Dead Island: Definitive Collection – Recensione

Il filone “zombie” è stato un punto ricorrente nella scorsa generazione di console cosi come in quella precedente e anche nel cinema e nei fumetti. Liberarsi di questi mostri portatori di un’apocalisse molto spesso dannatamente realistica e plausibile è ormai impossibile. L’invasione non ha però visto il suo apice su Playstation 4 e Xbox One, ancora evidentemente non sature di titoli non morti. Per ovviare a questo Techland ha deciso di cavalcare l’onda delle remaster per ributtare sul mercato uno dei suoi titoli di punta: Dead Island. Proponendone però una collection contenente tre titoli.

Dead Island: Definitive Collection

Dead Island

Il primo della lista è ovviamente il capostipite della serie. Arrivato sul mercato la prima volta ormai 5 anni fa e accolto dal pubblico e dalla critica in maniera molto discordante, Dead Island rimaneva comunque un titolo godibile da praticamente ogni persona.
La storia avrà inizio con una sequenza cinematica dove il nostro alter ego, ancora anonimo, si darà alla pazza gioia in una festa sull’isola di Banoi. Durante i festeggiamenti a base di alcol però qualcosa va storto e tutti i membri del party iniziano a mutare in zombie. Il nostro protagonista, ubriaco marcio, decide di fregarsene del sangue e delle budella in giro per la festa e si rinchiude a dormire in camera. Da quel letto dovrete scegliere tra uno dei protagonisti disponibili, ognuno con statistiche e specialità differenti. Non importa se nel filmato iniziale si vedrà chiaramente che le vostre braccia appartengono a un uomo bianco, selezionando una donna di colore vi trasformerete magicamente. Sarà un particolare poco importante, ma ci ha fatto storcere il naso.

Dead Island: Definitive Collection

Passate le prime incertezze il titolo parte in quarta, facendoci maciullare zombie già dopo 5 minuti di gioco.
Arriviamo quindi a uno dei pochissimi elementi che tiene in piedi il tutto: la mattanza. Uccidere zombie in Dead Island è estremamente divertente, sia per la varietà di armi a disposizione, sia per il gratificante feedback sul colpo unito a una immersiva visuale in prima persona.
Uccidere zombie e completare missioni comunque non è un’attività fine a se stessa. Proseguendo nell’avventura acquisirete infatti punti esperienza da assegnare in uno skill three ben realizzato che vi permetterà di sviluppare il personaggio come meglio volete.

Per quanto riguarda il resto il gioco presenta: una storia molto banale, delle side pressoché inutili e dei personaggi sterili. Insomma se cercate la narrazione questo titolo non fa per voi, ma se volete solo fare una carneficina di zombie allora vi divertirete come matti.

Dead Island: Reptide

Molto più simile a un survival Horror classico e ambientato subito dopo le vicende del titolo precedente, questo “seguito” risulta a nostro avviso molto superiore al primo capitolo. Puntando a pieno sul lato RPG del brand, con statistiche più precise e uno skill three migliorato, Techland ha trovato l’equilibrio ottimale, offrendo un Hack’n’Slash GDR molto divertente e meno pretenzioso del predecessore.

Dead Island: Definitive Collection

In questo episodio vi ritroverete a vagare su una nuova isola più vasta di Banoi e a nostro avviso meglio costruita. La storia continua a non essere una colonna portante del titolo, risultando molto fiacca e banale anche se tutto sommato risulta essere migliore di quella del primo capitolo. La scelta vincente in questo Reptide risiede nell’importanza che si da alla narrazione, che passa totalmente in secondo piano a favore di un gameplay perfezionato, più divertente e solido.

Cosa è cambiato?

Le migliorie apportate ai due titoli sono visibili anche a una prima occhiata e gli scorci che offrono a una prima visione sono davvero mozzafiato, con texture in altissima risoluzione e un’illuminazione rivista e perfezionata. I problemi sorgono però quando proverete a muovervi o qualcosa intorno a voi si sposterà a una velocità superiore ai 0,5 km/h. Basterà infatti un lieve spostamento della telecamera per imbattere nel fastidiosissimo effetto blur, che vi costringerà a correre in bagno in preda alla nausea ogni 10 minuti. Il blur oltre che eccessivo non sarà nemmeno disattivabile dal menù di gioco, rovinando del tutto un comparto grafico che poteva far cascare molte mascelle.

Per il resto i due titoli sono rimasti praticamente immutati, presentando giusto qualche calo di frame rate nelle situazioni più concitate come nelle vecchie versioni.

Inoltre acquistando queste versioni “definitive” avrete accesso anche a tutti i DLC rilasciati fino a oggi per i due titoli.

Dead Island: Definitive Collection

Un piccolo regalo

Dead Island: Definitive Collection è venduta a un prezzo di 39,99 €, ma è possibile acquistare i due titoli anche singolarmente a un prezzo di 19,99 €. Quindi perché acquistare questa Collection? Semplice: al suo interno troviamo anche Dead Island Retro Revenge. Divertentissimo e violentissimo titolo che vale pienamente il centesimo che costa.
Retro Revenge è molto semplice sotto ogni aspetto: il gatto di un omone di nome Max viene rapito e quest’ultimo parte al soccorso del suo amico a quattro zampe facendosi strada tra orde di zombie sempre più potenti che farà a pezzi a colpi di kung fu. Il gameplay, molto arcade, ci richiederà di premere solamente alcuni tasti come degli ossessi: Max correrà in avanti autonomamente e noi dovremo farlo spostare tra le tre corsie disponibili, dove i non morti cammineranno e saranno pronti a essere maciullati dai vostri pugni e calci. Avrete accesso anche a due mosse speciali: un’arma che per un periodo ucciderà con un colpo tutti i nemici sul vostro percorso e un potere speciale che farà piazza pulita sullo schermo.

Dead Island Retro Revenge non rappresenta sicuramente il titolo di punta della raccolta, ma è un gradito omaggio per chi ama gli arcade e gradisce passare qualche ora in leggerezza.

Dead Island: Definitive Collection

In conclusione

Visto il prezzo ristretto consigliamo l’acquisto di questa collection a tutti i fan degli zombie e a tutti coloro che hanno apprezzato i titoli originali. Se siete deboli di stomaco questa riedizione potrebbe darvi dei fastidi, non tanto per l’eccessiva violenza quanto per l’eccessivo blur.

7

Pro

  • Divertente e vario
  • Tutti i DLC compresi
  • Retro Revenge incluso
  • Ben tre giochi a 40 euro

Contro

  • L'effetto blur rovina l'ottimo lavoro di rifacimento grafico
  • Si porta dietro tutti i difetti dei titoli originali
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