Jotun

Una decina di anni fa usciva sui mercati Shadow of the Colossus, un videogioco che nella sua unicità ha riscosso un enorme successo di critica e di pubblico. Le epiche ed estenuanti battaglie contro i giganteschi colossi del titolo sono inevitabilmente rimaste impresse nei ricordi di chiunque abbia provato questo capolavoro. Pochi mesi fa già Titan Souls aveva utilizzato la formula vincente di SotC, riproponendola in chiave 8-bit e con alcune particolarità di gameplay. Ora lo studio indipendente Thunder Lotus Games fa lo stesso con Jotun, mettendoci contro i giganti della mitologia nordica in un gioco di azione-esplorazione che mescola elementi da puzzle platformer e battaglie all’ultimo sangue contro enormi avversari, ripercorrendo il lascito delle ormai lontane avventure di Wander e Agro.

Jotun Recensione

Mitologia norrena per principianti

In Jotun vestiremo i panni di Thora, guerriera vichinga a cui i genitori hanno dato il nome in onore del celebre dio del tuono. All’inizio del gioco Thora subisce una morte ingloriosa quando la nave su cui sta viaggiando finisce distrutta in una tempesta, e si ritrova così nel Ginnungagap, il vuoto fra i mondi. Per poter ascendere al Valhalla dovrà provare di essere degna agli occhi degli déi sconfiggendo i temibili Jotun. Con questa premessa il gioco ci catapulta in un mondo mistico e meraviglioso, in cui man mano che procederemo, apprenderemo di più sia sul travagliato passato di Thora, che sulla mitologia nordica. Dal mito della creazione, alle rune e al loro significato, dalle costellazioni, agli déi del pantheon norreno e alle loro sfere di influenza, il gioco ci immerge completamente nel vastissimo mondo della religione tradizionale degli antichi popoli scandinavi. Ogni livello in Jotun è fortemente tematizzato su una particolare regione nell’universo dei miti nordici, come l’albero Yggdrasil o il lago di Jormungandr. Questa tematizzazione è stata usata dagli sviluppatori sia per porre sfide ambientali diverse in ogni zona, che per approfondire un elemento differente del background mitologico. Il tutto è confezionato con una narrazione rigorosamente in lingua scandinava della valorosa Thora.

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… e la mia ascia

Come il buon vecchio Gimli, tutto quello che avremo a disposizione per combattere i Jotun sarà la nostra fidata ascia. Avremo a disposizione un attacco rapido e debole ed uno lento ma più potente. C’è da dire che la mole dell’ascia renderà entrambi i tipi di attacchi decisamente lenti e con un’animazione piuttosto lunga, dando l’impressione di un sistema irresponsivo e regalando qualche frustrazione nei combattimenti contro i Jotun. Oltre ai nostri attacchi potremo effettuare una capriola rapida che funge da schivata e avremo vari poteri donatici dagli déi, sbloccabili attraverso specifici altari nascosti in ciascun livello. Potremo ad esempio lasciare un’esca esplosiva per prendere un po’ di respiro, o migliorare per breve tempo il nostro attacco lento con il potere del Mjolnir. Oltre agli altari, in ciascun livello è nascosta una mela d’oro, ognuna delle quali aumenterà di poco la nostra vita massima, se trovata. Come accenato prima, oltre ai combattimenti veri e propri, dovremo superare due livelli prima di accedere a ciascun Jotun. Ognuno di essi presenta sfide ambientali particolari e specifiche: da isolotti ghiacciati costantemente spazzati da gelidi venti che ci constringeranno a ripararci dietro delle rocce, fino a enormi fucine popolate da giganti che ci bersaglieranno con enormi massi.

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Un piacere per gli occhi, e non solo

Da un punto di vista tecnico Jotun è un prodotto realizzato in modo estremamente piacevole. Gli sprite sono interamente disegnati a mano, i colori sono vivaci e le animazioni sono fluide. Il design dei livelli e dei Jotun è ispirato, grazie anche alla mole del materiale da cui il titolo attinge a piene mani. Anche il comparto audio è decisamente apprezzabile: l’accompagnamento musicale è più che adatto in ogni circostanza al feeling che ogni ambiente deve comunicarci. Durante gli scontri con i Jotun inoltre, la musica va sempre più in crescendo man mano che i combattimenti progrediscono verso le fasi finali e contribuiscono a dare un senso di epicità al tutto. Il doppiaggio del gioco è esclusivamente in lingua scandinava, ma questo è più un pro che un contro, in quanto il parlato è quasi interamente costituito da riflessioni di Thora sul proprio passato e sulla mitologia norrena. La voce sicura e ferma della vichinga e la lingua usata, cruda e piena di consonanti dure contribuiscono a rendere il tutto più vero e coerente. Purtroppo però, ogni cosa bella è destinata a finire, e Jotun finisce piuttosto in fretta. Per completare il gioco saranno necessarie fra le tre e le sei ore in base a quanto si esploreranno i livelli e a quante difficoltà si avranno nei combattimenti contro i boss.

Jotun Recensione

[signoff icon=”quote-circled”]Jotun è un titolo piacevole da giocare e che verrà gradito sicuramente da chi a suo tempo è rimasto affascinato da Shadow of the Colossus. Le ambientazioni, l’atmosfera e la narrazione lo rendono un titolo estremamente godibile, che però purtroppo finisce troppo presto e ci lascia con un po’ di amaro in bocca. Per il tempo che dura, tuttavia, Jotun ci terrà incollati allo schermo, cullandoci come un libro di favole con il suo racconto di Thora e del suo viaggio attraverso l’universo degli intriganti e affascinanti miti nordici.[/signoff]

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