Viva Pinata: Trouble in Paradise – Recensione Viva Pinata: Trouble in Paradise

GUAI IN VISTA

Questa volta siamo in guai seri, molto seri, dato che il professor Pester si è dato da fare incasinando tutto il database di Pinata Central, facendo perdere ai giardinieri tutti i dati riguardo alle varie specie di pinata. Non penserete che si limiti solo a questo? Il caro professore ha allevato delle Pinate cattive, che ci infastidiranno durante tutta la nostra avventura assieme ai nostri amici fedeli ossia il professor Langston, la nostra aiutante Leafos e tanti altri personaggi. Queste Pinate cattive, assieme al professor Pester, irromperanno nel nostro giardino distruggendo Pinate a caso, mentre i suoi seguaci lasceranno delle caramelle avvelenate nel nostro giardino, facendole ammalare. Appena avviata una partita, la sensazione sarà quella come se noi stessimo giocando al primo episodio, dato che i menù e il contorno sono rimasti invariati. Tutte le azioni presenti nel primo capitolo (scavare o picchiare nemici con la zappa, seminare, accoppiarsi, andare nei negozi, affidarci a lavoratori esterni per aiutarci) sono rimaste pressoché immutate in questo seguito. In aggiunta, ci saranno due nuove ambientazioni, che non ci serviranno per costruire nuovi giardini, ma per allevare nuove Pinate. Queste 2 locazioni saranno: Il dolce deserto: lo so che nessuno lo avrebbe mai dedotto dal nome, ma questa locazione ci lancerà un caldo ed accogliente deserto, popolato da tante Pinata desiderose di spiaggia calda, mentre il Pinartico è un posto gelido pieno di Pinate tutte impellicciate di bianco. In entrambi i luoghi potremo solo piazzare trappole per prendere nuove pinate e nulla più. Un po’ poco direi. Nel nostro giardino, man mano, verranno su Pinate diverse tutte con esigenze diverse e starà a noi soddisfarle. All’inizio la cosa è alquanto semplice, in quanto le Pinate non chiederanno particolari cose, oppure quelle che verranno si accontenteranno delle cose già presenti nel giardino, quindi entreranno al posto delle vecchie Pinata che, in ogni caso, non scompariranno mai. Le cose diventano più difficili quando i bisogni diventeranno sempre più specifici. Purtroppo resta da ricordare che il problema principale di "Viva Pinata: Guai in Paradiso", è il medesimo del predecessore, ossia la povertà della storia principale, in modo che questa venga messa presto in secondo piano a fare da contorno. Il tutto si riduce ad accontentare le Pinate, rendendo le cose molto meccaniche. Rare ha comunque inserito alcune novità, quali la modalità cooperativa, ora giocabile fino a 4 amici online, e 2 offline, in modo da poter curare e costruire insieme il giardino della nostra vita. Scambiandoci semi e oggetti, tramite l’ufficio postale, assieme alla possibilità di sfruttare la Xbox Live vision, con cui tramite alcune carte è possibile aumentare le abilità delle Pinata. Il problema è trovarle dato che a parte quella che saranno allegate al gioco. Le altre in Europa non sono mai arrivate.

 


VOTAZIONE 11

Il primo capitolo di Viva Pinata aveva una realizzazione tecnica eccellente da votazione 10, questo sequel meriterebbe un 11, se solo si potesse dare. Rare ha fatto di nuovo un ottimo lavoro, le Pinate sembrano vive, reagiranno diversamente in base alla situazione, scappando e andandosi a coprire se piove o nevica, tutto con la simpatia colorata che contraddistingue il titolo. Ovviamente a 30 fps fissi anche nelle situazioni più caotiche. Stesso discorso anche per il sonoro con effetti e musiche sempre gradevoli e giuste. Lente in momenti di riposo e relax, bruti e veloci quando ci saranno momenti d’attacchi o caotici. Poesia uditiva e poesia visiva si uniscono. Purtroppo per ogni cosa bella c’è sempre il rovescio della medaglia e in questo caso grafica e sonoro eccellente si pagano, con frequenti microcaricamenti da una schermata all’altra. Sono piccolissimi ma fastidiosi a lungo andare


DATA DISK

Rare non ha voluto rischiare, semmai ha voluto raschiare il fondo del barile, proponendo un sequel che non si discosta molto dal prequel, aggiungendo quelle cose che erano assenti nel primo capitolo quali la modalità cooperativa, anche online, ed il servizio carte. Potremmo considerare "Viva Pinata Guai In Paradiso", una versione riveduta e corretta del predente titolo, quello che in realtà avrebbe dovuto essere dagli inizi il primo episodio, più che invece un vero seguito. Consigliato a chi non ha mai giocato il capitolo precedente, o a chi ha spulciato in lungo e in largo il primo episodio al punto da sentire la necessità di un data disk aggiuntivo.

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