E3 2018: Bloodstained: Ritual of the Night – Anteprima

Tra i vari appuntamenti a cui abbiamo partecipato all’E3 di Los Angles, uno ci ha visti impegnati in venti minuti circa di prova di Bloodstained: Ritual of the Night, ideato da Koji Igarashi autore di Castlevania, e considerato da tutti come il seguito spirituale di tale saga. Il titolo tra i vari meriti, detiene quello di essere stato fino all’arrivo di Shenmue III, la campagna di crowdfounding più fruttuosa su Kickstarter.

Bloodstained: Ritual of the Night

Bloodstained vi metterà nei panni di Miriam, un’orfana cresciuta da una gilda di alchimisti la quale attraverso degli esperimenti ha instillato nella giovane la capacità di assorbile dentro di sé sotto forma di cristalli l’energia demoniaca. Il gioco inizierà al risveglio di Miriam dopo un coma di dieci anni indottole dalla gilda, e durante la vostra avventura, oltre a visitare numerosi luoghi affronterete soprattutto mostri incredibili e demoni spaventosi. Al di là della trama però, il focus di Bloodstained è sul gameplay, perno di tutta l’esperienza.

Il titolo nonostante presenti sfondi in 3D, è un gioco che sfrutta le due dimensioni; esso vi permetterà di muovervi avanti e indietro, di saltare (funzione che servirà anche per muoversi tra i vari piani verticali) e accovacciarvi, ai movimenti poi si uniranno le schivate e gli attacchi: divisi in principali con l’arma equipaggiata e speciali legati alle abilità dei cristalli. Il feeling, nonostante sia un gioco slegato da Castlevania, è proprio quello della saga dei Belmont.

Bloodstained: Ritual of the Night

Il gameplay si svolge in maniera fluida: combattimenti e sezioni platform sono unite in maniera ottima e il connubio che viene a crearsi è piacevole agli occhi del giocatore. Nonostante il timing delle schivate e le combinazioni di attacchi necessitino di un po’ di tempo per essere masterizzate, la nostra prova ci ha permesso di mettere le mani su un combat system efficace e divertente. Anche nelle boss fight affrontate si sono intraviste meccaniche di gioco che sicuramente mostrano una discreta stratificazione a livello di game design. Una delle componenti più sostanziose è inoltre quella ruolistica che grazie ad un sistema di statistiche influenzate dall’equipaggiamento (armi, armature, accessori, cristalli) ottenibile nei forzieri e dopo le battaglie, riesce ad aumentare la profondità del gameplay, permettendo anche di ideare numerose build per Miriam.

Quello che ci ha colpito di più sono state sicuramente le boss fight che oltre ad essere le sezioni in cui il combat system si esalta maggiormente, esse sono anche i momenti più ispirati artisticamente con boss dal fascino ammaliante che mostrano tutto il talento di una mente visionaria come quella di Igarashi. Quello che invece ci ha colpito di meno è sicuramente la ripetitività dei mostri affrontati che ci sono sembrati troppo uniformi per stile e approcci al combattimento.

Bloodstained: Ritual of the Night


Bloodstained: Ritual of the Night è sicuramente un titolo molto ispirato sia dal punto di vista estetico che dell’immaginario, il gameplay ben bilanciato arricchito da una discreta componente ruolistica lo eleva sicuramente ad uno dei titoli che ci ha incuriosito di più della fiera losangelina. Il tutto nonostante qualche incertezza dal punto di vista tecnico e una difficoltà non troppo stimolante.

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