Metal Gear Solid: Snake Eater 3D – Anteprima Metal Gear Solid: Snake Eater 3D

L’8 marzo sarà il giorno di Big Boss, il fu Snake, in 3D grazie a Metal Gear Solid: Snake Eater 3D, pubblicato in esclusiva per Nintendo 3DS, che acquisisce così un nuovo grande brand, dopo quello di Resident Evil, per la propria line up. Il prodotto rappresenta un mero porting, senza alcun accenno di remake o di modifica al titolo originale, che arrivò su PlayStation 2 nel 2004 e nemmeno tre settimane fa è stato riproposto in HD per PlayStation 3 e Xbox360 nella Metal Gear Solid Collection HD. Sicuramente la decisione di riproporre per la seconda volta a distanza di nemmeno un mese lo stesso titolo in due situazioni diverse rappresenta una decisione di mercato difficile da discutere: ci sarà chi preferirà godersi in HD Snake Eater e chi invece lo preferirà in 3D, su console portatile: non ci saranno vincitori né vinti alla fine dei giochi, ma intanto iniziamo a dare uno sguardo a questo porting tridimensionale, che GameSource ha provato in anteprima per voi.

Diamo solidità al serpente

Come dicevamo, Snake Eater non offre nulla in più rispetto alla sua versione originale, anzi deve vestire dei panni ben più piccoli per adattarsi allo schermo del 3DS. L’esperimento è comunque ben riuscito perché il comparto tecnico è la punta di diamante del prodotto: osservare Big Boss muoversi, in 3D, nel top screen della console fa indubbiamente tirare un sospiro di sollievo: poteva essere decisamente denigratorio il lavoro di rimpicciolimento per il titolo, ma l’obiettivo è centrato e Snake Eater si presenta con, sì, delle texture leggermente forzate, ma con un dettaglio pari alla versione PlayStation 2. Gli stessi filmati, che vanno ad anticipare qualche azione di portata superiore al normale, accompagnati da ottimi primi piani, si mostrano performanti e ottimali, impreziositi anche dalla presenza del 3D, che non guasta, non si rovina e, anzi, rende ancora più Solid il titolo stesso.

L’avventura proposta nella versione provata riesce ad offrire diversi spunti di riflessione: verremo lanciati in uno dei frammenti iniziali del gioco, precisamente nella Missione Virtuosa, tra scenari veramente poco corti e intermezzati da caricamenti forse troppo esasperati. Tutti gli ambienti sono perfettamente riproposti, così come i nemici e le loro fattezze: ovviamente mirare con precisione e soprattutto da lontano nel piccolo schermo del 3DS sarà impresa ardua, ma non sarà questo a rappresentare un contro. Diversa la situazione invece dell’IA dei nemici e la difficoltà stessa del titolo: sebbene ci trovassimo dinanzi ad una versione di prova, come già ampiamente detto, ci è risultato estremamente difficile morire dinanzi agli spari dei soldati avversari, che tra l’altro avranno non poca difficoltà a notarci e spararci contro. Nella speranza che venga migliorato il tutto nella versione finale, vi rimandiamo in sede di recensione: così facciamo anche per le numerose feature che sembravano dover migliorare questo porting. Tra queste possiamo segnalarvi soltanto l’interazione tra la console e Big Boss nel momento in cui dovrete superare un ponte mantenendovi in equilibro: spostare la console tra le vostre mani aiuterà la vostra protesi digitale ad arrivare a destinazione.

A salvarci sarà il secondo analogico

Ostica è invece la resa dei movimenti e dei controlli: l’intero movimento è gestito tramite l’ottimo analogico di sinistra, ma per accovacciarsi, interagire col nemico tramortito, bisognerà usare le frecce direzioni. Scelta infelice perché costringe il videogiocatore a cambiare posizione della mano sinistra: ugualmente infelice è stata la scelta di gestire la telecamera con i pulsanti di azione. Siamo sicuri, però, che tale situazione verrà modificata qualora fossimo in possesso del Circle Pad Pro, che aggiunge un altro analogico sulla destra, adibito sicuramente all’utilizzo della telecamera. Infine anche l’utilizzo del touch screen non è sembrato molto performante: necessiterà comunque separarsi da una mano sui controlli e anche se volessimo accovacciarci sul terreno tracciando una linea verticale col pennino lasceremmo Snake inerme per qualche secondo, il che non è consigliato in un titolo stealth.

Riassumendo, insomma, in poche parole quello che Snake Eater ci ha trasmesso in questa sua versione di prova possiamo sicuramente elogiare il comparto tecnico, che rappresenta il momento più alto, fino ad ora, del Nintendo 3DS, anche se siamo solo all’inizio. Ci lasciamo invece qualche riserva sui controlli, che risultano ostici, ma che potrebbero essere migliorati dal Circle Pad Pro: infine ci domandiamo dove possano essere le features tanto annunciate, a fronte soprattutto del fatto che per ora l’unica particolarità è stata ravvisata nel sensore di movimento della console. Rimandato, per il gameplay, in sede di recensione.

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