Spelunky – Spelunky

Originariamente sviluppato come titolo Free To Play per PC nel 2008, i più curiosi potranno trovare ancora la versione originale a disposizione gratuitamente sul sito ufficiale, il platform game Spelunky approda ora sulle console di nuova generazione (permetteteci di chiamarle così ancora per qualche settimana). Disponibile per Xbox 360, Playstation 3 e Ps Vita, questa riedizione si è fatta notare grazie a ben tre nomination all’Indipendent Game Festival, vincendo il primo premio nella categoria Game Design. Scopriamo insieme quali sono i pregi e difetti di questo ambizioso videogioco indie.



Da questa videata potete farvi un’idea dei complessi livelli di Spelunky

Tanta libertà, tanti game over

Il gameplay di  Spelunky è quello del classico platform game, con qualche piccola aggiunta appositamente pensata per spezzare la monotonia data dal solo correre e saltare sulla testa dei nemici come il miglior Super Mario Bros ci ha sempre insegnato. Una volta scelto uno dei tanti personaggi a disposizione inizieremo l’esplorazione di una miniera, scendendo sempre più in profondità nei vari livelli. Questi saranno generati in maniera del tutto casuale dall’intelligenza artificiale del gioco, il che significa che, ad ogni partita e dietro ogni porta, non vi ritroverete mai a ripetere uno schema già provato in precedenza. Permetteteci di soffermarci un momento su questa caratteristica, dal momento che si tratta di uno dei più grandi pregi di Spleunky, in grado di controbilanciare quello che per alcuni potrebbe essere il suo più grande difetto. A causa di un sistema di controllo non sempre calibrato alla perfezione, nel titolo si muore spesso e volentieri, ritrovandosi costretti a ricominciare da capo la discesa: dall’entrata della miniera e ancora giù in profondità, fino a vedersi azzerare nuovamente il contatore delle vite rimaste e dover ricominciare ancora. E’ presto detto che i meno pazienti potrebbero presto scaraventare il pad o la propria console portatile fuori dalla finestra; capirete quindi, a questo punto, l’importanza del non dover ripetere schemi predefiniti: pur morendo nei primi livelli e dovendo ripartire subito da capo, i mondi generati casualmente saranno aria fresca per la rigiocabilità e la longevità di quello che altrimenti avrebbe rischiato di diventare ben presto un titolo di nicchia per soli hardcore gamers.

Passando all’analisi del gameplay più puro, veniamo al perché del titolo di questo paragrafo: durante l’esplorazione, in Spelunky al giocatore viene data una grande libertà d’azione sul modo di affrontare i livelli, tanto da rendere necessaria qualche partita (e più di una morte prematura) per padroneggiare il sistema di controllo e conoscere i vantaggi e i pericoli del mondo di gioco. Il nostro avatar esploratore avrà così a disposizione corde per arrampicarsi, una frusta, armi di vario genere e bombe in grado di distruggere intere porzioni di scenario: al classico stile platform, si aggiunge una componente che può essere tattica o istintiva a seconda dell’approccio del giocatore di turno, che potrà scegliere di modellare lo scenario ed evitare i nemici oppure affrontarli a viso aperto. Non finisce certo qui: con il proseguimento della storia potrete raccogliere vere e proprie chicche come il jetpack,  che aumenterà ancora di più la libertà d’azione concessa. A proposito di questo, segnaliamo anche che in Spelunky ogni oggetto che incontrerete potrà essere raccolto e utilizzato a vostro vantaggio: le statuette o le belle ragazze, ad esempio, se raccolte e portate oltre la porta di fine livello vi premieranno con punti o vite extra. Le pietre, gli scheletri, i vasi o alcuni animali, invece, possono essere lanciati contro altri nemici per distrarli, metterli fuori gioco o semplicemente stordirli per poi passare oltre. Vi sarà ormai chiaro come, in quello che a prima vista pare essere un semplice platform indie, abbiamo trovato molta più profondità di quanto ci aspettassimo.



Lava, esplosioni e un sacco di trappole: ecco cosa vi aspetta!


L’unico neo in questa formula per noi vincente potrebbe essere, come abbiamo già sottolineato, il processo di prove ed errori necessario per accumulare l’esperienza necessaria ad affrontare tutte le variabili presenti nel gioco: al primo incontro con un personaggio o un nemico, non saprete mai come comportarvi e, per la maggior parte delle volte, dovrete morire un paio di volte per capire come superare l’ostacolo di turno. Spelunky è pieno zeppo di ragni che cadono dal soffitto, trappole alla Indiana Jones, serpenti, spuntoni acuminati e, degno di nota, un mercante di armi e oggetti che non esiterà a prendervi a fucilate se lo farete arrabbiare. Armatevi quindi di molta pazienza e preparatevi ad un po’ di frustrazione prima di poter godere appieno delle potenzialità ludiche di questo platform.

La nostalgia degli 8-bit

Per quanto riguarda aspetto grafico e colonna sonora, Spelunky è una manna dal cielo per i nostalgici dei platform più datati: rigorosamente in 2D, escludendo qualche effetto più elaborato come acqua, fumo ed esplosioni sembra di giocare su un cabinato da bar nel pieno degli anni novanta. Stesso discorso per gli effetti sonori e per le musiche, liberamente ispirate dalla colonna sonora dell’originale Spelunky che, pur risalendo al 2008, già allora strizzava l’occhio ai titoli 8-bit con qualche anno in più sulle spalle.

Detto questo, non crediate che la patina vintage che ricopre il prodotto sia sinonimo di bassa qualità: confrontando la versione del 2008 con questa nuova digital delivery balzano immediatamente all’occhio che le migliorie grafiche ci sono eccome: le texture più pulite, il design dei personaggi più fumettoso e curato e, in ultima analisi, la ripulita generale data dall’alta definizione giustificano almeno in parte la vendita di questa riedizione al non proprio proporzionato prezzo di 14 Euro, mentre il capitolo originale resta a tutt’oggi disponibile gratuitamente.


Le due immagini a confronto mostrano i notevoli passi avanti fatti a livello grafico
 


Deathmatch per tutti i gusti

Immancabile ormai anche la sezione dedicata al multiplayer, dove le innumerevoli variabili presenti nelle varie partite garantiranno ore di divertimento agli appassionati delle partite in compagnia. Attenzione però: questo può essere effettuato solamente in locale, e un massimo di quattro giocatori potranno aiutarsi nell’esplorazione dei vari livelli giocando sulla stessa console. Se completare le varie missioni, con l’aiuto degli amici, è più semplice, ogni appassionato di multigioco sa bene che in realtà il vero divertimento inizia quando con ci si sfida e si inizia a darsele di santa ragione: è per questo che a nostro parere è molto più azzeccata la modalità Deathmatch. In questa, tra l’altro, emerge tutto il divertimento dato dagli scenari distruttibili e dal level design casuale, che garantisce sfide sempre fresche e mai noiose.



La modalità deathmatch è sicuramente la più divertente di quella collaborativa


Verdetto finale

Spelunky è un titolo che sposa appieno la nuova moda dei titoli per smartphone, creati per una partita veloce in mobilità e nei quali il ricominciare dall’inizio del livello ad ogni partita è una certezza. Per questo motivo siamo convinti che molti giocatori apprezzeranno maggiormente la versione per PS Vita, data l’attitudine mobile del gioco in questione. Allo stesso tempo riteniamo però che questo sia un titolo da godere sullo schermo del salotto, magari in compagnia di qualche amico: come avrete capito dalla nostra recensione si tratta di un titolo che amerete oppure odierete, senza mezze misure. Se saprete amarlo, sicuramente tra i vari improperi per qualche morte a distanza di secondi dalla precedente, vi scapperà anche qualche sana risata, accompagnata da qualche pixellosa lacrimuccia di nostalgia per un periodo in cui per fare un buon gioco bastavano 8-bit di potenza di calcolo e tante buone idee.

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