Nioh 2 – Guida ai boss: Tatarimokke

Dopo aver sconfitto Saito Yoshitatsu, è giunto il turno di Tatarimokke, un grosso gufo Yokai con tre occhi e uno dei boss più affascinanti di Nioh 2.

L’universo di Nioh 2, ormai lo abbiamo capito, è ricco di ispirazione tematica proveniente da una cultura folkloristica locale a dir poco smisurata. Dopo esserci confrontati con guerrieri storici e creature prese a piene mani proprio dalla tradizione nipponica, ci siamo imbattuti in una di quelle difficili da dimenticare, sia per una questione puramente estetica sia, e soprattutto, per ciò che essa rappresenta.

Tatarimokke: aspetto e origini

Tatarimokke (nome composto da “tatari”=”maledizione” e “moke”=”bambino”) si presenta come un gigantesco gufo con tre occhi, capace di utilizzare colpi sia fisici sia magici. Esso, secondo la tradizione popolare, nasce dalla fusione di un gran numero di spiriti risentiti e quanti più spiriti si uniscono tanto più cresce la grandezza del Tatarimokke. Quando sono di dimensioni eccezionalmente grandi, questi particolari Yokai possono raggruppare alcuni degli spiriti che li compongono e lanciarli contro gli esseri umani.

Nella regione Tohoku si usa il termine “tatarimokke” per riferirsi alla maledizione scagliata da coloro che hanno incontrato morti orribili e si dice che essa sia così potente, nel caso di un omicidio, da restare per varie generazioni nella discendenza dell’assassino.

Si dice inoltre che esso possa essere un gufo con all’interno lo spirito di un bambino morto. Il Tatarimokke continuerebbe a vivere presso la dimora che aveva in vita e i suoi versi sarebbero il pianto del bambino morto in questione. Si dice che l’origine del Tatarimokke sia infatti da accostare al fatto che un tempo in Giappone i neonati non erano considerati completamente degli esseri umani e che quindi un neonato morto non riceveva un funerale vero e proprio ma veniva semplicemente sepolto nei pressi dell’abitazione; gli spiriti di questi bambini si pensava fluttuassero via dal corpo, restando spesso bloccati all’interno di gufi, dando origine al suddetto Yokai.

Nioh 2 Tatarimokke

Attacchi principali

Gli attacchi principali di questo particolare Yokai sono quelli che più ci si aspetterebbe: colpi con le ali, con la coda e con gli artigli. A questo aggiunge poi altre tecniche, ma andiamo con ordine. Tatarimokke cercherà di arrecarvi danno colpendovi con le sue ali con un attacco rotante o tentando di colpirvi con una sorta di “pugni”. Un altro modo in cui cercherà di mettervi in difficoltà è il colpo dato con la coda o il tentativo di graffiarvi dopo aver spiccato il volo. Tutti i colpi poco fa elencati possono essere sia schivati sia bloccati.

Tatarimokke ha poi al suo arsenale anche un altro paio di colpi, questi un po’ più particolari: può infatti lanciare dei globi oscuri dalle ali, un raggio dal terzo occhio o lanciarvi un attacco a ventaglio usando le sue piume. Potete sia evitare sia bloccare tutti e tre questi attacchi, ma ricordate che il raggio e i globi possono fornirvi una buona finestra temporale in cui attaccare il boss. C’è poi un altro colpo da tenere d’occhio: quando il boss spiccherà il volo e cercherà di fiondarsi velocemente verso di voi vi conviene schivare o utilizzare il Contrattacco Esplosivo.

Nioh 2 Tatarimokke

Consigli per l’attacco e vulnerabilità varie

Tatarimokke si presenta vulnerabile a più di un elemento, quindi se potete utilizzate buff elementali per la vostra arma. La battaglia non è eccessivamente complessa, se riuscite a stare vicini al boss: mettetevi sotto di lui e attaccatelo, prestando attenzione ai suoi colpi e schivandoli o parandoli quando possibile. Gli attacchi non risultano complessi da arginare e Tatarimokke non cambia moveset quando entra nel Regno Oscuro. In questa situazione c’è un’unica differenza rispetto a prima: tutto sarà buio e dovrete rompere la sfera rossa che troverete nell’arena, che risulterà essere l’unica fonte di luce. Se riuscite a eliminarla il ki di Tatarimokke si scaricherà all’istante e potrete colpirlo con comodità.

Procedete con cautela e colpitelo senza mai essere avidi: se finirete il ki vi troverete a non potervi avvicinare, quindi facilmente vi può colpire spiccando il volo, e a non poter parare né schivare niente, quindi alla sua totale mercé. Vi consigliamo inoltre di cercare di distruggere i suoi occhi, poiché così subirà un ingente quantità di danni ed inoltre gli verrà preclusa la possibilità di usare il raggio laser, il che non è mai una cosa negativa.

Nioh 2 Tatarimokke

Considerazioni finali

Tatarimokke è un nemico splendido da vedere e allo stesso tempo inquietante, ma non per forza troppo impegnativo. Con una giusta accortezza nel memorizzare i pattern d’attacco e i suoi spostamenti si può avere ragione della splendida creatura con non troppa difficoltà, a patto però di avere a disposizione le armi giuste per affrontarlo: pazienza e attenzione. Questo boss è l’esempio perfetto di quanto Team Ninja abbia saputo attingere a piene mani dal folklore giapponese, plasmandolo a dovere per creare un gioco davvero particolare ed estremamente affascinante.

Nioh 2 Saito Yoshitatsu


Difficoltà: 2,5/5

Aspetto: 4/5

Ispirazione tematica: 5/5

Voto complessivo: 4/5

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