Tokyo School Life – Recensione

Recensito su Nintendo Switch

Un viaggio in Giappone alla ricerca dell'amore. Come andrà a finire?

Uno dei generi che certo si adatterebbe meglio a Nintendo Switch è quello delle Visual Novel, nicchia videoludica che tanto ha fatto le fortune di PlayStation Vita e che solitamente trova la sua casa su PC. Sfortunatamente, nei primi due anni di vita dell’ibrida Nintendo non sono state tante le occasioni di confrontarsi con qualcuno di questi “libri interattivi” di livello e altrettanto sfortunatamente non sarà il caso nemmeno di Tokyo School Life, il gioco che ci ritroviamo a recensire oggi su Nintendo Switch (4 anni dopo la sua release su Steam), un esempio di VN semplicistica e poco ispirata che dimenticheremo molto presto.

Tokyo School Life

In Tokyo School Life praticamente tutto grida “banalità”, a partire dal concept. In pratica, impersoneremo un arrapato studente straniero (americano, si intuisce in seguito) pronto a vivere due mesi di scambio scolastico in Giappone, paese del quale è follemente innamorato e del quale ha anche studiato indefessamente la sua lingua. Oltre a conoscere meglio la sua intrigante cultura e godersi da vicino i suoi anime preferiti, il vero obbiettivo del nostro protagonista è certamente meno nobile ma più pratico: corteggiare e conquistare almeno una ragazza giapponese e coronare il suo sogno “romantico” (con tutte le virgolette che volete) durante la sua corta permanenza. Per facilitare il suo lavoro, lo sviluppatore M2 (studio indie giapponese) ha ben pensato – inspiegabilmente – di mandarlo non in una imbarazzante casa famiglia come tutti con nonne e vicini rompiscatole, bensì in un bellissimo tempio alla periferia di Tokyo con tre splendide ragazze adolescenti.

Uno spaccato di cultura giapponese…

Tokyo School Life ci vedrà così immergere nel Giappone moderno, permettendo anche al giocatore di scoprire dettagli della vita e delle tradizioni del Sol Levante interagendo con le ragazze (Sakura, Karin e Aoi) e l’ambiente circostante. Questa è senza dubbio la caratteristica migliore del gioco: senza troppo scendere nel dettaglio o spoilerare alcune delle location e situazioni che si incontreranno durante la storia, dopo aver raggiunto i titoli di coda potrete dire di aver imparato qualcosa in più sui costumi di un paese che, se state leggendo questa recensione, quasi sicuramente almeno un po’ di curiosità ve la scatena. M2 è stata brava nel presentare organicamente luoghi, termini e tradizioni nipponiche nell’intreccio, anche perché il resto del pacchetto, in termini narrativi veri e propri, lascia molto a desiderare.

Oltre alla cultura, le tante opzioni di lingua comprese nel software possono aiutare anche chi vuole imparare veramente la lingua giapponese: è infatti possibile visualizzare in Hiragana, Katakana e Romaji il testo del gioco assieme all’inglese e, per struttura proprio delle Visual Novel, anche tornare indietro, ripetere, rileggere e riascoltare.

Tokyo School Life

… Condito da love stories improbabili

Contorno a parte, il succo del gioco sta nella storia e nelle opzioni di romance di Tokyo School Life, che vi porteranno a familiarizzare con le tre ragazze e conoscere i lati più nascosti dei loro caratteri, in verità anche ben sviluppati: tutte e tre le componenti della “famiglia” che incontrerete sono decisamente diverse tra loro e hanno dei tratti peculiari che vanno ben al di là di quello che si possa pensare di primo acchito. Non stiamo parlando di tòpoi troppo distanti da quello che potete aver già visto in anni di anime e videogame, ma ci sono alcune sorprese e caratteristiche che dimostrano uno studio anche abbastanza profondo delle loro personalità, a prima vista troppo identificabili nei classici del genere (tsundere, moe, ecc.).

Quello che non funziona tuttavia, è la struttura intrinseca sia della narrazione della – corta, la porterete a termine la prima volta in tre o quattro ore – trama del gioco sia della componente di visual novel, identificabile nelle scelte che andrete a fare e con le quali indirizzerete la vostra esperienza verso uno dei quattro finali differenti. Ci ha infatti deluso la brevità e la sbrigatività con la quale la faccenda si risolve nel gioco: le Visual Novel spesso sono profondissime opere dalla grande longevità (in questi giorni sta uscendo un ottimo esempio come Steins;Gate Elite), mentre TSL dura pochissimo e finisce in maniera quasi brusca, interrompendo anche quel poco di accennata evoluzione dei personaggi che si stava instaurando, senza particolari sussulti o rivelazioni.

Tokyo School Life

Tokyo School Life assomiglia più a opere come Nekopara (anch’esso su Switch) e Doki Doki Literature Club, mancando però dell’originalità e del fattore – ehm… – diciamo VM18 del primo e del – doppio ehm… – diciamo bizzarro twist del secondo. Tutto ciò viene confermato anche dal poco impatto che l’utente può avere sulle vicende: esistono in tutto una manciata di “bivi” nel gioco, ovviamente come da tradizione attivati con le diverse scelte di dialogo del giocatore. Il loro unico scopo è indirizzare verso uno dei finali dedicato a una delle ragazze, con forse solo la storia di Sakura a imporsi poi per tematiche e sentimenti.

Il resto del pacchetto è vissuto proprio come un tunnel che ci spedisce meccanicamente verso un praticamente impossibile da mancare momento di romance finale con una delle tre giapponesine, forzato e innaturale. Dimenticate la sottigliezza degli S-Link di Persona 5, qui di dating sim non c’è praticamente nulla e, pochi giorni dopo averlo finito al 100% siamo pressoché certi vi sarete scordati gran parte dell’intreccio e delle situazioni vissute.

Tokyo School Life


Ed è un peccato, perché ci sono tante cose che ci sono piaciute di Tokyo School Life (uscito da qualche giorno nello store di Switch a 14.99€), a partire da uno stile artistico (ovviamente molto manga) davvero ben riuscito, con tanto di animazioni per i modelli 2D delle ragazze (magari quelle sulle tette se le potevano anche risparmiare N.d.R.), un doppiaggio sapiente e musiche orecchiabili, ma la pochezza dello sviluppo dei personaggi, della trama e la risicata componente ludica condannano alla mediocrità l’intero prodotto.

6.6

Pro

  • Simpatico art style animato
  • Tante curiosità sul Giappone

Contro

  • Corto
  • Storie che volano via senza pathos
  • Un concept datato e discutibile
Vai alla scheda di Tokyo School Life
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