Live A Live – Recensione

Recensito su Nintendo Switch

Ho già parlato a profusione nella mia anteprima delle basi solide e originali su cui poggia Live a Live, rimasterizzazione ex novo di un titolo del passato videoludico a opera di Square Enix. Live a live è un titolo per certi versi tanto straordinario quanto semplice: la sua formula, innovativa all’epoca, diverte ancora oggi con una trama frammentata in capitoli che spezza la monotonia e coinvolge il giocatore.

Live A Live presenta un trama divisa in sette capitoli principali – più almeno uno sbloccabile – nei quali non solo variano tempo e protagonista ma anche approccio alla trama e gameplay. Ogni capitolo ha una durata diversa, dai 30 minuti all’oretta abbondante e segue le vicende di un protagonista ogni volta diverso e intento nel suo quotidiano che viene interrotto da un evento anomalo.

Live A Live

Mi sono ritrovato quindi a vestire i miseri panni di un cavernicolo innamorato che cerca di proteggere la sua bella in fuga dai malviventi, oppure a impersonare un ragazzino dagli oscuri poteri mentali che cerca di risvegliare un gigante d’acciaio mentre fronteggia gang di motociclisti, passando per uno shinobi furtivo che deve compiere una missione segreta o ancora perché no, nei panni di un buffo robottino dall’intelligenza artificiale neonata a bordo di una nave spaziale intenta a trasportare un prezioso carico alieno vivente (vi ricorda nulla?).

Ogni capitolo ha una precisa connotazione temporale e spaziale che identifica fortemente l’atmosfera e il gameplay: il cavernicolo per esempio vive seguendo le sue pulsioni primordiali e ingaggia combattimenti solo per il cibo o per proteggere l’amore della sua vita; l’intelligenza artificiale robotica al contrario evita la violenza e scappa, a meno che il campo di battaglia non sia puramente virtuale, e concentra l’esperienza della sua vita sintetica assolvendo i compiti che il suo creatore gli affida e a risolvendo l’enigma che gli si para davanti.

Live A Live

Se prendete le sembianze del pistolero d’altro canto vi ritroverete nel selvaggio west dove ogni scusa è buona per distribuire piombo a destra e a manca, anche se a volte non ne vale la pena. Uno shinobi invece vive di lealtà al suo padrone e conosce mille tecniche per celarsi agli sguardi dei nemici o per concludere la battaglia in pochi e letali attacchi.

A te giocatore è concesso il lusso di vivere queste storie separatamente e nell’ordine che preferisci e potrai anche abbandonarne una per riprenderla in un secondo momento, nel caso tu ti senta più o meno incline in quel momento al combattimento. Ogni storia è ricca di colpi di scena e risvolti interessanti a cui però non voglio far riferimento per evitare il pericolo spoiler di un’avventura che per quanto interessante terminerà in una decina di ore. Posso però dirti senza pericolo di rovinarti l’esperienza di gioco che le storie hanno tutte un sottile filo conduttore che vede il suo epilogo in un’ottava (e ultima?) sequenza temporale, fulcro e spiegazione di tutta la storia offerta.

Live A Live

Gli sviluppatori di Live A Live fecero un gran lavoro per ogni singolo capitolo che differisce dagli altri non solo in termini di storia ma anche di gameplay. Se impersonerai il cavernicolo nella preistoria avrai pochi item da equipaggiare, per lo più solo una pelle animale e poche armi, ossa o bastoni. Non conoscerai inoltre i nomi degli oggetti e nell’inventario troverai solo una blanda descrizione dell’effetto dell’oggetto selezionato. Non potrai parlare ma ti esprimerai solo a disegni, e questo spesso complica le cose, e ingaggerai battaglia solo per procurarti il cibo che riuscirai a reperire con il tuo olfatto o per proteggere colei che ami.

Se invece deciderai di affrontare l’avventura ai giorni nostri ti ritroverai a vestire i panni di un lottatore e in un gameplay alla Street Fighter l’unica cosa che dovrai fare è affrontare un nemico dopo l’altro per ottenere il titolo di campione e assimilare le tecniche avversarie.

Live a Live

A questo proposito credo che Live A Live sia in assoluto il primo videogame che vedo che riesce a fondere il combattimento a turni in stile JRPG a un’impronta Picchiaduro.

Catapultarsi nel far west ti vede preparare gli abitanti di una polverosa cittadina a costruire trappole per fronteggiare i feroci banditi che spadroneggiano imperterriti: deciderai chi prepara quale trappola e dovrai farlo con cura, leggendo tra le righe dei dialoghi, al fine di fare il lavoro ottimale: dare a qualcuno il compito sbagliato significa che avrai più nemici da fronteggiare alla fine e in un duello con l’arma da fuoco questo fa la differenza. Non dimenticare che “quando un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile, l’uomo con la pistola è morto”.

Live A Live

In ogni caso tra alcune fasi stealth, altre violente e sanguinarie e alcune totalmente prive di qualsivoglia fase di attacco ti ritroverai a divorare un capitolo dopo l’altro, tutti interessanti a loro modo e tutti abbastanza diversi da spezzare qualsiasi tipo di monotonia. Live A Live si presenta come un JRPG a visuale in prospettiva frontale inclinata impostando fin da subito un chiaro richiamo ai primi GDR delle console portatili che tanto fecero furore all’epoca, ma svecchia l’intera produzione adottando uno stile HD-2D a cura di Takashi Tokita (famoso per Chrono Trigger e Final Fantasy IV) che abbiamo avuto già il piacere di provare in produzioni quali Octopath Traveler tanto per citarne uno su tutti.

I colori e le atmosfere escono fuori dallo schermo di Nintendo Switch quasi incantandomi a ogni cutscene. Uno zoom mi focalizza sulla storia e fonde i pixel in una danza piacevole tanto allo sguardo quanto all’orecchio. La visuale prospettica si dissolve e lascia il posto a questo HD-2D che pur non discostandosi dallo stile ti permetterà di immedesimarti maggiormente nella produzione senza sentire il peso degli anni.

Live A Live

Anche durante le fasi di esplorazione e di combattimento il restyle è stato notevole e alla visuale isometrica è stata aggiunta profondità con edifici che spariscono in base al movimento del personaggio e questo dona una profondità che svecchia non di poco Live A Live.

Un plauso alla colonna sonora e agli effetti che sono sempre in tema e sempre piacevoli accompagnatori di ogni singolo capitolo, con un’impronta unica e riconoscibile oltre che perfettamente adattata al contesto, ma non potevo aspettarmi niente di meno da Yoko Shimomura, già autrice della colonna sonora che accompagnò Final Fantasy XV e tutta la serie di Kingdom Hearts.

Live a Live

Live A Live non presenta praticamente nessun difetto in termini di restyle ma purtroppo si porta dietro qualche deficit dal passato: la trama totale non dura neanche 10 ore e il fattore rigiocabilità è praticamente nullo cosi come il gameplay, per quanto ricco di escamotage, risulta in parte piatto e ripetitivo oltre che eccessivamente semplificato. In molti combattimenti nella griglia di gioco vi basterà trovare l’attacco giusto e puntare al capo per ottenere una facile vittoria aiutati oltretutto da un sistema che identifica chiaramente quali siano gli attacchi più validi da usare.

Con un minimo di farming vi ritroverete a spadroneggiare nei combattimenti almeno fino a quando, del tutto inspiegabilmente, vi si parerà davanti un avversario talmente forte da farvi capitolare più e più volte almeno fino a che non capirete la giusta strategia da adottare. I tempi di caricamento un po’ troppo numerosi – per quanto brevi – uniti a questo livello di difficoltà altalenante posso a tratti rendere l’esperienza meno piacevole. Chiarisco però che questa mia disamina serve a far comprendere a te lettore anche i punti deboli del titolo che però, nel complesso, non minano assolutamente un risultato finale che devo ammettere essere molto più che positivo.


Live A Live offre atmosfere incantevoli e una trama divertente che adotta una serie di escamotage ancora oggi innovativi e interessanti. Al netto di qualche trascurabile difetto l’offerta di Square Enix colpisce al cuore e fa innamorare regalando gameplay divertenti e vari uniti ad atmosfere magicamente ridisegnate e a una colonna sono coinvolgente. Live A Live è un occasione da non lasciarsi scappare.

8.7

Pro

  • Trama articolata e ben sviluppata
  • Restyle encomiabile
  • Colonna sonora grandiosa
  • Trovate stilistiche interessanti
  • Gameplay vario

Contro

  • Troppo breve
  • Difficoltà a volte sbilanciata
  • Rigiocabilità assente
  • Caricamenti ottimizzabili
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