Tom Clancy’s Rainbow Six Siege – [E3 2014] Tom Clancy’s Rainbow Six Siege

Correva il giorno 3 novembre 2011 quando Ubisoft con un comunicato stampa annunciava un nuovo Rainbow Six intitolato Patrios che avrebbe portato il giocatore a combattere un gruppo di terroristi in territorio americano. Dopo l’annuncio però il titolo scompare diverse volte per poi ritornare con brevi e non rassicuranti notizie, fino a quando il presidente della divisione americana di Ubisoft, Laurent Detoc, non annuncia ufficialmente che il titolo è stato riprogettato perché “non funzionava”.

Dopo Watch Dogs nel 2012 e The Division nel 2013, Ubisoft ci ha abituato a chiudere la sua conferenza pre-E3 con un annuncio boom a sorpresa: quest’anno è toccato al successore del ormai cancellato Patrios, il suo nome è Tom Clancy’s Rainbow Six Siege.

In occasione dell’E3 2014 abbiamo avuto modo di assistere a una presentazione di Tom Clancy’s Rainbow Six Siege in versione pre-alpha, purtroppo senza la possibilità di giocarlo in prima persona, che ci ha lasciato positivamente sorpresi del lavoro fatto dai ragazzi di Ubisoft Montreal, ma anche con qualche dubbio e perplessità.

Ubisoft ha subito messo in chiaro che il suo scopo non è quello di fare concorrenza agli FPS più in voga del momento, Call of Duty e Battlefield, dove in giocatori si scontrano in numero elevato in puro stile arcade con un gameplay frenetico e senza sosta, ma bensì quello di portare in versione next-gen un genere vecchia scuola più di nicchia dove a farla da padroni sono gioco di squadra, coordinazione e un elevata componente tattica.

Nella demo mostrata da Ubisoft i Rainbow dovevano liberare un ostaggio in una piccola casa residenziale a tre piani nel puro stile del franchise, ma contrariamente a quanto si potrebbe pensare se si è abituati ad altri generi simili non si scende subito in campo a sparare a qualsiasi cosa si muova, ma bensì c’è una fase iniziale di pianificazione.

Il primo passo da fare, sia per i poliziotti sia per i criminali, è quello di scegliere la propria classe come nei più classici FPS. Le classi presenti nel gioco sono tre: Trapper, Sentry e Protector ognuna delle quali ha caratteristiche strategiche peculiari, infatti si va da una classe da supporto armata con uno scudo anti-proiettili e una semplice pistola, alla classe più offensiva armata con un fucile d’assalto e giubbotto anti-proiettili per assaltare e fare irruzione, alla classe da sentinella armata in modo leggero con un fucile a pompa utile per coprire eventuali buchi nella formazione e raggiungere rapidamente una posizione.

Scelta la classe che più si adatta al nostro stile di gioco e alla tattica scelta, inizierà un countdown di un minuto durante il quale i criminali potranno fortificare la casa rafforzando muri, piazzando filo spinato, bloccando porte e finestre, mentre i Rainbow, dopo aver visto la situazione dentro l’edificio da assaltare con l’ausilio di droni, dovranno scegliere il miglior modo per entrare. Nella demo presente si poteva scegliere se entrare dal box auto, dove però sarebbero potute esserci trappole esplosive, dall’entrata principale, però fortemente fortificata con barricate, oppure, la scelta eseguita dallo sviluppatore, calarsi dal tetto con l’aiuto di un elicottero.

A questo punto si entra in azione: i cinque membri del team Rainbow si posizionano vicino alle finestre della stanza dove è tenuto l’ostaggio, irrompono sfruttando delle cariche C4, uccidono l’unico dei cinque criminali presente nella stanza e recuperano l’ostaggio. Ora però esplode l’inferno con i quattro criminali restanti che iniziano a sparare sui polizziotti, ed è ora che viene fuori l’anima da fps old-school di Tom Clancy’s Rainbow Six Siege dove con 1-2 colpi si va giù senza possibilità di respawn; proprio per evitare ciò bisognerà sfruttare in modo adeguato lo scudo protettivo della classe Protector che permetterà di sporgerci per sparare rimanendo tuttavia coperti dal fuoco nemico, ma anche le flashbang così da stordire i nemici ed avere qualche secondo di vantaggio.

Ubisoft ha assicurato che il nostro alter-ego virtuale sarà completamente personalizzabile per quanto riguarda armi primarie, secondarie, gadget, granate e difese erigibili, ma bisognerà stare attenti anche al fuoco amico, che effettivamente durante la demo mostrata era attivo.

Sul fronte della tecnica Tom Clancy’s Rainbow Six Siege usa un nuovo engine grafico proprietario, il Redblast che ha come feature principale quello della completa distruttibilità ambientale, infatti durante la missione mostrata capitava spesso di lanciare granate, sparare o essere sparati attraverso dei buchi che si venivano a creare nelle pareti della casa.

Se il nuovo engine brilla per la distruttibilità, effetti di luce e particelle, delude un pò nella resa grafica generale e nelle texture, avvolte troppo piatte e prive di mordente; nonostante tutto pur non urlando al miracolo e non puntando a stabilire un nuovo standard grafico, il titolo offre comunque un colpo d’occhio godibile.

Al termine di questa anteprima non possiamo dirci che soddisfatti del nuovo Tom Clancy’s Rainbow Six Siege che punta a un gameplay estremamente ragionato e tattico perfetto per essere giocato in compagnia di amici, molto meno se giocato in solitaria o con gente che non si conosce con quel carattere di imprevedibilità dato dalla distruttibilità ambientale; rimaniamo in parte delusi dal comparto tecnico speranzosi comunque che da qui all’uscita del gioco prevista per il 2015 su PC, Playstation 4 e Xbox One qualcosa in più potrà essere fatta.

Non vediamo l’ora di poter vedere nuovamente il titolo in azione, magari mettendoci le mani sopra in occasione della Gamescom, per poterlo analizzare più in profondità e vedere i progressi fatti da Ubisoft anche in termini di varietà ludica offerta.

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