Donkey Kong Country: Tropical Freeze – [E3 2013] Donkey Kong Country: Tropical Freeze

Se affermassimo che nel 2013 la Nintendo si è quasi totalmente dimenticata di Mario non potremmo essere certamente tacciati di menzogna, anzi. Dopo Luigi, che in quest’anno ha ritrovato nuova linfa vitale, anche Donkey Kong è tornato a vivere un momento di splendore grazie alla sua nuova saga Country, che dopo il remake di uno dei titoli più amati di sempre per il platform Nintendo, ora si permette anche un titolo su home console che propone un’ottima variante agli scorrimenti laterali made in Mario & Luigi. Abbiamo avuto modo di provare all’E3 una demo di Donkey Kong Country: Tropical Freeze per testare la solidità del titolo, che comunque non è esente da colpe. Analizziamole insieme.

Tropical Freeze, iniziamo col dire questo, si presenta con una totale assenza di rivoluzione del gameplay, ma questa sicuramente non è una colpa da affibbiare alla Nintendo. Lo stesso Super Mario Land 3D presentato su Nintendo Wii durante la fiera di Los Angeles ha dimostrato di avere le medesime problematiche, ma dov’è la novità? Sono anni, e lo abbiamo confermato anche agli stessi sviluppatori durante la demo, che la Nintendo ripropone delle meccaniche già note, chiare, navigate e testate, ma riesce comunque a convincere con il proprio brand. Il sistema riproposto, quindi, è semplicemente quello dello scorrimento laterale, con aggiunta di features che vanno a intensificare l’azione di gioco e l’avventura, oltre che a migliorarne l’esperienza con espedienti platform e puzzle che vi costringeranno ad aguzzare l’ingegno e a scegliere eventualmente bivi per strade secondarie.

Ovviamente a mo’ di palliativo anche in Tropical Freeze avremo una trama a fare da background e giustificare la vostra avventura. Un assalto proveniente dal mare del Nord ha colpito la terra di Donkey Kong, che è costretto a respingere l’attacco dei vichinghi invasori, arrivati a minacciare le tranquille e rilassanti giornate dello scimmione. Vi ritroverete, quindi, a combattere contro un vero e proprio esercito acquatico formato da trichechi, pinguini arcieri e numerosi altri abitanti del mare che sono arrivati a infastidire i vostri alberi pieni di banane. Oltre a Donkey Kong nell’avventura avrete modo di ritrovare anche Dixie Kong oltre che Diddy Kong: quest’ultimo comparirà nel corso dell’avventura a mo’ di vita aggiuntiva, così da permettervi di avere una sorta di scudo sulla schiena che cadrà al primo colpo, così da concedervi una resistenza maggiore. Dixie, invece, che farà da comprimaria femminile a Diddy, aiuterà il protagonista donando di volta in volta delle nuove abilità da sfruttare.

Il level design dei quattro livelli che abbiamo potuto testare nel corso dell’avventura si è dimostrato anche molto resistente e con la possibilità di essere modificato tramite degli anelli che venivano incastrati nel sottosuolo. Facilmente riconoscibili dal loro essere distaccati dal resto dell’ambientazione, questi anelli, di colore rosso (individuabili anche grazie alla colorazione, quindi), dovevano essere afferrati e strappati dal terreno usando i dorsali del GamePad, controller principale di gioco. Così facendo il terreno subiva significative modifiche e vi permetteva di proseguire nel corso dell’avventura attraverso la strada comparsa a seguito della vostra modifica: la varietà quindi viene premiata così come la vostra capacità di modifica del terreno. Ovviamente a lungo andare, già dopo il terzo anello, il meccanismo sembrava essere diventato stantio e stancante, soprattutto perché già troppo noto e scontato. Ciò non toglie che le modifiche, essendo solitamente molto varie, ci hanno permesso di continuare l’avventura in maniera incuriosita.

Venendo ai livelli, ci siamo ritrovati ad affrontare un primo livello molto classico, a mo’ di tutorial, che ci ha permesso di prendere dimestichezza con i comandi di Donkey Kong e conoscere anche il funzionamento degli anelli. Nei successivi, invece, la varietà e l’elaborazione si è fatta già più sentire e oltre a una fluidità maggiore dell’azione, c’è stata anche un’aggiunta dei livelli subacquei, che ha permesso di sfruttare al meglio il 2D anche in situazioni diverse da quelle terrestri. In questo frangente abbiamo avuto modo di notare anche l’esaltazione del processo grafico, molto più dettagliato rispetto ai precedenti tentativi per home console di Donkey Kong nella corrente generazione e anche una propensione maggiore all’alta definizione da parte del titolo Nintendo. Il colpo d’occhio, molto colorato e allegro, vi permetterà di avere uno stralcio quasi realistico dell’ambientazione, come se la vostra avventura stesse avvenendo realmente in qualche posto esistente. Il dettaglio maggiormente reso risiede inoltre proprio nel vostro protagonista, che su uno schermo decisamente grande, come quello che abbiamo potuto provare per il nostro test, è risultato essere definito al meglio e anche ben supportato dalle animazioni.

Ultimo particolare è che Tropical Freeze può essere giocato sia tramite schermo della televisione che sul GamePad staccandovi dalla connessione alla console e portando con voi il tablet in giro. Una soluzione che è stata implementata in molti dei giochi presentati dall’E3 da Nintendo tra cui anche il remake di The Legend of Zelda: Wind Waker, che permetterà, ugualmente, di trasportare ovunque vogliate la vostra esperienza videoludica. Una soluzione vincente che vi permetterà di proseguire nell’avventura quando volete e da dove volete.

Tirando le somme di quel po’ che abbiamo potuto constatare e vedere, quindi, Tropical Freeze riesce a essere un sequel riuscito dal punto di vista dell’aspetto tecnico e grafico, ma che resta un titolo ancorato al passato senza offrire alcun tipo di novità degna di note. Le feature della nuova console Nintendo non vengono sfruttate a dovere, tanto da non trovare nemmeno un senso del touch pad, cosa che invece sono riusciti a fare titoli third part come Rayman Legends, che oramai per Wii U ha ben un anno di vecchiaia, pur non essendo ancora uscito sul mercato. La nostra prima prova, insomma, non ci ha lasciati soddisfatti, ma ci auguriamo di poter essere smentiti più avanti, sia in sede di secondo hands on che dinanzi alla versione finale per la nostra recensione.

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