Sol Cresta – Recensione Nintendo Switch

Recensito su Nintendo Switch

Sol Cresta è il sequel di una serie di Bullet Hell che nessuno si aspettava di veder realizzato ai giorni nostri. Un po’ perché gli sparatutto a scorrimento verticale appartengono ormai a un genere vetusto – Giappone a parte – e un po’ perché con la scomparsa delle sale giochi l’arcade fine a sé stesso ha ormai perso buona parte del suo significato. PlatinumGames non si fa però scoraggiare e porta sulle console di nuova generazione un Bullet Hell rivisitato e svecchiato nella speranza di risvegliare i fan del genere da tempo sopiti.

Riuscirà Sol Cresta nell’impresa? Scopriamolo insieme.

Sol Cresta

I Bullet Hell sono un genere di sparatutto a scorrimento verticale o orizzontale che hanno conquistato e si sono ritagliati una grossa fetta di fan service a partire dagli anni ’90 fino quasi ai 2000 in tutto il mondo e in particolare in Giappone. La loro peculiare caratteristica è una pioggia infernale di proiettili a schermo che a prima vista sembrano impossibili da schivare. Lo scenario di gioco è poi sempre invaso di elementi molto colorati che si muovono su pattern precisi creando una danza di luci e movimenti che ipnotizza e che spinge il giocatore alla massima precisione e attenzione nei movimenti.

L’occhio allenato deve concentrarsi su attacco e schivata insieme al fine di distruggere le orde avversarie senza farsi colpire dal fuoco nemico e se qualcuno pensa che sia un’impresa facile si sbaglia di grosso.

Sol Cresta

Sol Cresta di per sé non ha una storia… o meglio ha una storia che non serve di fatto a nulla e che dovete pagare a parte con un DLC apposito da 10 euro. Ora questa scelta di PlatinumGames non ha senso sotto nessun punto di vista dato che sotto l’aspetto contenutistico non porta nulla come valore aggiunto e sotto quello puramente ludico non spinge all’acquisto, data l’anima arcade del titolo. Non comprendiamo quindi questa scelta, soprattutto visto che Sol Cresta viene venduto su Nintendo Switch – console da noi usata per i test – alla modica cifra di 40 euro circa.

PlatinumGames, per giustificare la spesa, si è data da fare concentrata sull’obiettivo si svecchiare il gameplay del genere. Tanto per cominciare sarete al comando di tre navicelle contemporaneamente, le quali agiranno unite in un unico elemento o separate in formazioni specifiche. Ogni nave ha un attacco privilegiato: laser, missili guidati o trivelle, e ognuno di questi attacchi ha una funzione specifica. Alcuni scudi ed elementi di gioco sono infatti sensibili solamente a un dato attacco e quindi una delle caratteristiche da padroneggiare in fretta è il cambio della navetta al comando.

Sol Cresta

Lungo l’avanzata troveremo inoltre schemi rinchiusi in chip che, una volta acquisiti, potremo utilizzare per far assumere alla nostra flotta una serie di formazioni particolari: a elle, a triangolo, a triangolo rovesciato, in diagonale e così via. Ognuna di queste formazioni ha una durata limitata ma permette di effettuare un fuoco particolare e decisamente più potente, spesso in grado si spazzar via ogni nemico sullo schermo.

Durante la formazione l’unica nave a subire danni sarà l’ammiraglia, sempre in evidenza, mentre le alleate non subiranno nessun danno. Va detto che cambiare nave o far assumere una delle formazioni proposte da Sol Cresta non è cosa semplice, ma per fortuna i dev hanno adottato l’escamotage del “tempo rallentato” cosa che ci permetterà di impratichirci senza dover troppo imprecare.

Sol Cresta

I power up permettono di accumulare punti e maggiorare l’attacco oltre a ripristinare le navi distrutte per la nostra incapacità, ma non basta. PlatinumGames ha dotato Sol Cresta di un’altra feature interessante: attraverso il punteggio viene riempita una barra a destra dello schermo che è divisa in settori. Per ogni settore riempito riceveremo un power up come la possibilità di muoverci più velocemente, aumentare il ratio di fuoco e attivare gli attacchi speciali in stile street fighter.

Sì, avete capito bene: le vostre navi, facendo dei movimenti tipici in stile picchiaduro, attaccheranno con potenti ed efficaci attacchi speciali. Feature simpatica e apprezzabile ma difficile da mettere in pratica, dato che in fondo parliamo pur sempre di un Bullet Hell.

Sol Cresta

Dove però Sol Cresta mostra davvero il fianco è sotto l’aspetto grafico. Il titolo propone due modalità di gioco: a schermo orizzontale o verticale. Entrambe sgranate, mal sfruttate, con una grafica che più che in stile retrò sembra solo vecchia e questo sia in portabilità che sul grande schermo. Sulla TV, manco a dirlo, la cosa peggiora e il tutto è ancora più brutto da vedere.

Non capiamo perché non sfruttare almeno le porzioni di schermo ai lati, magari riducendole un po’, e perché non rendere la grafica più pulita anche mantenendo la pixel art. Gli sfondi sono realizzati abbastanza bene, ma molti elementi a schermo non permettono di comprendere se siano dannosi per la nave o sorvolabili, cosi come gli asset dei nemici (mid-boss e boss compresi) sono ampiamente riciclati. Tutto questo si concretizza in un’esperienza di gioco noiosa a cui solo un appassionato concederà più di qualche ora.

Sol Cresta

Certo se siete dei “completisti” affronterete diverse run a difficoltà crescente per aumentare il vostro record, ma a parte questo non vi è molto di più che influisca sul fattore rigiocabilità. Inoltre è assente una componente multiplayer che, va detto, avrebbe certamente valorizzato il titolo in sé. A poco servono infine le modalità “sound test” e “time attack” sbloccabili a gioco terminato.


PlatinumGames ha confezionato, con il suo Sol Cresta, un titolo che ha come obiettivo il far rituffare il giocatore nelle sale giochi dei primi anni ’90. In quest’ottica Sol Cresta si comporta davvero bene raggiungendo il risultato alla grande. Purtroppo però questo titolo lanciato nel panorama odierno non può che scontrarsi con un gap generazionale che lo rende saturo di difetti, primo tra tutti il prezzo spropositato per l’offerta proposta. Ci sentiamo di consigliare Sol Cresta solo agli appassionati del genere.

6.5

Pro

  • Gameplay rivisitato e frizzante
  • Ricco di nemici
  • Difficoltà bilanciata
  • Adatto ai nostalgici e agli amanti del Bullet Hell

Contro

  • Grafica datata e mal sfruttata
  • Componente multiplayer assente
  • Nemici riutilizzati
  • Rigiocabilità scarsa
Vai alla scheda di Sol Cresta
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