Tekken 5 – Recensione Tekken 5
The Iron First Tournament
Il primo torneo del pugno d’acciaio iniziò nel 1995. Con pochi poligoni e tanta buona volontà, quest’ultimo narrava le vicende di 8 combattenti che lottavano fra di loro per ottenere il mirabolante premio messo in palio da Heihachi Mishima, presidente della Mishima Zaibatsu. Un anno dopo, gli stessi combattenti e una manciata di nuove leve si riunivano per prendere parte al secondo torneo. Nessuno di questi episodi era tecnicamente di grande livello e, sebbene offrissero numerose ore di divertimento, non riuscivano a sfruttare a pieno l’hardware della PlayStation. La vera rivoluzione arrivò con il terzo capitolo,che presentava grafiche di alto livello e un gameplay molto raffinato rispetto ai capitoli precedenti, oltre, ovviamente, ai nuovi personaggi.
Per quanto riguarda la nuova generazione, Namco ha offerto agli utenti PlayStation2 tre capitoli: Tekken 4, da molti considerasto il passo falso della serie; Tekken Tag, che nel bene e nel male rivoluzionava il gameplay dell’intera serie facendosi apprezzare da neofiti e nostalgici; e Tekken 5, picchiaduro fra i migliori disponibili per la nera console. Vediamo perchè…
Il Purgno con la grafica migliore
Il motore grafico di Tekken 5 apporta un’evoluzione all’estetica della serie: è, per esprimersi con una sola parola, migliore. Seppur inferiore a quella di Soul Calibur 3, la grafica di Tekken 5 non ha infatti nulla da invidiare al suo compare armato. Le animazioni sono superbe, anche se leggermente legnose, e gli stage decisamente mozzafiato. E’ impossibile non emozionarsi lottando in Moonlit Wilderness, o non inquietarsi mentre ci si trova nella lugubre Cattedrale. Tutti gli ambienti hanno inoltre una componente interattiva che ne modificherà l’aspetto con il susseguirsi dei duelli: sbattendo un avversario a terra vedremo il suolo deformarsi, lanciandolo contro un muro esso si romperà in seguito all’impatto. Anche gli effetti speciali tipici della serie sono presenti, potenziati e più belli di sempre, e come sempre accompagnano ogni colpo sferrato. L’impegno da parte degli sviluppatori, insomma, c’è e si vede, e si nota soprattutto nella cura che hanno riposto per rendere la grafica del gioco una delle migliori in circolazione.
I suoni del torneo: volume 5
Ottime anche le musiche, che, nonostante siano per la maggior parte pezzi techno, si adattano perfettamente all’atmosfera che da sempre contraddistingue questa serie, e sono un buon sottofondo per le mazzate, che focalizzeranno tutta la vostra concentrazione. Notevole anche il doppiaggio: ogni personaggio parla una lingua diversa a seconda della sua nazionalità, e i doppiatori non si sono risparmiati in quanto espressività e dinamismo. Persino durante la lotta udiremo i commenti dei lottatori, le loro urla e i loro grugniti. Gli effetti sonori, dal canto loro, si fanno sentire: in un picchiaduro è ovviamente essenziale che il sonoro sia ottimo, ma in questo caso si va oltre: per un singolo colpo esistono anche più di due effetti sonori, e una certa mossa può produrre suoni differenti ogni volta.
La storia dietro alle mazzate
Ebbene sì, c’è una storia dietro alle mazzate. E, in questo caso, prosegue direttamente dalla fine del quarto Torneo: dopo aver combattuto e sconfitto Heihachi e Kazuya nel tempio di Honmaru, Jin si è trasformato nella sua versione diabolica ed è volato via. Poco dopo, i due si risvegliano circondati da vari Jack-5 e si mettono a combatterli insieme. Kazuya però abbandona suo padre e lo lascia a subire l’esplosione provocata dall’autodistruzione di uno dei robot. Due mesi dopo la presunta morte del proprietario della Mishima Zaibatsu, viene indetto un quinto Torneo. Ma se Heihachi è davvero morto, chi può averlo avviato?
La storia principale è questa, ma ogni personaggio ne ha una propria, e affrontando la modalità Storia con i vari personaggi è possibile scoprirle tutte.
Quanto dura il torneo
La modalità più semplice, quella arcade, è praticamente infinita: si tratta di combattere avversari per salire di grado e guadagnare del denaro, necessario ad acquistare oggetti per personalizzare i propri combattenti preferiti. Sono poi presenti la modalità Storia, che vi permette di scoprire, sconfiggendo svariati avversari, la storia di ogni concorrente del Torneo; la classica modalità Pratica, che vi permette di imparare le mosse di ogni personaggio; l’ancor più classica Time Attack; e due modalità nuove di zecca: Storia Arcade e Devil Within. La prima è un gustosissimo extra presente fin dall’inizio del gioco: si tratta della possibilità di giocare ai primi tre Tekken! E’ certamente una buona lezione di storia per chi si appropinqua alla serie per la prima volta e un ottimo modo di sopprimere la nostalgia per chi è un fan fin dal primo capitolo. La seconda modalità citata è un minigioco basato sull’azione, con protagonista Jin: dovremo, nei suoi panni, aggirarci per cinque dungeon differenti, alla ricerca del segreto per dominare il Devil Gene, che assilla il nipote di Heihachi fin dal terzo capitolo della serie. Si tratta di un picchiaduro a scorrimento piuttosto scadente, ma è un ottimo modo per guadagnare soldi e abbigliamenti extra. Se poi al tutto aggiungiamo che è possibile sbloccare più di 10 personaggi segreti, la longevità tocca i massimi storici: Tekken 5 vi terrà incollati al televisore per molte ore.
The King of the Kings of the Iron Fist Tournament
Tekken 5, tecnicamente parlando, è certamente il migliore della serie. Se siete dei fan della serie non potete farvelo sfuggire, se non lo siete non perdete l’occasione di diventarlo. Vi garantirà giornate di divertimento, amplificato se avete la possibilità di giocare contro un amico. Da segnalare l’uscita della versione Platinum: ora che il prezzo di questo capolavoro è stato abbassato non ci sono davvero più scuse per non farlo vostro.