Mount & Blade: Warband – Recensione Mount & Blade: Warband

Nato dalle menti di una coppia turca, marito e moglie, e sviluppato dalla casa indipendente TaleWorlds, Mount & Blade fece parlare molto di sé, in quanto ottimo simulatore di combattimento ambientato in un mondo medioevale. In sintesi, il giocatore si vedeva catapultato nelle terre di Calradia (territorio immaginario) del XII – XIII secolo, travagliato da fazioni in continua guerra fra loro, e il nostro obiettivo principale era farsi strada a suon di spadate sino a diventare un guerriero di fama, conosciuto da tutti i re e signori più importanti. Il concept è rimasto invariato, ma TaleWorlds, facendo sapientemente tesoro dei consigli e delle critiche ricevute, ha rimpolpato i contenuti del già ottimo single player e ha aggiunto la tanto attesa modalità multiplayer. Il risultato è un titolo completo, capace di rapire il giocatore per mesi e mesi grazie alla sua immensa longevità.



Ferro e Fuoco

Dopo aver creato il nostro alter ego digitale, con tanto di personale storia passata che andrà a incidere sulle nostre statistiche iniziali, verremo subito coinvolti nelle vicende di Calradia, abitata da genti le cui origini si rifanno ai popoli dell’Europa e dell’Oriente del tempo, e contesa da sei regni in continuo conflitto. Ovviamente non sarà possibile sin da subito approcciarsi con re o cavalieri d’alto rango. Giunti a Calradia non possiamo definirci altro che un umile avventuriero, in cerca di vendetta, fama o fortuna, i cui soli compagni, se ci va bene, sono un cavallo e una spada arrugginita; e le terre che andremo a visitare saranno tutt’altro che sicure. Sin da subito piccoli gruppi di banditi non esiteranno ad attaccarci per derubarci di qualche denaro, ma non mancheranno i malviventi più forti a intralciare il nostro cammino. E’ meglio dunque cercare sin da subito un villaggio vicino o una città per approcciarsi al mondo di Calradia, conoscere la situazione delle guerre, chi sono i personaggi più importanti, come arricchirsi più facilmente, e nel mentre eseguire le semplici mansioni dateci dai capi dei villaggi o dai cittadini delle città più importanti. Non sarà facile entrare nel circolo dei personaggi eminenti di Calradia, e durante le prime ore di gioco il metodo più facile per fare qualche soldo sarà comprarsi un equipaggiamento decente e studiarsi il lato economico del gioco. Ogni regione infatti ha una propria produzione commerciale di materie prime e prodotti finiti, per questo dunque acquistare un materiale dove esso viene smerciato a pochi soldi per poi rivenderlo dove ce n’è più bisogno sarà il modo più facile per guadagnarsi da vivere. Ma avventurarsi da soli non è fra le idee più sagge, dati i numerosi pericoli a cui potremmo andare incontro. Dovremo quindi reclutare per lo meno semplici contadini, i quali ci daranno un minimo di supporto nell’affrontare i primi gruppi di banditi, ma appena entreremo all’interno delle città noteremo come le taverne siano ricche di mercenari pronti a combattere per il miglior offerente, ma anche compagni d’avventura differenziati fra loro da caratteristiche e personalità proprie, storie passate, e statistiche ben precise. Questi non mancheranno poi di dare un proprio parere sui nostri modi d’agire. Mantenere una propria compagnia non sarà gratis, ecco perché avere sempre un buon fondo monetario sarà strettamente necessario per avanzare nel gioco.  
Tutto ciò, ossia conflitti, commerci, viaggi di soldati, etc. avvengono indipendentemente dalle mosse del giocatore. Calradia è un mondo vivo, che muta senza nostri necessari interventi. Ad esempio, contadini e carovane trasportano di continuo merci da una città all’altra, banditi e briganti cercano di arricchirsi saccheggiando gruppi di paesani o villaggi, truppe di fazioni differenti si combattono, re vengono catturati, altri ancora stipulano trattati di pace. Noi entreremo pian piano a far parte di tale sistema, e cercheremo di raggiungere un ruolo di rilievo all’interno dello stesso, cominciando ad affrontare assedi di castelli e magari diventare noi stessi re di un regno.


Sul campo di battaglia

Il titolo, come il suo predecessore, è caratterizzato da un lato tattico-gestionale e da un altro, per così dire, action. Muoversi per le terre di Calradia avviene tramite una schermata che riprende dall’alto il nostro alter ego, che sposteremo tramite click del mouse su un punto della mappa visualizzata. Il tempo scorre a ogni nostro spostamento (il titolo è caratterizzato dal ciclo giorno-notte) e volendo ci si può anche accampare rischiando però di essere preda di pericolosi attacchi. Il numero posto sopra di noi indica il numero di soldati della nostra compagnia. Appena entreremo all’interno di una città o verremo coinvolti in una battaglia, il gioco passerà invece ad ambientazioni 3D dove prenderemo i panni in terza persona del nostro personaggio (volendo si può giocare anche in prima persona).
Analizzando il combattimento, Warband si caratterizza ancora una volta per un sistema unico e accattivante. Esso viene gestito tramite mouse e tastiera: l’attacco viene sferrato nella direzione in cui noi sposteremo il mouse, come se avessimo realmente in pugno la spada e simulassimo il gesto; identica cosa per le parete. Ovviamente ad accompagnare i riflessi e le abilità del giocatore, ci sono statistiche solite dei GDR a influenzare le capacità specifiche del nostro alter ego. Insieme alle armi da mischia potremo utilizzare anche armi da lancio quali archi, balestre, giavellotti, e il tutto, se l’arma non è troppo ingombrante, si potrà svolgere anche sul proprio destriero. Il livello di difficoltà del titolo è in generale molto elevato, motivo per cui nelle opzioni di gioco si potranno settare vari parametri per rendere il titolo meno ostico, seppur di gran lunga meno competitivo; la bellezza del gioco risiede proprio sul livello di realismo che Taleworlds è riuscita a proporre.
Infine, a correlare il tutto, appena riusciremo a impadronirci di un castello, il titolo apre un lato gestionale molto interessante, e tutt’altro che semplice da seguire e coordinare. 

Ciò che è stato aggiunto rispetto al primo titolo è l’interessante possibilità di sposarsi con dame di corte. Calradia è caratterizzata da una fitta rete di relazioni dinastiche, e proprio come all’epoca era d’uso, le ragazze non sposate potevano fungere da ottimi strumenti politici. Conquistare una fanciulla è tuttavia tutt’altro che facile, e se la nostra fama non è elevata, il modo più semplice per farsi notare è partecipare a un torneo e alle feste di corte, dove è anche possibile dialogare con personaggi di spicco. La strada da fare per riuscire ad avere una propria sposa è lunga, ma sicuramente più facile rispetto alla dura vita che è costretta a condurre un alter ego femminile: in Mount & Blade creare un personaggio femmina significherà aver vita difficile, e riuscire a trovarsi un compagno e a partecipare alla vita di corte richiederà tanto sudore e fatica.

A rendere ancor più longevo il prodotto, TaleWorlds ha introdotto inoltre un divertente lato multiplayer, ricco di giocatori competitivi e di mod interessanti. Il multiplayer non include la campagna del singolo, ma solo lo scontro tra due fazioni in arene virtuali, spaziando da assedi a castelli a battaglie su campo aperto, senza tralasciare anche semplici e più tranquilli duelli. Nelle modalità classiche il giocatore dovrà scegliere una classe tra, generalmente, fante, cavaliere o arciere, per poi gettarsi sul campo di battaglia. Nel corso di una partita, più il giocatore guadagnerà in uccisioni, più elevato sarà il fondo monetario da spendere per un equipaggiamento migliore. 
Insomma, grazie anche alle mod create dagli utenti, il multiplayer si è dimostrato all’altezza del titolo, creando una forte community molto attiva.


Tecnicamente parlando

Ciò che è stato maggiormente potenziato in Warband è il comparto grafico, arricchito da texture di qualità superiore, un effetto di riflessione della luce su armi e armature, e una resa dell’acqua piacevole con tanto di riflessione degli oggetti ottimamente realizzata. L’HDR svolge sicuramente un ottimo lavoro, innalzando non di poco la qualità tecnica rispetto al predecessore; tuttavia, essendo uscito nel corso del 2010, il prodotto non può che essere giudicato al di sotto degli standard dell’ultimo anno. Ovviamente è da considerarsi come prodotto di una casa indie, e per questo il lavoro di potenziamento svolto sull’engine precedente è sicuramente ottimo, senza inoltre richiedere requisiti minimi elevati.


Conclusione

Mount & Blade Warband si è dimostrato un prodotto completo sotto ogni punto di vista, caratterizzato da un single player ancor più ricco del suo predecessore e da un comparto multiplayer longevo con una community molto attiva e mod molto interessanti a variare le modalità di gioco standard. Il titolo offre a ogni giocatore un motivo d’interesse per continuare la propria avventura fra le terre di Calradia, spaziando da sanguinolenti combattimenti corpo a corpo, al lasciar combattere i propri uomini restando dietro le linee e comandando i loro movimenti, o ancora, per coloro a cui piacesse, all’intraprendere una ricca e tranquilla carriera mercantile. La longevità del titolo, tra una campagna in singolo immensa e un multiplayer divertente, è dunque potenzialmente infinita. A correlare il tutto, Taleworlds ha rispolverato il vecchio motore grafico rendendolo molto più piacevole e ricco di dettaglio. Dopo mesi d’attesa il titolo è stato anche tradotto in lingua italiana, rendendolo così accessibile a chiunque. Ultimo aspetto, ma non meno importante, è il costante lavoro che svolgono i modder che, come nel primo Mount & Blade, anche in Warband arricchiscono sia il singolo che il multiplayer. 
L’acquisto è assolutamente consigliato.

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