Killer is Dead – Killer is Dead

Suda51 è un video game designer famoso per riuscire a creare personaggi e storie sopra le righe.
L’occidente ha iniziato a conoscerlo dai tempi dell’incompreso e misconosciuto Killer7, passando per i due più acclamati “No More Heroes” ed altri titoli più o meno strampalati fra cui “Lollipop Chainsaw” e “Liberation Maiden”.
Killer is Dead è l’ultima follia visionaria di Suda51, onirica e puramente action pronta a stupire in positivo fans e non. 

 
L’uomo che scelse la Luna
 
Occhi scarlatti, un braccio meccanico ed uno straordinario talento da seduttore: così si presenta Mondo Zappa, il protagonista di Killer is Dead
Nei panni di questo elegante assassino, il nostro compito principale sarà uccidere per conto di una misteriosa agenzia e di improbabili mandanti, il target di turno, che si tratti di una macabra e mutaforma “Alice nel Paese delle Meraviglie” o della malvagia locomotiva “Tommy”.
 

 
Fra una missione e l’altra compariranno diversi personaggi secondari ad arricchire la storia, fra cui l’allegra assistente Mika in grado di resuscitarci prendendoci a pugni sul petto; la bella motociclista Vivienne, che nel momento del bisogno ha sedici braccia munite di pistole ed una onnipresente e misteriosa luna che insinuerà numerosi dubbi nella mente del giocatore, misteri che non verranno svelati o che saranno lasciati alla libera interpretazione.
In tutto ciò sarà impossibile riuscire a trovare un vero senso nella trama semplicemente perché essa non ne ha.

 
It’s time for Love and Kill
 
Mondo Zappa ha una fidata katana chiamata “Gekkou” ed un braccio meccanico che gli permette di sparare proiettili per coprire un maggior raggio d’azione. 
Sarà possibile ottenere anche alcune armi secondarie, come una trivella ed ulteriori fucili, conquistando il cuore di alcune attraenti fanciulle nella “modalità gigolò”, peccato solo che l’equipaggiamento extra si conti sulla punta delle dita di una mano.
Uccidendo gli strani e meccanici nemici chiamati “Wire”, il protagonista sarà in grado di potenziare alcune delle sue abilità, come trasformare il sangue in punti vita, che si riveleranno dei must per proseguire le missioni.
Esiste anche un semplice ma devastante sistema di combo: basterà schivare gli attacchi nemici con il giusto tempismo e lo schermo si tingerà di rosso sotto i mille colpi di Gekkou.  
 

 
Il gameplay offre come varianti anche alcune fasi con una torretta ed una in moto con Vivienne, peccato che non abbiano avuto il giusto risalto comparendo solo per pochi minuti nella trama principale. 
La longevità, anche trattandosi di un titolo action, si rivela insoddisfacente. Le dodici missioni giungeranno presto al termine non senza il riciclo di alcune ambientazioni, lasciando un senso di incompiutezza.
A  cercare di compensare ciò, ci sono diverse missioni extra e la seducente infermiera Scarlett pronta ad assegnare al protagonista delle sfide dove testare la propria abilità con la katana.

 
Una vita da gigolò
 
La “modalità gigolò” originariamente avrebbe dovuto esser inserita in “Shadows of the Damned”, ma, da quanto dichiarato da Suda51, non riuscirono ad implementarla per problemi logistici.
Le avventure di Mondo con queste attraenti fanciulle sono totalmente opzionali, appariranno sulla mappa ma starà al giocatore decidere quando e se intraprenderle. 
 

Mondo si prepara a conquistare la bella di turno ed ottenere in cambio preziosi potenziamenti.

 
Conquistare il cuore di una donzella non è semplice: il nostro assassino dovrà prima di tutto spendere i propri risparmi in costosi regali tenendo presente i gusti di ogni ragazza.
La seconda parte sarà l’impresa di riuscire a sbirciare le curve e la lingerie della bella senza farsi scoprire, pena uno schiaffo e la fuga di questa. 
In caso di successo, Mondo potrà ottenere alcune armi extra e bonus che faciliteranno le missioni ma che allo stesso tempo a difficoltà normale sono trascurabili.

 
Symphonic Razor
 
L’accompagnamento musicale è stato curato da Akira Yamaoka, famoso per le ost della serie “Silent Hill” ed attualmente compositore da diversi anni presso Grasshopper (ricordiamo: Shadows of the Damned e Lollipop Chainsaw).
Nel complesso le musiche sono in grado di immergere il giocatore nelle atmosfere del gioco, alcune tracce sono particolarmente gradevoli ed orecchiabili anche al di fuori di esso.  
Una piacevole sorpresa è la presenza del “dual audio” inglese e giapponese. Entrambi i doppiaggi sono di qualità, così come i sottotitoli in italiano che faranno tirare un sospiro di sollievo ai meno anglofoni e a chi si ricorda i tempi di “Killer7”, il quale richiedeva un’ottima, se non perfetta, conoscenza dell’inglese per coglierne ogni sfumatura.

 
Conclusioni finali
 
Per tutti i fans dei giochi targati “Suda51”, Killer is Dead non deluderà, rientrando in quei canoni tanto amati e caratteristici delle sue produzioni.
Chi invece non fosse avvezzo ai titoli Grasshopper potrà esser stupito per l’originalità di Killer is Dead, ma dovrà cercare di chiudere un occhio sul lato tecnico, che avrebbe potuto esser curato di più, e sulla scarsa longevità. 
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