ad uno dei draghi scappa il nome di un impostore che inizieranno a deridere: parliamo di Nasty Norc, che ovviamente non si lascerà schernire così dai draghi. Norc scopre un modo per gelare tutti i dragoni partendo da Lindar, il più anziano, il primo a deriderlo: congelati tutti i draghi, trasformate le gemme dei draghi in guerrieri e dopo aver infine rubato il tesoro dei draghi, si rifugiò nella sua casa distante dal villaggio lasciando l’intero Regno dei Draghi ghiacciato senza via di scampo. L’unico errore di Norc fu quello di non aver considerato che c’era un drago rimasto illeso dall’incantesimo perchè non presente sulla scena al momento della malefatta: Spyro, il drago che vendicherà il suo regno caduto in disgrazia. Cosa può sciogliere il ghiaccio? Il fuoco ovviamente, e quindi preparatevi a lanciare fiamme col vostro draghetto, accompagnato dalla sua libellula amica di nome Sparx, per liberare i vostri compagni di Reame per portare in auge questo piccolo e simpatico drago. Durante il vostro viaggio dovrete anche recuperare 12 uova, da rubare in corsa a degli strani esseri dalla velocità incredibile e prenderli ad incornate affinchè lascino cadere l’oggetto rubato. Insomma il divertimento non vi mancherà e poi alla fine potrete, anzi dovrete bruciare anche Nasty Norc.

O lanci fuoco o prendi a testate

Un altro aspetto piuttosto interessante del titolo è dato dalla natura del nostro piccolo eroe. Essendo della famiglia dei draghi (o meglio dei draghetti), avremo a disposizione i canonici poteri di questi carismatici esseri, primo fra tutti la possibilità di sputare fuoco, sluzione utile per distruggere in fretta alcuni mostri (anche di notevoli dimensioni), oppure vasi contenenti dei tesori, a meno che non abbiano delle protezioni apposite, come chiavi che dovremmo trovare durante il nostro viaggio. Non potremo però volare veramente, bensì saremo solo in grado di planare, manovra adatta per coprire distanze che saranno impercorribili saltando semplicemente. Da precisare che in appositi e difficili livelli, raggiungibili solo se riuscirete a completarne alcuni al 100%, in una specie di prova a tempo potremo volare veramente, anche se su un percorso in sostanza già stabilito tra gli anelli. Il nostro Spyro potrà anche caricare ed eliminare i suoi nemici, quelli che ovviamente non supereranno di molto la sua stazza, ma questa abilità avrà soprattutto un utilizzo pratico: ci consentirà infatti di scorazzare a grande velocità anziché camminare con una movenza alquanto goffa e buffa alla velocità di una tartaruga. Nonostante tutte queste azioni possibili, il controllo del nostro eroe non sarà per niente difficoltoso, complice un’ottima unione tra i tasti e le azioni di gioco ed una gestione delle telecamere quasi impeccabile. Peccato solo per la capacità di planata, leggermente artificiosa e che, anche se eseguita da un punto piuttosto alto, farà toccare un po’ troppo presto al nostro Spyro la terra. Un gioco semplice, senza troppe complicazioni: o sputate fuoco o caricate i nemici, o saltate e planate, niente di particolare per il primo capitolo del nuovo gioco Insomniac, ma questo non è altro che l’inizio e poi, anche Crash Bandicoot nel suo primo capitolo poteva fare solo un salto e una giravolta per colpire i nemici.


Troppa erba, poca sostanza, lavoro mediocre

Graficamente il primo capitolo di Spyro rientra nella media e forse fa anche qualcosa in più. La grafica sarà sempre colorata, con un buon repertorio di effetti speciali, e un numero di poligoni non eccezionale, ma sufficiente per definire bene i vari personaggi. Talvolta però balenerà l’impressione di muoversi in un ambiente sì gradevole e colorato, ma in sostanza un po’ scarno, dagli spiazzi d’erba infiniti privi di costruzioni. In definitiva, dunque, niente di eccezionale, e purtroppo nemmeno riguardo al comparto sonoro: le musiche che ci accompagneranno durante le nostre avventure saranno appropriate per il generale tono fiabesco/comico del gioco, ma a lungo termine possono risultare un po’ ripetitive. Gli effetti sonori sono nel complesso piuttosto buoni, anche se in numero non elevato. Il doppiaggio nella nostra lingua è reso piuttosto bene, e in particolare la voce di Spyro è davvero simpatica: il primo grande doppiaggio di un Platform nella nostra lingua madre.

L’inizio dell’epopea del drago

Un titolo simpatico, che si prepara a sfondare nel suo genere lanciando una sfida al Bandicoot, anche se molto probabilmente sfida non sarà, non per deficienza dell’Insomniac, ma perchè con la Naughty Dog è davvero impossibile competere in questo periodo di grande potenza durante cui Crash viene portato in pompa magna nel mercato videoludico. Un draghetto forse non potrà competere con un topo, anche se la dolcezza umana ci porterebbe a preferire il primo, ma con un po’ di impegno Spyro potrebbe avvicinarsi alla bellezza del Bandicoot e forse, andando avanti nel tempo, visto che si prospetta di già un seguito da sviluppare nel Regno dei Draghi, potrebbe davvero iniziare a dare filo da torcere alla casa di Jason Rubin.

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