Yakuza Kiwami 2 – Recensione

Recensito su PlayStation 4

Sega e Ryu ga Gotoku Studio han dimostrato un profondo rispetto per Yakuza, che nel corso degli anni si è evoluto sia a livello ludico sia puramente narrativo. La saga è passata dal non dover nemmeno nascere, a causa del target troppo ristretto per un gioco nell’epoca PlayStation 2, ad avere ben sei titoli principali e due remake. Ultimo di questa serie è Yakuza Kiwami 2, rifacimento del secondo capitolo.

Il titolo è stato completamente restaurato, tenendo però l’originale sceneggiatura, seppur arricchita e migliorata. Se già Yakuza 2 è molto amato, la sua nuova versione riesce a far dimenticare totalmente l’originale, unendo lo stile classico al moderno Dragon Engine che ha a sua volta ricevuto un pesante upgrade. C’è quindi tutto ciò che serve per sfornare un grande gioco, cosa che Yakuza Kiwami 2 riesce ad essere, seppur con qualche piccola sbavatura.

Yakuza kiwami 2

Una guerra tra Clan, una guerra tra Dragoni

La storia inizia in una situazione molto movimentata. Dopo qualche cutscene ambientata molti anni prima delle vicende, si passa al presente, in cui il novello capo del Tojo Clan, Terada, è alle prese con un’incombente minaccia: il clan Omi, potente gruppo Yakuza con base a Sotenbori, minaccia di dichiarare guerra per prendere il potere su Kamurocho. Dopo gli eventi di Yakuza, o Kiwami, il Clan Tojo è in difficoltà, e l’unico modo per uscirne è trovare il dragone di Dojima, Kazuma Kiryu. Prendiamo quindi il controllo del nostro protagonista che dovrà aiutare il suo ex-clan, sconfiggendo il clan Omi e ricostruendo le fondamenta da lui stesso distrutte un anno prima.

Come sempre la serie è contraddistinta da un comparto narrativo di tutto rispetto, impreziosito da cutscene di pregevole fattura, con una regia tra le migliori in ambito videoludico. Ma a dar risalto agli eventi son soprattutto gli ottimi personaggi. Kazuma è un eroe che ormai abbiamo imparato molto bene a conoscere, ma vederlo all’opera ricorda sempre quanto sia stato ben costruito nel corso degli anni. Ad accompagnarlo ci saranno nuovi e vecchi personaggi, ma la ciliegina sulla torta resta il villain, Ryuji Goda, il dragone del Kansai. Ogni scena in cui compare è estremamente tesa, pure quando sembra che il nostro protagonista possa aver la meglio su di lui. Goda rappresenta una controparte più emotiva e ambiziosa di Kiryu, pronto a tutto per essere come il dragone che ha sulla schiena, anche all’entrare in guerra per sconfiggere Kazuma e diventare quindi l’unico Dragone. Ovviamente anche gli altri personaggi si comportano molto bene all’interno della sceneggiatura. L’eroina co-protagonista di Yakuza Kiwami 2 è un personaggio molto più complesso di quel che possa sembrare dalle premesse e anche tutte le altre nuove aggiunte risultano credibili e apprezzabili. Ovviamente poi ci sono i personaggi già presenti in Yakuza Kiwami che già avevano provato il loro valore, tra cui il solito, carismatico, Majima Goro.

Yakuza Kiwami 2

Kamurocho Love Story

In Yakuza Kiwami 2 ci saranno due quartieri (di due città diverse) esplorabili, Kamurocho e Sotenbori, come in Yakuza 0. Questi sono piene di missioni secondarie interessanti e divertenti che variano dal fare dei set fotografici a delle Gravure Idol all’aiutare vecchiette o picchiare misteriosi assassini. Ovviamente le due città sono  anche piene di minigiochi, tutti divertenti e appassionanti. Due in particolare vengono sviluppati molto: il Clan Creator e il Cabaret Club. I fan della serie avranno già riconosciuto queste modalità, difatti son entrambi dei ritorni per la serie, il Clan Creator era già presente in Yakuza 6 e il Cabaret Club in Yakuza 0. Nonostante ciò, i due minigiochi sono stati sensibilmente migliorati. Il Clan Creator ha una sottostoria più interessante, grazie anche e soprattutto alla presenta di Majima, e ha avuto molte migliorie per renderlo più divertente da giocare. Il Cabaret Club invece è stato riproposto in modo molto simile, con una nuova sotto-trama che coinvolge anche delle faccie conosciute in Yakuza 0.

Da sottolineare la presenta di due ottimi titoli arcade giocabili nei Sega Center: parliamo di Virtua Fighter 2.1 e Virtual-On. In generale, si rimane su dei livelli leggermenti inferiori a Yakuza 0 quando si parla di quantità e qualità di minigiochi e secondarie, con una Sotenbori meno densa che nel titolo prequel, ma con un risultato comunque più che soddisfacente.

Yakuza Kiwami 2

Picchiare come un Drago

Il Dragon Engine ha fatto passi avanti dai tempi di Yakuza 6 nonostante il breve periodo passato tra i due titoli (un anno, in Giappone). Il gioco non soffre di cali di frame, se non rarissimi, perlomeno su PlayStation 4 Pro, con solo qualche rarissimo freeze in un paio di sezioni. Le animazioni facciali e la resa grafica sono molto simili a quelle del sesto capitolo, ma erano impressionanti all’epoca e lo rimangono tuttora.

Ad aver subito un drastico miglioramento è il sistema di combattimento. Nonostante non vi sia un ritorno ai diversi stili come in Yakuza 0, il titolo ha preso il gameplay di Yakuza 6  lo ha rifinito. Diverse tecniche overpowered sono state tolte o riviste, il sistema di level up è stato migliorato e limitato per evitare di avere statistiche esagerate sin dall’inizio e la barra delle Heat Moves è stata riportata in una forma più classica. Torna inoltre la possibilità di portare con se delle armi da sfoderare in battaglia, molto utili specie a difficoltà alte. Questi cambiamenti giovano molto al livello di sfida del titolo che, dopo un Yakuza 6 eccessivamente semplice, torna ad avere un ottimo livello di sfida che incoraggia il giocatore a testare il titolo anche in modalità superiori a quella iniziale. Nonostante ciò però si sente ancora la mancanza degli stili di combattimento. Il sistema di level up è sicuramente più mirato e ottimale che in passato, ma gli stili davano una varietà maggiore al combat system.

Il Fattore Majima

La più grande aggiunta di Yakuza Kiwami 2 è la “Majima Saga”, una storia ambientata prima degli eventi di Kiwami 2, che racconta come Majima arrivi ad essere il capo di Majima Construction. Si tratta di una modalità molto corta e limitata: con Majima infatti non si avrà alcuna missione secondaria e non sarà possibile evitare gli scontri casuali per strada. La durata è molto ridotta: la quest principale lpuò durare meno di 2 ore. In compenso la narrativa, per quanto corta, è buona, ma non tanto per gli eventi principali della saga di Majima, ma per una coppia di cutscene che fungono quasi da filler nella storia principale, ricordando però quanto Majima sia un personaggio fenomenale, tra i meglio scritti se non il meglio scritto dell’intera serie.

Yakuza Kiwami 2

Yakuza Kiwami 2 è un remake fatto con passione e amore per l’originale, ma con la consapevolezza di dover svecchiare un gioco per PlayStation 2. Con una sceneggiatura di tutto rispetto, personaggi fantastici e una regia tra le migliori nel panorama videoludico, Kiwami 2 si attesta come uno dei migliori capitoli della serie. Peccato che la grande novità del titolo, la Majima Saga, sia parzialmente una delusione, ma anche con una durata tanto breve gli sceneggiatori son riusciti a ricordarci quanto fantastico sia il personaggio di Majima, facendo crescere la voglia di un nuovo capitolo basato su di lui.

8.8

Pro

  • Ottime sceneggiatura e regia
  • Personaggi ben scritti
  • Un Dragon Engine con prestazioni molto migliori
  • Materiale opzionale divertente
  • Majima Goro

Contro

  • La Majima Saga dura veramente poco
  • Si sente la mancanza degli stili di combattimento
Vai alla scheda di Yakuza Kiwami 2
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