I migliori giochi del 2017

Questo 2017 è stato un anno incredibile per chi ama videogiocare, caratterizzato da una moltitudine di giochi incredibile e l’arrivo di ben due console: Xbox One X e soprattutto Nintendo Switch, che è partita in quarta offrendo con ogni probabilità il miglior esordio di sempre per una console Nintendo.

Con queste premesse, potete immaginare come sia stato difficile per noi decretare i vincitori dei migliori titoli usciti quest’anno, ma ci siamo riusciti. Ecco quindi i nostri GOTY 2017:


PERSONA 5

Indubbiamente un grande anno per Playstation 4 e i titoloni non sono mancati, basti pensare solo a Horizon Zero Dawn. Il fatto è che la nostra fame di JRPG nella redazione di Gamesource era davvero troppa e così, quando Atlus ti fa uscire un gioco come Persona 5 la scelta sul Miglior Gioco Playstation 4 è stata piuttosto scontata. Storia, musiche, gameplay, longevità, stile… in Persona 5 c’è veramente tutto quello che un appassionato del genere cerca e forse anche di più. Esulando addirittura dagli stilemi classici del gioco di ruolo giapponese, potrebbe addirittura essere appetibile per chi non ha mai affrontato un titolo di questo tipo.


CUPHEAD

Cuphead, centra in pieno le aspettative a livello di atmosfera, proponendo anche un gameplay divertentissimo, impegnativo (no, non è il Dark Souls dei run and gun) ma mai frustrante. Stimolante! Ecco il termine adatto, stimolante! Cuphead ha sicuramente dei difetti, ma i suoi innegabili pregi lo mettono un gradino (e anche più) sopra a tantissime altre produzioni, anche più “blasonate”.

Perché Cuphead è fatto bene, maledettamente bene.


THE LEGEND OF ZELDA: BREATH OF THE WILD

Breath of the Wild si è fatto attendere a lungo ma ne è decisamente valsa la pena. La serie di The Legend of Zelda è servita da apripista a Nintendo Switch e l’azienda giapponese non poteva fare scelta migliore. La nuova avventura di Link non è solo l’ultimo capitolo di una saga leggendaria, ma anche la personale interpretazione delle strutture open world da parte di Nintendo. Il risultato ottenuto è colossale, epico, stupefacente e denota come The Legend of Zelda riesca a mantenersi al passo con i tempi pur mantenendo i tratti tipici della sua personalità. Insomma, Breath of the Wild è un vero e proprio capolavoro!


TOTAL WAR: WARHAMMER 2

Il martello da guerra è tornato con clangore ad abbattersi sui nostri schermi, incarnando la perfetta estensione delle baruffe ambientate nel vecchio continente. Il nuovo mondo è immenso e brulicante di vita, con quattro nuove razze impegnate nel conflitto per il predominio del vortice della magia di Ulthuan, e determinate a prevalere in infiniti scontri multigiocatore. Total War: Warhammer 2 è la celebrazione perfetta delle nozze tra il Warhammer della Games Workshop e la celeberrima saga di Total War.


WOLFENSTEIN 2: THE NEW COLOSSUS

Bethesda non sta sbagliando un colpo e, in questo 2017, il colpo in questione è stato quello caricato nel fucile di Wolfenstein II: The New Colossus. Il seguito dell’acclamato sparatutto in prima persona con protagonista B. J. Blazkovic porta sulle spalle la responsabilità di riproporre al giorno d’oggi una formula di FPS single player a sfondo nazi-fascista ormai creato più di due decenni or sono. Fortunatamente son spalle grosse, e il risultato ottenuto è stato un titolo capace di mettere d’accordo anche i più accaniti guerrafondai della console war: Wolfenstein 2: The New Colossus si aggiudica quindi il nostro premio come miglior gioco multipiattaforma dell’anno appena passato.


METROID SAMUS RETURNS

Metroid Samus Returns è semplicemente quello che tutti i fan della serie e dei metroidvania in generale stavano aspettando con ansia. Un platform a scorrimento laterale degno dei grandi giorni di gloria delle console portatili: avvincente, ricco di segreti, adrenalinico e con una punta di RPG come ci si aspetterebbe. Samus Metroid Returns c’entra a pieno il bersaglio grazie anche ad una grafica retrò ma non per questo datata, e a una colonna sonora in grado di accompagnare il giocatore nel corso dell’intera avventura senza mai essere invasiva. Caldamente consigliato ai nostalgici e in grado di stupire chi ancora non si fosse accostato al genere Metroid Samus Returns si guadagna di fatto il titolo di Miglior gioco per console portatile secondo Gamesource. 


RESIDENT EVIL VII

Resident Evil VII è uno di quei (rari) giochi che ti prendono la psiche, la masticano e te la restituiscono tutta accartocciata e sanguinante. Il reboot della saga horror più famosa di Capcom è riuscito alla grande, convincendo anche tanti di quei fan pronti a puntare il dito sulle innumerevoli differenze stilistiche tra questo nuovo corso di RE e tutti gli episodi precedenti. Offrire tutto questo terrore in realtà virtuale è stata la ciliegina sulla torta per noi appassionati di orrore, che nella villa dei Baker ci siamo finalmente sentiti nuovamente a Casa, quella con la C maiuscola. Per questo motivo Resident Evil VII è il nostro must have del 2017 per l’esperienza in VR.


HELLBLADE

Hellblade è stato uno dei titoli più discussi di questo 2017. Ninja Theory si è avventurata in questo esperimento qualche anno fa, decidendo di sviluppare un titolo con i valori di un AAA ma in modo indipendente. A nostro parere l’esperimento è riuscitissimo: l’intimità con cui vengono affrontate le tematiche del titolo, il portare su schermo un personaggio particolare come Senua e l’atmosfera del titolo gli valgono il premio come miglior indie dell’anno secondo la nostra redazione!


LAST DAY OF JUNE

Last Day of June, sviluppato dalla nostrana Ovosonico, è stata una delle migliori sorprese del 2017. Avventura grafica intrisa di significato e di emozioni, saprà trasportare il giocatore in un mondo dinamico e pieno di rompicapi. Carl, il protagonista della storia, tenterà in ogni modo di cambiare le sorti del destino che beffardo ha portato via sua moglie June. Il gioco privo di qualsivoglia forma di dialogo, arriva dritto al cuore del giocatore, ricordandoci che troppo speso si mette in secondo piano l’empatia che si può creare tra videogioco e fruitore. Se ancora non lo avete fatto, lasciatevi trasportare dalla poesia muta di Last Day of June per intraprendere un viaggio che vi porterà alla scoperta di quello che per noi è il miglior gioco Made in Italy del 2017.


PERSONA 5

Un ottimo Jrpg che si rispetti deve avere una solida base a livello di trama, sulla quale appoggiarsi. Chi conosce la serie di Persona saprà che le vicende girano sempre attorno un gruppo di liceali e Persona 5 non è un’eccezione. Atlus aveva tuttavia ben chiaro dove volesse andar a parare fin dai primi tempi di produzione e i risultati si sono visti. I Phantom Thieves agiscono seguendo determinati bersagli durante la trama principale, bersagli che affondano le loro radici su quanto di più marcio e contorto ci sia nella società odierna, in particolare quella Giapponese. In Persona 5 si andranno ad affrontare tante tematiche a riguardo, come la corruzione all’interno del sistema politico, l’abuso di potere che molti uomini ostentano verso le loro vittime e di come gli adulti tarpino le ali ai giovani, spesso per riceverne profitto da questi. Man Mano che la banda di ladri si infiltrerà nei Palace dei loro bersagli, questi temi vengono approfonditi e spolpati, rivelando quanto di più sbagliato ci sia in quella che appare come una semplice quotidianità.


PERSONA 5

Shoji Meguro è il compositore che si prende cura del comparto sonoro della serie Persona da ormai tanti anni. Anche in questo quinto capitolo ha dato vita ad una colonna sonora ricca di espressività, in grado di colpire nei momenti giusti durante le diverse fasi di gioco. Molte delle tracce presenti nel gioco contengono dei testi, ben curati e che celano un chiaro messaggio diretto al giocatore, inerente alla società odierna e alle situazioni in cui si trovano i Phantom Thieves. Composte da Shoji Meguro e cantate dalla nuova Lyn Inaizumi, tracce come Life Will Change, Last Surprise e Rivers in the Desert non possono che assuefare il giocatore, con i loro ritmi che variano dal Rock all’Acid Jazz. Ciò non toglie che le porzioni di tracce prive di testi siano pressoché prive di pecche in qualsivoglia modo, perfette per la circostanza e con un ritmo incalzante.


PLAYERUNKNOWN’S BATTLEGROUNDS

Il titolo che più di tutti ha colpito il pubblico, ma anche noi, è senz’ombra di dubbio PlayerUnknown’s Battlegrounds, sviluppato da Bluehole Studio. In PUBG tutto si basa sulla formula del Battle Royale in qui siamo chiamati a combattere contro altri 99 avversari in una mappa immensa, dalla quale riceveremo: armi, veicoli e oggetti utili per la sopravvivenza, il tutto contornato da una componente grafica di alto livello. PUBG è diventato in poco tempo un fenomeno mondiale, con oltre tre milioni di giocatori connessi contemporaneamente su Steam e decine di milioni di copie vendute, il tutto solo durante il periodo dell’Early Access. Gli sviluppatori, dato anche il grande successo, non hanno mai smesso di lavorare allo sviluppo del gioco e hanno proposto, anche grazie a Microsoft, una versione per Xbox One che in questo momento si trova in “accesso anticipato” e sta ricevendo aggiornamenti, i quali mirano a risolvere vari problemi tecnici e di bilanciamento proprio come avvenuto inizialmente sulla versione PC.


MICRO MACHINE WORLD SERIES

Ne avevamo già parlato in sede di recensione e sin da subito abbiamo ribadito di come il titolo funga da sottile linea profonda situata tra i ricordi di un ormai giovane adulto e una voglia sfrenata di farli riaffiorare. Una nuova creazione contornata da un’ aspettativa profonda e forse troppo esigente; un’idea buona venuta meno, più per una velata voglia tentare un ulteriore ingresso nel commercio ludico, piuttosto che quello di creare un titolo destinato a rimanere nei ricordi come quelle micro macchine forgiate dal connubio perfetto tra metallo, plastica e amore.


ANTHEM

Un nuovo Destiny sviluppato da BioWare dove in pratica si impersona un Iron Man del in un monodo sci-fi simil-Avatar? Dove dobbiamo firmare?

Non è difficile capire perché, anche se con un solo trailer e una manciata di dettagli, Anthem sia il nostro gioco più atteso del 2018. Dopo il flop di Mass Effect: Andromeda e le immense polemiche di Star Wars: Battlefront II, Electronic Arts non si potrà permette di sbagliare il colpo, con questo promettentissimo Action-RPG open world con tanto di cooperativa a 4 giocatori.


DOKI DOKI LITERATURE CLUB!

Doki Doki Literature Club! meritava di essere inserito in qualche modo tra i migliori titoli che hanno caratterizzato questo 2017 e quindi abbiamo necessariamente dovuto introdurre il premio della “Menzione d’onore” esclusivamente per lui. Il motivo è semplice, ma paradossalmente spiegarvelo potrebbe già rivelarsi motivo di spoiler. Chi lo ha già giocato e vissuto ha già capito a cosa ci riferiamo, mentre per tutti quello che non l’hanno ci limitiamo a dire questo: il gioco è una visual novel dall’incredibile capacità di sconvolgervi e disturbarvi in continuazione. Sentitevi pure liberi di approcciarlo con dubbi e pregiudizi, perchè in questo modo vi colpirà ancora più forte in un modo che non potete nemmeno immaginarvi.


PERSONA 5

Se avete letto sin qui, siete già sicuramente incappati nel nome di Persona 5 più di una volta. Questo Jrpg ci ha affascinati, da tutti i punti di vista, ma forse non è stata una vera e propria sorpresa. Il Jrpg di casa Atlus ha avuto modo di far parlare di se, rendendosi appetibile grazie al suo impatto visivo con delle interfacce dinamiche come mai visto prima all’interno della serie, e vi abbiamo già descritto l’impeccabile colonna sonora e la particolare trama che affronta la realtà stessa. Con un battle system tipico della serie ma rinnovato, rinfrescato e migliorato, Persona 5 dimostra che i Jrpg a turni possono ancora splendere, grazie alla qualità che il titolo ha mostrato fin dai suoi primi momenti. Merito di un’assidua cura e passione da parte di Atlus nel corso di oltre 5 anni, questo titolo nipponico di nicchia si fa conoscere in Occidente – anche a sorpresa dello staff nipponico – spopolando come uno dei migliori titoli usciti quest’anno. E se lo avete già giocato.. potreste dire che non lo merita?


PERSONA 5

E chiudiamo con il gioco che proprio voi lettori di Gamesource, attraverso la nostra pagina Facebook, avete votato come GOTY 2017, ovvero Persona 5. Non è stato quindi solo il nostro gioco preferito dell’anno, ma anche il vostro e la cosa non può farci nient’altro che piacere. La strada che ha portato alla vittoria il capolavoro di Atlus non è certo stata facile (come potete vedere dall’immagine qui sotto), ma è la dimostrazione che come Persona 5 sia stato capace di catturare l’attenzione dei videogiocatori nonostante i grandi colossi che sono usciti durante il corso di questo ricchissimo 2017. Le aspettative saranno alle stelle per quando verrà annunciato Persona 6, non vediamo l’ora.

Approfittiamo di questo articolo per augurare a tutti i nostri lettori un Buon Anno e un 2018 pieno di novità e giochi degni di questo passato 2017. Considerate le premesse, ci sarà da divertirsi.

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