Starlink: Battle for Atlas – Recensione

Recensito su Nintendo Switch

Siamo ormai tutti avvezzi a quel determinato genere di videogiochi che “costringe” l’utente ad acquistare pupazzi o oggetti nel mondo reale per ottenerne gli effetti in-game. Skylanders è stato il pioniere, seguito poi a ruota da Disney Infinity e da Lego Dimensions. Tutti questi giochi hanno fatto leva sull’aspetto giocoso e fisico che avrebbe di certo conquistato i più piccoli, ma anche sul lato collezionistico dei più grandi. E non c’è che dire: tutti questi brand hanno fatto jackpot, conquistando milioni di utenti e vendendo una quantità esorbitante di modellini, un po’ come successo a Nintendo con i suoi Amiibo, anche se con modalità estremamente differenti.

Gli Amiibo, difatti, sono principalmente oggetti da collezione da tenere in bella vista su una mensola e che permettono di sbloccare alcune feature nei giochi in cui compaiono i rispettivi personaggi, ma nulla di imprescindibile. I tre giochi sopracitati, invece, si fondano del tutto sul continuo acquisto di pupazzi per ottenere effetti che, spesso e volentieri, sono obbligatori per raggiungere determinate aree o per completare il titolo al 100%. Dopo tanto tempo, in ogni caso, l’effetto meraviglia sembra essere svanito, e tali pupazzi sono finiti non solo fuori produzione, ma anche a gravare sui magazzini dei negozi che non sanno più come disfarsene.

In questo periodo di vuoto completo, dove tutti e tre i brand hanno smesso di esistere, Ubisoft fa la sua mossa infilandosi indisturbata in un mercato ormai libero, proponendoci Starlink: Battle for Atlas.

Starlink: Battle for Atlas

Salviamo lo spazio!

Starlink ci mette nei panni dell’equipaggio della nava spaziale Equinox, composta da personaggi interessanti, ben definiti, e dalle interazioni molto divertenti. Sono terrestri la quale missione non è, come si potrebbe pensare, esplorare lo spazio o conquistare qualche pianeta. Al contrario: la Equinox arriva nel sistema solare Atlas con l’unico scopo di investigare sulle origini di Judge, unico alieno della ciurma che soffre enormemente nel non ricordare nulla del suo passato. I nostri amici però non potevano sapere che nel sistema Atlas è attualmente in corso l’invasione di una razza aliena che si fa chiamare “La Legione”. Alla ricerca del potere, sottoforma dell’energia planetaria chiamata Nova, il capo della Legione Drax non aspetterà nemmeno un minuto a darci filo da torcere mandandoci contro le navi nemiche. Proprio a questo punto i membri della Equinox decidono di espandere il loro obiettivo tentando di liberare dal giogo della Legione i sette pianeti del sistema Atlas.

Nella versione Nintendo Switch, in esclusiva, all’Alleanza Starlink si uniranno anche Fox McCloud e i suoi amici mercenari, che erano capitati ad Atlas durante l’inseguimento del loro acerrimo nemico Wolf. Sulla console Nintendo, quindi, oltre a poter utilizzare Fox e la sua nave, ci saranno alcune sezioni di storia a lui dedicate, il che rende la versione Switch la più completa nonostante un’indubbia inferiorità nel comparto grafico.

Starlink: Battle for Atlas

Armi da montare

Starlink: Battle for Atlas si riassume nella parola “personalizzazione”. Durante le nostre scorribande in questo open world spaziale, difatti, avremo modo di inserire i giocattoli comprati al negozio sul pad proprietario del gioco, il quale li leggerà per comprendere quale pilota, quale astronave, quali ali e quali armi abbiamo montato, facendo poi prendere il tutto vita all’interno del gioco stesso.

I piloti sono tutti molto diversi l’uno dall’altro: possiedono abilità e perk da sbloccare per dare un feeling unico ad ogni personaggio. Le navi possiedono diverse statistiche di velocità, attacco e difesa, ed è possibile montare su di loro diversi tipi di ali per aumentarne l’aerodinamicità o per favorire piuttosto un assetto da battaglia. Le armi intercambiabili, invece, possiedono attacchi elementali diversi che possono dare un certo vantaggio contro determinati tipi di nemici, o necessari per accedere ad alcune zone speciali. La personalizzazione è talmente interessante che è possibile addirittura montare le armi al contrario, in maniera che sparino alle nostre spalle (e per buona parte del primo livello, avendo montato male l’arma per sbaglio, abiamo continuato a restare stupidamente perplessi nel vedere il lanciafiamme sparare dietro di noi senza colpire i nemici di fronte). Fortunatamente, per coloro che non hanno intenzione di acquistare una moltitudine di modellini e spendere una vagonata di soldi, è presente sugli store la versione digitale del gioco in versione deluxe, che all’interno ha sbloccati direttamente tutti i personaggi, tutte le navi e tutte le armi. Idea estremamente intelligente da parte di Ubisoft, che permette quindi di godersi il gioco anche a chi non ha intenzione di collezionare gli accessori.

In Starlink viaggeremo esclusivamente sulla nostra navetta spaziale, senza mai comandare direttamente i personaggi. I comandi sono intuitivi e molto scorrevoli, ma non saremo costretti a visitare solo lo spazio e incontrare casualmente asteroidi o predoni. La fase interessante inizierà quando scenderemo su uno dei sette pianeti disponibili, tutti estremamente caratterizzati e pieni di personalità, e soprattutto completamente esplorabili. Tra una missione e l’altra potremo cercare oggetti collezionabili, estrarre DNA delle creature indigene per identificarle, hackerare sonde, distruggere nidi di mostri o estrattori di Nova, e molto altro. I risultati ci daranno spesso accesso a tesori e materiali che potremo spendere nei vari avamposti per potenziare ulteriormente le nostre navi e le nostre armi.

Starlink: Battle for Atlas

Fox o realismo?

La longevità di Starlink è molto più ampia di quanto si possa pensare: si tratta infatti di una storia lunga almeno una quindicina di ore anche cercando di tirare dritti  per le missioni principali, arrivando alle oltre 30 ore nel caso volessimo svolgere anche le missioni secondarie e potenziarci per avere una vita più semplice durante le fasi finali di gioco. Il doppiaggio italiano è di ottima fattura e presenta attori molto conosciuti nell’ambiente degli anime, e la colonna sonora è accattivante e orecchiabile. La scelta Shakespeariana arriva però quando bisogna parlare del comparto grafico: la versione Switch è estremamente limitata, con texture poco curate e le superfici dei pianeti abbastanza spoglie. Al contrario, le versioni Playstation 4 e Xbox One sono una gioia per gli occhi, con campi di fiori rigogliosi, texture cristalline, ed effetti d’acqua ottimamente realizzati. Scegliere se rinunciare a Fox McCloud per avere una grafica migliore però è una scelta di certo non semplice.

Starlink: Battle for Atlas

Starlink: Battle for Atlas è stata una sorpresa inaspettata. Un gioco che ci ha lasciato decisamente imperterriti durante l’annuncio si è dimostrato invece essere divertente, variegato, e dalla qualità oggettivamente alta. Una produzione da non sottovalutare quindi, che permette di scegliere se acquistare i pupazzi per collezione o se sbloccare semplicemente le parti delle navi e i piloti in maniera digitale. Starlink è un titolo maturo e interessante, con l’unica pecca di essere un pò troppo ripetitivo una volta scoperte tutte le cose che è possibile fare durante la partita. A parte ciò è un titolo che consigliamo a mani basse a tutti i possessori di Nintendo Switch, mentre per chi possiede le altre console bisogna valutare se vale la pena acquistare un gioco “castrato” della componente Star Fox.

7.9

Pro

  • Personalizzazione al massimo
  • Possibilità di sbloccare tutto anche digitalmente
  • C'è Star Fox nella versione Switch...

Contro

  • ...Ma graficamente è molto meglio sulle altre console
  • Giunti a un certo punto inizia ad essere ripetitivo
Vai alla scheda di Starlink: Battle for Atlas
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