Transistor – Transistor

Diversi anni fa, nel mondo dei videogiochi conosciuti, esistevano solo ed esclusivamente le grandi software house. Con il passare del tempo però sono entrati a far parte di questo mondo anche svariati elementi indipendenti, in maniera quasi timida, silenziosa, ma che hanno conquistato i cuori di tanti fan molto più di quanto sappiano fare ultimamente i nomi più famosi. I cosiddetti giochi Indie si sono così pian piano fatti conoscere sempre di più, e alcuni di essi si sono fatti davvero la nomea di capolavori. Tra questi c’è un ormai famoso gioco per Steam chiamato Bastion, bello, fantasioso, poetico, e dannatamente divertente. Gli autori di tale titolo, i Supergiant Games, hanno annunciato tempo addietro lo sviluppo di un nuovo gioco, Transistor, e non c’è nemmeno da dirlo, ciò ha portato un hype smisurato tra coloro che hanno giocato Bastion a suo tempo. Finalmente Transistor è uscito, su PC e PS4, ma sarà in grado di mantenere alto il nome del precedente capolavoro?

Rossa senza voce

Transistor, un po’ come ha fatto Bastion, ci mette direttamente nel bel mezzo dell’azione sin dall’inizio del gioco. Entreremo quindi nei panni di Red, una misteriosa e affascinante ragazza dai capelli rossi, che estrae dal corpo senza vita di un uomo una spada parlante di nome Transistor. Solamente giocando e proseguendo con la storia scopriremo man mano i retroscena di questo titolo, i suoi personaggi, l’ambientazione e il background, ma sin dalle prime battute ci renderemo conto di alcune cose fondamentali. La prima è che Red è, o era, una famosa cantante alla quale è stata rubata la voce. La seconda, è che Transistor è una spada in grado di assorbire le anime e le conoscenze delle persone morte, e infatti ci farà compagnia per tutta l’avventura in veste di narratore usando la voce e i ricordi del primo uomo ucciso, quello da cui abbiamo estratto la spada, oltretutto dandoci un senso di completezza e nostalgia dato che il suo doppiatore è ancora una volta il bravissimo Logan Cunningham, il narratore di Bastion. La storia quindi proseguirà in una trama che ci farà fare passi all’indietro, di modo che tutti i misteri vengano sciolti. Chi si cela dietro l’organizzazione che ha rubato la voce a Red, e per quale motivo l’ha fatto? Cos’è Transistor, e perchè stanno morendo tutte queste persone?

Cervello o azione

Transistor è un gioco che potrebbe essere inserito sia nella categoria action, sia nella categoria strategica, perchè i modi di approcciare i combattimenti con le unità robotiche nemiche sono molto differenti a seconda di ciò che sceglieremo. Alla comparsa degli avversari, infatti, potremo semplicemente correre in giro usando le abilità a nostra disposizione, di cui parleremo tra poco, per colpire i nemici facendo attenzione a schivare i loro colpi o proteggendoci da essi usando le varie protezioni che si trovano sulla mappa, in un puro stile action. Ciò però renderà le cose anche parecchio più difficili e complicate, poichè questo sistema porterà spesso a una sconfitta ed è quindi anche una vera e propria sfida da affrontare per i giocatori che vogliono mettersi alla prova. In alternativa invece, come dicevamo, potremo semplicemente premere un pulsante per fermare il tempo e pianificare le prossime azioni con un sistema chiamato Turn. Durante questo periodo con il tempo congelato, sulla parte alta dello schermo vedremo una barra che si svuoterà per ogni azione che compiremo, che sia semplicemente camminare per lo schermo o che sia usare un’ abilità (la quale può consumare una quantità differente di barra a seconda di quale adotteremo); una volta che saremo soddisfatti con la nostra scelta, potremo far tornare a scorrere il tempo osservando come Red massacra gli avversari e corre per il campo a velocità pazzesche mentre i poveri robot nemici sono rallentati all’inverosimile.

Naturalmente ci sono dei contro anche in ciò: prima di tutto la nostra preparazione iniziale è solo e puramente teorica e non tiene conto di eventuali spostamenti dei nemici o utilizzi delle loro abilità speciali, questo significa che potremmo fallire miseramente se non siamo capaci di prevedere anche cosa faranno i nostri avversari. Secondo poi, una volta terminate le azioni pianificate, saremo costretti a difenderci e basta per qualche secondo, periodo in cui non potremo né fermare il tempo, né usare alcuna delle nostre abilità. La sopravvivenza, in questi casi, viene resa ancor più complicata dal fatto che saremo spesso costretti a mantenerci allo scoperto, dato che i nemici sconfitti lasciano cadere delle capsule di backup che dovremo raccogliere prima di un tempo prestabilito, pena il respawn della unità tanto faticosamente distrutta.

Parliamo ora delle mosse a disposizione di Red: come detto, Transistor è in grado di assimilare le coscienze delle persone morte, le quali entrano a far parte del repertorio della diva come abilità di combattimento. Ce ne sono quattordici in tutto, di cui quattro possono essere impostate come pulsanti attivi per essere usate in battaglia. Tuttavia, non è assolutamente qui che si ferma il battlesystem di Transistor: a ogni abilità infatti potremo assegnare come skill di supporto fino a due altre skill, che daranno effetti aggiuntivi e particolari all’ abilità attiva a cui la avremo equipaggiata. Facciamo un esempio: Crash è una abilità che colpisce i nemici vicini e li rende particolarmente vulnerabili al prossimo attacco, mentre Breach è una abilità che assalta tutti i nemici di fronte a Red infliggendo grossi danni a un’ enorme distanza. Potremo però equipaggiare Crash come abilità di supporto per Breach: questo farà in modo che avremo solo Breach utilizzabile tra le due, ma che quando essa colpirà gli avversari oltre a infliggere danni li renderà vulnerabili al prossimo attacco proprio come se fossero stati colpiti da Crash. Ciò rende possibili un’ enorme quantità di combo, donando a Transistor una profondità veramente eccezionale.

Oltre a ciò anche altre quattro skill potranno essere assegnate a Red come abilità passive, che le daranno ulteriori bonus in battaglia (per esempio assegnando come passiva Crash ci donerà resistenza al danno e agli effetti che rallentano, mentre Breach aumenterà la barra disponibile per le pianificazioni durante il Turn). Purtroppo, nonostante sarebbe bello, non potremo equipaggiare tutto quello che ci pare ma dovremo comunque effettuare una pianificazione, dato che ogni singola skill, che sia attiva, di supporto, o passiva, consuma una certa quantità di slot di memoria, e naturalmente ne abbiamo in quantità limitata.

Interessante anche la scelta di cosa accade una volta sconfitti: invece di un Game Over, infatti, un colpo letale ci consentirà un ultimo Turn gratuito che si attiverà automaticamente, ma se in questo Turn falliremo nello sconfiggere i nemici una delle nostre abilità verrà perduta (fin quando non troveremo 2 nuovi punti di salvataggio) costringendoci a utilizzare le skill che ci rimangono e sperimentare combo sempre nuove.

Un canto inudibile

Così come Bastion, Transistor è un piccolo gioiellino, se non un capolavoro come direbbero molti, e anche in campo tecnico dà enormi soddisfazioni. Non abbiamo a che fare con un gioco 3D dalla grafica stupefacente, ma ha stile da vendere. Gli sprite sono stupendi e animati benissimo, gli effetti di luce sono spettacolari e in generale l’ambientazione è così noir e steampunk allo stesso tempo che non può non catturare chiunque. E se il comparto grafico è ottimo, lo stesso si può dire dell’audio, che presenta musiche davvero azzeccate e orecchiabili, create da Darren Korb e da Ashley Barrett, gli stessi che hanno realizzato anche le musiche di Bastion. Con la pressione di un pulsante poi, potremo sentire Red cantare sulle note di ogni musica del gioco, con un effetto davvero mozzafiato. Peccato solo per la durata, non molto alta e che si attesta sulle 6 ore, ma che di certo viene ampliata da una zona piena di sfide particolari e impegnative (come sfide a tempo in cui dovremo battere tutti i nemici entro un tempo limite, o sfide di pianificazione dove dovremo battere tutti gli avversari su schermo in un unico Turn) e da un New Game+ chiamato Recursion in cui manterremo livello e abilità acquisiti ma i nemici incontrati saranno differenti e ben più tosti da sconfiggere.

In conclusione

Transistor è un titolo che dimostra il coraggio dei suoi autori nel continuare a osare, andando più in là di dove si spingono Software House ben più conosciute e che si limitano a fare solo ciò che conviene alle vendite, per tentare di creare qualcosa di davvero nuovo e avvincente. Un sistema di battaglia interessante, dinamico e variegato, unito a una storia intrigante e personaggi ben caratterizzati, così come un comparto video e audio decisamente ispirato, ci propongono una miscela esplosiva che non può non farci innamorare. Così come con Bastion, i Supergiant Games fanno centro, proponendo a noi videogiocatori qualcosa che vale la pena provare se vogliamo riscoprire la pura gioia del prendere un pad in mano appassionandoci a un titolo semplicemente per la sua bellezza.

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