Assassin’s Creed: Revelations – Recensione Assassin’s Creed: Revelations

Ricostruzione (quasi) perfetta

A livello grafico non ci sono dubbi: Costantinopoli è uno spettacolo per gli occhi. Ubisoft ha lavorato sodo per ricostruire una città pulsante di vita, piena di banditori, mercanti, guardie e semplici viaggiatori. Passeggiare per la città – o ammirarla dall’alto di un tetto, appollaiati nella classica posa degli assassini – restituisce un senso di realtà molto piacevole. Lo stesso si può dire per le animazioni dei personaggi, molto curate e coreografiche, soprattutto per quanto riguarda la varietà e la spettacolarità delle mosse di Ezio ed Altair. Detto questo, non nascondiamo che il motore grafico – l’Anvil engine già utilizzato nei precedenti capitoli – non abbia i suoi difetti, primo fra tutti una leggera difficoltà nel mantenere stabile il framerate nelle situazioni più concitate o quando l’orizzonte visivo è particolarmente esteso. Per quanto non faccia gridare al miracolo, comunque, il comparto tecnico di Assassin’s Creed: Revelations è molto curato e spettacolare, regalando dei momenti – soprattutto per quanto riguarda alcune inquadrature e i primi piani dei personaggi – davvero emozionanti.

Chiudiamo questo capitolo segnalandovi il doppiaggio interamente in italiano – non sempre perfetto ma assai godibile – e un’interessante colonna sonora che, anche se non sempre in grado di emergere durante l’azione, è particolarmente azzeccata soprattutto in alcuni filmati di intermezzo, avvicinandosi per certi versi a quella di Prince of Persia: era dopotutto logico aspettarsi che le avventure più orientali degli assassini potessero prendere spunto da quelle dell’atletico principe di Ubisoft, almeno nella musica.


Anche se non esente da difetti, graficamente il titolo restituisce un mondo curato e realistico

Costantinopoli in compagnia

Passando al comparto multiplayer, ci limitiamo a un breve riassunto invitandovi a leggere i nostri articoli di approfondimento già pubblicati in precedenza per quanto riguarda le modalità e le opzioni di gioco (per approfondimenti cliccate QUI). In questa sede è importante evidenziare come il sistema multigiocatore – così come quattro di tutte le mappe disponibili – sia stato preso di peso da Brotherhood, scelta tutt’altro che opinabile: le skin e le opzioni di personalizzazione del proprio personaggio sono ancora più varie e definite rispetto al passato, mentre le nuove mappe sono sempre strutturate in modo da favorire la strategia e la verticalità dell’azione. Degna di nota la scelta di Ubisoft di raccontare una parte di trama (secondaria) anche attraverso il multiplayer, in modo da offrire ai fan un motivo in più per lanciarsi nell’azione multigiocatore.


Tante opzioni di customizzazione e mappe che prediligono la verticalità dell’azione sono il cuore del multiplayer

In conclusione

Assassin’s Creed: Revelations è il degno successore di Brotherhood. Abbandonati gli scenari italiani per un’atmosfera più esotica, Ubisoft ha ricostruito una Costantinopoli piena di vita e piacevole da esplorare, donando al gioco una nuova prospettiva che offrirà qualche novità anche ai fan di vecchia data. A questo proposito – lo dicevamo già in apertura – è proprio a loro che il gioco si rivolge: senza conoscere i fatti narrati in precedenza, infatti, si perdono buona parte dei riferimenti al passato e della magia che intreccia le vicende di Desmond, Altair ed Ezio. Chi ha già giocato a Brotherhood, invece, può stare tranquillo: in Revelations ci sono abbastanza novità per offrirvi un titolo completo, vario ed articolato, come era lecito aspettarsi da un brand così famoso ed importante.

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