Full Auto 2: Battlelines – Recensione Full Auto 2: Battlelines
Recensione a cura di : Giovanni “Johnny” Laurenti
Ehi! Quel posto era mio!
In tanti anni di giochi per console, abbiamo visto passare centinaia di titoli di guida, dei tipi più disparati: dai più realistici e simulativi, come Gran Turismo e Toca Race Driver, ai più arcade come NFS, passando per quelli violenti a alternativi come Flatout. In tutta questa meraviglia videoludica, mancava qualcosa, qualcosa che unisse le meccaniche di un gioco di guida a quelle di un vero gioco d’azione. E nell’inverno 2006, SEGA ci ha accontentato: era infatti arrivato nei nostri negozi Full Auto, pronto a sfruttare tutta la potenza che l’Xbox 360 era in grado di fornirci. L’impostazione del prodotto sviluppato dai ragazzi di Pseudo Interactive era qualcosa di unico: dovevamo prendere il controllo di una vettura e farla arrivare per prima al traguardo. Tutto regolare, potrebbe sembrare. E invece no. Vero che dovevamo tagliare il traguardo in prima posizione, ma per farlo potevamo fare qualsiasi cosa. E non parliamo solo di colpi fra la carrozzeria, cosa che avrebbe ridotto il lavoro ad un mero clone di Bornout e soci: mentre gareggiavamo avevamo a disposizione fucili, mitragliatrici, lanciarazzi, chiodi che si spargevano dappertutto facendo saltare le gomme dei malcapitati e ogni tipo di diavoleria. Bisognava tenere sempre gli occhi aperti, guardarsi alle spalle, non si aveva un attimo di tregua:non eravamo mai al sicuro, un istante nel quale non potesse uscire dal nulla una minaccia che avrebbe compromesso l’intero esito della gara. Difficile riportare per iscritto le emozioni che si provavano durante le corse, si aveva la vera sensazione di essere sempre braccati, di non poter abbassare la guardia un attimo. Ed è proprio questa sensazione che rendeva unico Full Auto: nonostante i difetti (come il frame rate fastidiosamente poco stabile e la realizzazione tecnica piuttosto blanda), difficile trovare un titolo simile, nel panorama dei videogiochi a quattro ruote. Consapevole della buona riuscita del prodotto, SEGA ha creato, in esclusiva per la neonata ps3, un seguito del gioco da un anno uscito su console Microsoft, permettendo ai migliaia di fan della vecchia edizioni di divertirsi anche col nuovo Full Auto 2: Battlelines. E conviene incominciare ad allenarsi, perchè in questo nuovo episodio sopravvivere sarà più dura che mai.
Gladiatori next-gen
In questo nuovo episodio di FA sono state apportate ovviamente diverse modifiche rispetto al primo capitolo apparso su 360 quasi due anni fa, quindi questo significa nuove sorprese, ma purtroppo anche qualche vecchio difetto. Il gioco è ovviamente di guida, ma come già detto molto caotico e adrenalinico, data la possibilità di distruggere gli avversari non solo con la proprio vettura ma anche con le svariate armi che potremo montarci sopra, per le quali avremo l’imbarazzo della scelta. Mitragliatrici di tutti i tipi, razzi a ricerca, fumogeni, laser, mortai. Di base il nostro veicolo può montarne due, più una che sarà recuperabile nell’arena. Ovviamente le munizioni non saranno infinite, ma si potranno riempire i caricatori, riparare il veicolo, raffreddare le mitragliatrici o ripristinare il turbo raccogliendo i vari power-up che troveremo in giro. Il turbo, fondamentale particolare di FA2: esistono due abilità speciali che potremo sfruttare in game, una classica è l’altra meno. La prima è l’onnipresente nitro, ovvero un aumento della capacità di accelerazione del veicolo in caso di fughe repentine o inseguimenti; il secondo è l’Unwreck, mantenuto dal precedente episodio, ovvero una sorta di riavvolgimento dell’azione in caso di errore: mettiamo caso che state per voltare un angolo, improvvisamente vi trovate davanti una mina anticarro e saltate in aria. Ora, premendo l’apposito tasto R1 potremo tornare indietro nel tempo e correggere l’errore, in stile Prince Of Persia. Ma la vera novità di Full Auto 2 rispetto al suo predecessore è l’implementazione delle arene come zone di gioco. Ora oltre che nei circuiti, dovremo combattere anche in grandi aree predisposte alla battaglia, e la cosa più bella e che sono interamente distruttibili. Non è insolito cominciare le sfide in una bella zona di centro città, piena di palazzi e edifici vari, e finirle in una sorta di deserto del Sahara, con pezzi di carrozzeria e motore in ogni dove. Ovviamente tutto ciò si presta molto bene all’idea di caos e distruzione del titolo SEGA, dato che potremo usare le strutture(e la loro fragilità) a nostro vantaggio o svantaggio. Esempio pratico: siete in una zona portuale, vi è rimasto un solo razzo e c’è un avversario armato fino ai denti che vi tallona. Allora vedete una gru con attaccato un container del peso di qualche tonnellata: attirate il malcapitato dietro di voi, sparate l’unico razzo rimasto sul gancio della gru e il pesante carico si riverserà sul povero inseguitore, capovolgendo la situazione. Questa è solo una delle infinite possibilità, dato che come già detto, potremmo distruggere ogni cosa (che si muova o meno) sul background di gioco. Naturalmente tutte le emozioni che si provavano nel primo episodio le ritroviamo qui moltiplicate, dato che nelle arene le battaglie saranno a dir poco spettacolari. Ma esaminati i punti di forza, veniamo ai difetti, sistema di guida in primis: in questo ambito gli sviluppatori non si sono sforzati troppo, dato che il modello realizzato è fin troppo leggero, tanto da sembrare addirittura irreale. Le derapate, le curve, gli sbandamenti son troppo accentuate, come se le macchine fossero senza peso o mancassero di aderenza. Certo siamo consapevoli che andiamo a comprare un gioco dall’impronta decisamente arcade, ma un po’ di fisicità non ci sarebbe certo dispiaciuta. Poi a guastare il tutto ci si mette anche la fluidità ballerina, ereditata purtroppo dal precedente episodio: Battlelines di per se và stabile ai 30fps, ma nelle situazioni più concitate si presentano evidenti cali di velocità, che spesso danno fastidio pur non rallentando l’effettiva stabilita del frame rate. E infine l’intelligenza artificiale, non propriamente definibile next-gen: nelle arene la cosa non si nota, perché gli avversari sono tanti e onnipresenti se ancora vivi, ma nelle gare su circuito è tutta un’altra storia, proiettili e missili del nemico non vi impensieriranno più di tanto, dato che i nostri antagonisti adotteranno spesso tattiche difensive, più che azzardare sorpassi e combo distruttive. Per finire uno sguardo alle modalità: oltre alle classiche sfide libere, potremo cimentarci in una modalità storia ad obbiettivi (taglia per primo il traguardo, elimina una determinata vettura), che sbloccherà modelli di carrozzeria per le nostre auto e altre armi di distruzione da montare sui nostri mezzi. E non manca neanche un corposa modalità multiplayer.
Tutti insieme appassionatamente
Battlelines, oltre ad una valida e divertente modalità in singolo, offre anche un’ottima esperienza in multi, sia sulla stessa console con un amico, sia sfruttando l’ottimo sistema online di ps3. Se da un parte le sfide uno contro uno offline non sono così entusiasmanti, in rete è l’opposto. Ospitato su ottimi server, dove non manca gente e non c’è il minimo lag, il gioco scorre fluido e senza problemi, sia che vorrete fare una rapida gara con amici o un agguerrita battaglia all’ultimo sangue in arena, il divertimento non manca mai. Con avversari umani poi, il divertimento è assicurato, ci si impegna di più. L’unico difetto è che, nei server, c’è gente veramente esperta: bisogna allenarsi molto prima di metter piede fuori dalle mura casalinghe, videoludicamente parlando. Nonostante ciò lo scoglio si supera subito, e le modalità multiplayer sapranno intrattenere per un numero illimitato di ore.
Grafica
Sul piano visivo, Battlelines non è da restare a bocca aperta, ma fa il suo dovere. Certo è sempre grafica next-gen, quindi se si è abituati alla ps2 la differenza si nota eccome: effetti di illuminazione dinamica, uno scenario graficamente ben fatto e completamente interattivo, automobili distruttibili in tutto e per tutto, in stile Driver. Tutto ciò grazie ad un motore grafico realizzato appositamente da Pseudo Interactive, importato e migliorato dal precedente episodio. Sono tutte caratteristiche della nuova generazione, messe su ps3 con un gran lavoro fatto dagli sviluppatori. Essendo fra i primi titoli creati per la console Sony ovviamente non ci aspettiamo molto, ma non ci possiamo certo lamentare, il tutto è stato svolto egregiamente e senza fretta, e i nostri occhi ringraziano. Unica pecca da segnalare: oltre ai già citati cali di fluidità, si nota una certa somiglianza con lo scorso episodio per 360. Certo solo per alcuni aspetti, ma se avete provato il precedente episodio, resterà un po’ l’amaro in bocca, dato che l’impostazione è molto simile. Ma questi, fortunatamente, sono solo dettagli.
In sintesi
Dopo il discreto successo del primo FA, SEGA si appresta a fare di questo nome una saga, e continua il cammino con questo Full Auto 2: Battlelines, in esclusiva ps3. Con una vera grafica next-gen, un gameplay adrenalinico e divertente e un motore grafico che ci permette di interagire al 100% con l’ambiente circostante, il gioco risulta unico nel suo genere, e sarà molto apprezzato non solo dai fan dei giochi di guida, ma anche dai fan degli action game, data la possibilità di usare un vero e proprio arsenale per combattere con le altre vetture sui circuiti o nelle nuove arene, graditissima aggiunta in questo episodio. Purtroppo il gioco ha ereditato dal suo predecessore la poca fluidità nelle fasi più caotiche e la blanda intelligenza artificiale, affiancando a questi due difetti un modello di guida talmente arcade da sembrare qualche volta irreale. Nonostante i particolari sfortunatamente non limati, Battlelines si dimostra certamente un gioco degno dell’acquisto, che convince sotto molti punti di vista. Però, se cercate un titolo dall’impostazione più seria e simulativa, potreste avere dei dubbi, con Ridge Racer 7 e Motorstorm sugli scaffali…