Katanaut Provato
Direttamente dallo Steam Next Fest arriva una demo di un interessante metroidvania a tema horror

Katanaut è uno di quei giochi che si getta in un mercato che non solo è estremamente competitivo, ma ha anche un gioco specifico che si è “mangiato” gran parte del pubblico. Basta guardarne un paio di screen e leggere di cosa si tratta per capire cosa intendo.
Katanaut è un metroidvania rogue-like con forte focus sul combattimento, è un Dead Cells clone e non è facile splendere dall’ombra di un gioco tanto popolare. Tuttavia ha un concept che mi ha attirato già più di quello del suo popolarissimo avversario: il tema horror.
Katanaut Provato
Il concept di Katanaut è quello di un’esplorazione di una stazione spaziale abbandonata e caduta nel caos, più ci si addentra più i nemici scendono nel cosmic horror, andando ben lontani dalle forme umane deturbate che si possono vedere nei primi minuti.
Essendo una demo, non ho potuto vedere fin dove gli sviluppatori sono riusciti a spingersi con questo concept ma sin da subito devo riconoscergli l’ottima idea. Rogue-like, alta difficoltà e cosmic horror sono un mix che concettualmente si possono mischiare benissimo, ma magari gioca a vantaggio con me nello specifico.
Dopotutto la mia esclusiva Playstation preferita della generazione è Returnal(di cui vi abbiamo parlato qui), quindi potete capire che la combinazione di idee di Katanaut sia molto nelle mie corde. Tuttavia il metroid-vania è un genere in netta saturazione, quindi sono curioso di capire se e come questa demo possa convincermi.
Velocità, immediatezza, familiarità
La prima cosa che si nota giocando Katanaut è che il gioco è veloce, molto veloce. Controllare il protagonista, che da un breve prologo sembra chiamarsi “Naut”, può non risultare completamente immediato. Nonostante il moveset sia molto classico, doppio salto, salto a muro, attacco meelee, attacco ranged e skills, la velocità fa si che ci sia una lieve curva d’apprendimento.
Questa riguarda principalmente il salto a muro, così come servirà abituarsi al feeling dei colpi. Difatti ogni attacco è istantaneo e sposta il giocatore spesso dietro al nemico, tutto è molto dinamico tanto che più che Dead Cells, il feeling ricorda quasi Katana Zero.
Tuttavia non si tratta di un gioco in cui ogni nemico è ucciso in un colpo, come il citato Katana Zero, anzi. I nemici richiedono qualche attacco per essere uccisi e questo non sinergizza benissimo con il moveset delle due katane disponibili nella demo.

Fortunatamente le skill, facilissime da trovare, colmano la mancanza di un sistema di combo solido e vanno a colmare quello che poteva essere un grosso buco nel sistema di combattimento.
Le abilità sono legate a dei cooldown estremamente corti, cosa che rende alcune veramente forti, ad esempio il rallentamento del tempo. Di contro però Katanaut, perlomeno in questa demo, non perde quel feeling di pericolo che caratterizza le prime run dei rogue-like più ardui.
Il modo con cui riesce a tenere sempre all’erta è tramite la limitatissima vita disponibile. Tre colpi e si muore, c’è una singola cura che può essere ripristinata trovandone un’altra all’interno di scrigni o sconfiggendo i nemici, ma non è possibile accumularne.
Questo unito alla velocità del gioco, crea un loop molto divertente e immediato per quanto sarà invevitabile andare incontro a diverse morti dovute ad attacchi istantanei inaspettati, specie da parte di mostri che perdono pezzi del proprio corpo, i quali diventano a loro volta dei nemici unici.

Ma l’horror? C’è…eccome
Tra l’estetica cyberpunk con tanto di samurai mezzi robotici e il ritmo di gioco frenetico, Katanaut si presenta più come un action con un leggero flavour horror più che un’esperienza che utilizza l’horror a suo vantaggio per spaventare.
Insomma l’impressione è che siamo più sul Resident Evil che sul Silent Hill. I Design dei nemici sono molto belli, reminiscenti dei necromorfi di Dead Space e il modo in cui sono animati aggiunge molto carattere ad ogni singolo mostro.
Però non c’è il fattore paura…o almeno così sembra. Katanaut nella sua velocità trova un ulteriore e inaspettato punto di forza, efficace specie quando lo si gioca per la prima volta. Nel momento in cui cominci a prendere la mano, affettando mutante dopo mutante nel corso di una prima run, è probabile che subentri un senso di sicurezza.
Ed è proprio nel momento in cui io avevo abbassato la guardia che appare il vero cosmic horror promesso dal gioco.
L’obiettivo a inizio livello è “trova l’altare per fermare la nascita dell’orrore” e avevo intuito questa cosa come flavour text, un modo carino per dire “arriva al boss e spaccalo di botte” e può essere interpretato così, ma l’orrore non sta ad aspettare.
Man mano che il tempo passa, sempre più portali di sangue fanno spawnare più nemici, poi lo schermo comincia ad avere un effetto statico strano, come se qualcosa stesse interferendo tra Naut e il giocatore…poi compare lui, l’orrore.
Si tratta di un mostro come gli altri, certo, ma non puoi sconfiggerlo, si muove in modo erratico, produce suoni strani ed ha un design che si distacca dai mutanti che popolano i piani della stazione spaziale.
Inutile sottolineare ulteriormente come questo incontro con l’orrore mi sia piaciutio tantissimo, è stata la conferma che Katanaut non è semplicemente un gioco a tema horror ma che sappia come utilizzare uno specifico genere di storia dell’orrore a suo vantaggio.
Grazie all’orrore, sei spinto ad essere più veloce, ad ignorare molti dei labirintici passaggi delle varie zone e a correre prendendo tutto ciò che può servirti per potenziarti il più velocemente possibile.

Questo incontro è stata la chiave di volta che mi ha permesso di capire la filosofia dietro Katanaut. Katanaut è un giooc che vuole essere speedrunnato, cosa evidenziata anche dalla presenza non solo di un timer ma anche del “santuario delle leggende”, una stanza nell’hub principale che mostra il record di speedrun della demo.
Spingere il giocatore a correre con un timer funziona, ma spingere anche chi non è interessato alle speedrun tramite l’horror è geniale. Non ci sono molte armi o livelli in questa demo (che presenta invece moltissime abilità) eppure il gioco convince già.
Ci sono delle possibili criticità ovviamente, gli sviluppatori dovranno essere bravi a bilanciare il gioco prima di tutto. Ad ora la katana del contrattacco sembra decisamente troppo forte, nonostante sia semplice morire per la questione delle tre vite, la completa immortalità data dalla stance difensiva è impressionante.
Anche le bossfight saranno un bel casino da gestire. Il sistema di combattimento è molto più adatto a tanti combattimenti brevi rispetto che ad uno più longevo, quindi quello potrebbe essere un possibile punto debole. Per ora non lo è, tuttavia sono curioso di vedere come sarà gestito nel gioco completo.
Da segnalare anche che il gioco è disponibile anche in Italiano con una localizzazione che sembra anche ben fatta, togliendo l’occasionale bug che mostra una frase in inglese (bug che comunque sono da aspettarsi durante eventi come il Next Fest, dove i giochi stessi avvertono di essere prodotti in fase di sviluppo e non demo pubblicitarie.)
Katanaut è un gioco da tenere d’occhio, per gli amanti delle speedrun, per chi cercasse un roguelike metroidvania in stile Dead Cells ma in grado di distaccarsi dal popolarissimo fratello maggiore e anche per chi amasse il cosmic horror, specie della varietà cyberpunk.
Il feeling di gioco è intuitivo, la gimmick dell’orrore è interessante e la difficoltà è alta ma non l’ho trovata frustrante. Una gran bella sorpresa che vi invito a wishlistare su Steam, nonché ovviamente a provare durante questo Steam Next Fest.
Si tratta del gioco di debutto di VoidMaw, di cui potete vedere la pagina Steam qui, ma il team promette bene.