Ratchet & Clank: Full Frontal Assault – Recensione Ratchet & Clank: QForce

Nel corso degli anni sono state spese tante parole per la coppia Ratchet & Clank. È innegabile che questi due eccentrici personaggi abbiano segnato il mondo Play Station, ma come ogni cosa bella, la caduta verso l’oblio è dietro le porte. I motivi possono essere diversi: il cambiamento di rotta del mercato videoludico verso giochi più realistici, la crisi (che tanto c’entra sempre), o, entrando più nel dettaglio della saga di Ratchet & Clank, la prolifica produzione di spin-off nell’era Play Station 3, che per quanto sfiziosi e divertenti, poco hanno della gloria e dello stile che hanno caratterizzato gli episodi principali della saga. Eppure, ciononostante, i ragazzi di Insomniac hanno voluto ritentare l’esperimento dei “derivati” con l’ultimo episodio intitolato Ratchet & Clank: QForce.
Un azzardo o un gesto audace? La recensione proverà a rispondere. Prima di addentrarsi nella lettura però, bisogna precisare che il titolo, come è già stato sottolineato nell’anteprima, appartiene alla linea Cross-Buy e Cross-Play, vale dire che se esso è stato acquistato nella versione PS3 sarà possibile giocarlo anche su PS Vita senza alcun costo aggiuntivo, e inoltre i giocatori delle due diverse console potranno sfidarsi in multiplayer o proseguire nell’avventura principale, grazie a un sistema di condivisione dei server e dei salvataggi tramite cloud.

“Certo, la guerra è sbagliata… quando non è divertente!”

Un po’ cinica come affermazione, ma la citazione della professoressa Montini della sit-com Gamers calza a pennello per descrivere la trama con cui parte Ratchet & Clank: QForce.
L’universo vive ormai da diverso tempo un periodo di pace. Una bellissimo sogno che si avvera per molti, un motivo di grande noia per altri, proprio come per il Capitano Qwark, che è costretto a rimanere in vestaglia e a vagare per le galassie alla ricerca di un cattivo da sconfiggere, in compagnia del Lombax e del robottino. Improvvisamente però, quando la più piccola speranza sembra ormai destinata a crollare, appare il nemico. Esso si presenta come un acerrimo oppositore del Capitano Qwark e minaccia di distruggere il sistema difensivo universale che riporterebbe l’interno universo sull’orlo della guerra e delle tensioni. Niente di più piacevole per le orecchie del supereroe in vestaglia che anziché preoccuparsi dei pericoli, gioisce alla notizia, condendo di ilarità e simpatia – veri marchi di fabbrica della saga – le scene iniziali.
 

 
Un incipit semplice dunque, ma che si dimostra sufficiente per dare avvio al gioco, che fa del gameplay il suo punto di forza. Il giocatore potrà vestire i panni sia di Ratchet, sia di Clank, sia del Capitano Qwark. Qualunque sia la sua scelta, i due personaggi scartati saranno comunque presenti nell’area di gioco, seduti su delle torrette difensive poste vicino ai generatori che dovranno essere difesi. Un elemento che già potrebbe sorprendere il giocatore medio di R&C. QForce si presenta infatti come un esperimento, limitando l’azione dirompente che ha reso grande la saga e proiettandosi verso un sistema di gioco tratto dai Tower Defence e dal Real Time Strategy. Dunque il giocatore classico di R&C non potrà più permettersi di disintegrare tutto ciò che gli si parerà davanti, o almeno non solo, ma dovrà fare della difesa e della strategia le sue nuove armi principali. D’altronde, come si dice, la difesa è il miglior attacco.
La prima location su cui atterrerà il trio sarà la Raffineria Kurgon. Attraverso l’analisi di questo primo livello si cercherà di rendere chiaro il gameplay innovativo di Ratchet & Clank: QForce. Giunti sul pianeta non bisognerà farsi prendere dalla foga di trovare i nemici per renderli in cenere, sia perché all’inizio non avrete armi da fuoco, sia perché rappresenterà la tattica sbagliata da adottare. Che fare allora? Innanzitutto bisogna tenere a mente l’obiettivo primario, ovvero quello di distruggere la basa nemica, e stare attenti a difendere la propria, dato che sarà attaccata a sua volta. Privi di bolt e privi di armi, se non della fida omnichiave, la cosa giusta da fare sarebbe quella di esplorare il territorio. In questo modo potrete far fuori i primi nemici, ricavare bolt da essi o dagli scatoloni di legno, e soprattutto scoprire la postazione dei Nodi. Per chi si è perso l’anteprima, i Nodi rappresentano i vostri punti di forza. Sono dei macchinari sparpagliati nell’area di gioco, il cui scopo è quello di permettervi l’acquisto di armi e di fornirvi cure per ripristinare la salute o munizioni. Prima di sbloccarli però occorre superare un curioso minigioco che farà leva sui riflessi e sulla prontezza. Ovviamente più le armi celate all’interno dei Nodi saranno potenti, più impegnativo sarà il minigioco.
 


 
Una volta ottenuti i bolt e le munizioni, sarà il caso di crearsi il proprio arsenale difensivo, poiché vi sarà una fase in cui nemici inizieranno un’avanzata invadendo la vostra area. Mine di prossimità, torrette difensive, robottini autocomandati, sono solo alcuni esempi di ciò potrete installare nel vostro territorio per tenere sotto controllo le avanzate progressive dei nemici. Nel frattempo, nel panni del vostro eroe prescelto, andrete a distruggere tutto ciò che vi è nemico, come la vecchia scuola di R&C ha insegnato, fino a giungere alla base nemica e disintegrare i generatori. 
Tutto ciò sembra essere facile, e in realtà la meccanica di gioco è molto semplice, tuttavia la vostra progressione verso l’area avversaria verrà spesso interrotta, perché i nemici vi assaliranno in maniera più massiccia, distruggendo i dispositivi difensivi installati; vi sarà dunque richiesto di tornare indietro per eliminare le schiere ostili, andare a caccia di bolt e riacquistare le varie armi di difesa. Tutto ciò rallenta il ritmo del gioco e, per citare nuovamente il giocatore medio di R&C, potrebbe far storcere il naso. Tuttavia, una volta presa familiarità con questo nuovo tipo di approccio, la campagna in singleplayer scorre in maniera piuttosto piacevole, grazie alla scoperta di armi tutte originali nel loro genere e alla possibilità di poterle customizzare proseguendo nell’avventura.

Insieme tutto è più bello

Se la campagna in singolo sembra convincere, l’online dà una marcia ulteriore a questo Ratchet & Clank: QForce. Il giocatore potrà affrontare un altro utente in 1 vs 1 o partecipare a uno scontro a squadra in 2 vs 2. A differenza del singleplayer, nella modalità online la partita segue delle fasi ben precise: esplorazione – pianificazione – assalto finale.
Nella prima sessione i giocatori andranno in avanscoperta alla ricerca di Nodi per l’ottenimento di armi e rifornimenti. Nella seconda si pianificherà quello che accadrà nella terza fase. Si potrà decidere di crearsi vere e proprie truppe d’assalto o di crearsi una “Muraglia Cinese” cibernetica; in questo modo nella terza fase o si andrà all’attacco seguiti dai propri rinforzi, oppure si opterà per un assalto più quieto, assicurati da un’impenetrabile difesa che renderà difficile la progressione degli avversari.

 


 

Questo sistema ben preciso di gioco è stata una scelta voluta da Insomniac per rendere la partita equilibrata e non favorire nessun giocatore. Proprio per tale motivo anche le armi non potranno essere potenziate, e bolt, proprio come accade nella campagna singola, non sono cumulabili. Lo scopo è quello di permettere un’esperienza di gioco divertente a tutti, sia agli estimatori di R&C, sia ai neofiti della saga.

Grasse risate, sempre

Cioè che ha reso celebre la sagra di Ratchet & Clank non è solo il gameplay, ma è lo stile irriverente e simpatico presente sin dal primo titolo uscito più di dieci anni fa su PS2. I dialoghi sono esilaranti, le espressioni facciali spesso caricaturate, pure su un freddo robot d’acciaio come Clank, sono fenomenali. Anche in Ratchet & Clank: QForce tutto ciò è presente, sin dai primi minuti di gioco, strappando più volte risate al videogiocatore.
Graficamente questo spin-off risulta essere nella media, i movimenti scorrono fluidi, a parte qualche rallentamento nelle fasi più concitate, e il character design è molto dettagliato, specie nelle espressioni e nella gestualità. Quanto alle ambientazioni, anch’esse sono curate. Vi sarà la fusione tra ambiente naturale ricco di vegetazione aliena, fiumi dai colori improbabili e strutture grigie e fredde tipicamente futuristiche.
Per quanto riguarda il doppiaggio, da sempre in italiano, esso risulta ancora una volta di buon livello, dando un tocco non indifferente alla caratterizzazione dei personaggi.

 

Andando verso il futuro, dimenticando il passato

Ratchet & Clank: Qforce si mostra come un buon prodotto, capace di regale piacevoli ore di gioco, il tutto pagando un prezzo modesto. Insomniac e Sony hanno sperimentato, ancora una volta con uno spin-off, puntando verso quelle fette di pubblico estranee al mondo di Ratchet & Clank. Ma chi è già penetrato nel mondo di questa fantastica coppia, come potrebbe reagire? Inizialmente si ritrova spaesato perché il classico approccio di gioco è stato cambiato, portando a una diminuzione della fase platform e action, e dirigendosi verso nuovi orizzonti tipici dei Tower Defense e degli RTS. Tuttavia basta prendere familiarità e il gioco scorre con divertimento. Eppure, nonostante ciò, c’è un po’ d’amaro in bocca nel più volte nominato giocatore medio di R&C, perché ha di nuovo tra le mani un titolo che non offre niente di sensazionale, che non riesce a riportare la saga agli antichi fasti del passato. È necessario, allora, guardarsi un attimo indietro, perché futuro non è sempre sinonimo di progresso.

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