FlatOut 4: Total Insanity – Recensione

C’era una volta Destruction Derby, un racing game arcade estremamente ignorante ma altrettanto divertente. Lo scopo principale di questo titolo era quello di vincere le gare a cui il giocatore prendeva parte; ciò che lo distingueva dalla concorrenza però era la possibilità di danneggiare la propria e le altrui auto fino alla totale distruzione. Più che per le sue doti di gameplay, Destruction Derby passò alla storia proprio per questo, un concept che successivamente venne ripreso anche da altre serie con risultati forse pure migliori.

Una di queste è FlatOut, che dopo un avvio fortunato ebbe un disastroso scivolone con il terzo capitolo. L’IP è rimasta dormiente per ben cinque anni, ora però sembra essere pronta a tornare grazie a un nuovo team di sviluppo, i Kylotonn Games, che ha alle spalle un discreto curriculum nell’ambito dei racing game arcade.

FlatOut 4: Total Insanity

Questo genere ha subito purtroppo duri colpi nel corso degli ultimi anni: molti team di sviluppo anche illustri hanno chiuso i battenti, basti pensare a Studio Liverpool o ai Bizarre Creations, il 2017 però sembra proprio essere l’anno del riscatto grazie a uscite di tutto rispetto come RedOut o Fast RMX.

Il dubbio che FlatOut 4: Total Insanity potesse non far parte di questa schiera di “salvatori” era assai concreto, soprattutto dopo il disastroso FlatOut 3, non c’è da stupirsi quindi se sia i fan che la stampa non abbiano seguito con particolare attenzione il suo sviluppo al punto da far passare in sordina praticamente ogni aggiornamento diffuso dai poveri Kylotonn.

A volte però anche i migliori sbagliano e una volta afferrato il pad, questo quarto episodio si è rivelato fin dai primissimi istanti di gioco un prodotto tutt’altro che da sottovalutare.

Flatout 4: Total Insanity

Proprio come accadeva negli originali, anche in FlatOut 4: Total Insanity ci troveremo a gareggiare nelle più disparate ambientazioni. Si passerà infatti da falegnamerie immerse in fangose foreste ad aree industriali abbandonate, senza dimenticarsi la tipica cittadina collocata nel deserto. E i mezzi utilizzabili? Inizialmente si avrà accesso ai classici scassoni arrugginiti ma mano a mano che si progredirà nella campagna principale si sbloccheranno nuove classi che presentano mezzi decisamente più moderni.

Insomma, da un punto di vista prettamente visivo pare proprio di essere tornati ai bei vecchi tempi di FlatOut 2/Ultimate Carnage, sarà lo stesso per quanto riguarda il gameplay? Il track design ideato dai Kylotonn offre piste estremamente articolate, ricche di percorsi alternativi e scorciatoie. Questo significa che durante una gara non sarà solo necessario fronteggiare gli altri piloti, ma anche aguzzare vista e ingegno per individuare il percorso più rapido.

Attenzione però perché a ostacolare il cammino ci penseranno numerosi oggetti di disturbo, come casse di legno, barricate, cancelli e quant’altro, i quali sono tutti distruttibili ma anche in grado di rallentare l’avanzata del mezzo e, cosa più importante, danneggiarlo. Ecco quindi l’altro grande ingranaggio del gameplay di FlatOut: la distruttibilità del mezzo non può essere assolutamente sottovalutata poiché il rischio di terminare prematuramente una corsa è sempre dietro l’angolo.

Flatout 4: Total Insanity

Accanto alle classiche gare su pista troviamo poi le sfide a tempo, la modalità sopravvivenza e le gare con potenziamenti. La modalità sopravvivenza è un classico della serie e si svolge in arene di varie dimensioni nelle quali il giocatore deve cercare di distruggere gli altri mezzi a suon di tamponamenti, le gare con potenziamenti invece sono una new entry di questo quarto capitolo. Durante questo tipo di competizioni il giocatore avrà a disposizione quattro armi, la palla chiodata, l’onda d’urto, la bomba-calamita e le barriere, che potranno essere utilizzate a proprio piacimento contro gli altri piloti per guadagnare posizioni o, in alternativa, metterli fuori gioco.

Quello di Kylotonn è un tentativo apprezzabile di portare aria fresca nel brand FlatOut, tuttavia il risultato non è dei migliori e avrebbe necessitato di una migliore finitura prima di essere inserito nella versione finale del prodotto. A più di qualche utente farà poi piacere sapere che anche i minigiochi sono tornati in pompa magna. Ne troveremo sia di vecchi che di nuovi e andranno a costituire un piacevole diversivo alle più classiche gare su pista a cui gli “ordinari” racing game arcade ci hanno abituato in questi anni.

Ok, questo FlatOut 4: Total Insanity sembra essere un buon titolo, dove sta quindi l’inghippo? Sarebbe assai bello dire che di inghippi veri e propri non ve ne sono ma, hai noi, così non è. Seppur di buona fattura, il motore grafico non soddisfa pienamente su PlayStation 4 e questo a causa di una paletta cromatica talvolta un po’ spenta ma soprattutto di un framerate poco fluido e spesso ballerino.

Anche i tempi di caricamento risultano talvolta un po’ troppo lunghi, è tuttavia nel cosiddetto “farming” che risiede forse il malus maggiore. Per ottenere nuovi mezzi sarà spesso necessario ripetere più volte le medesime gare così da ottenere i crediti necessari all’acquisto. Se da un lato fa certamente piacere avere un discreto parco auto a disposizione, dall’altro essere costretti a ripetere più e più volte i medesimi tracciati non è esattamente un qualcosa di entusiasmante.

Flatout 4: Total Insanity


FlatOut 4: Total Insanity si è rivelato essere una inaspettata sorpresa: il titolo sviluppato da Kylotonn Games presenta un gameplay di base più che buono, così come un track design ben realizzato e vario. La presenza di tre classi di mezzi così come numerosi minigiochi regala all’utente una longevità globale più che buona, che può essere ulteriormente espansa grazie alla modalità multiplayer sia online che locale. Certo, i difetti ci sono, questi però non sono gravi al punto tale da compromettere l’intera esperienza di gioco. Se siete quindi alla ricerca di un racing game arcade divertente e poco impegnato, FlatOut 4: Total Insanity potrebbe rappresentare un ottimo titolo con cui tenersi impegnati in attesa dell’uscita console di RedOut o di WipEout Omega Collection.

7.2

Pro

  • Il gameplay funziona ancora
  • Elevata distruttibilità
  • Buon track design

Contro

  • Framerate non soddisfacente
  • Paletta cromatica un po' spenta
  • Gare con potenziamenti poco riuscite
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