Spider-Man 3 – Recensione Spider-Man 3

Direttamente dalla Grande Mela…

Correva l’anno 1963, un giovane studente di Manhattan di nome Peter Parker veniva morso da un ragno geneticamente modificato, acquisendo abilità sovrumane, un sesto senso proprio degli aracnidi e soprattutto la capacità di lanciare ragnatele e attaccarsi a muri.

Fu così che il disegnatore Steve Ditko basandosi sui testi di Stan Lee (che sarà anche autore dei Fantastici Quattro, X-Men, l’incredibile Hulk, Daredevil) creò il personaggio di Spider-Man.

La fortuna di questo personaggio è dovuta sicuramente al proprio background, Peter Parker non è invincibile come SuperMan, non è un miliardario come Batman, ma è una ragazzo comune, timido con le donne, impacciato, che ha a che fare con le problematiche di tutti i giorni come qualsiasi altro uomo medio.

Ma dopotutto, chi non conosce l’uomo ragno? Chi non ha mai letto un fumetto a lui dedicato o non lo ha mai riconosciuto in una delle sue tante versioni animate sul piccolo schermo?

Ebbene, il nostro eroe, oramai più che quarantenne gode di nuova linfa e non è mai stato così in forma, grazie soprattutto agli spettacolari episodi cinematografici di cui è stato fatto protagonista negli ultimi anni.

Il titolo in questione è logicamente basato sull’ultimo episodio che compone la trilogia cinematografica dell’uomo ragno, e consente di interpretare per la prima volta oltre al classico uomo ragno in tuta rosso-blu, anche la sua controparte oscura.

Vi troverete così immersi in una New York perfettamente ricreata e completamente free-roaming che consente una grande libertà di gioco (in puro stile GTA), e sarete guidati da una trama che pur basandosi su quella dell’omonimo film, confluisce in molte avventure parallele create ad hoc per il gioco. Durante tutta l’avventura vi sarà possibile svolgere quindi una serie di missioni nella pulsante città di Manhattan, attraverso le quali il vosto eroe svilupperà al meglio le proprie abilità, incrementando velocità, forza e agilità.

 

Spider Man, Spider Man, Does whatever a spider can…

Occorre segnalare come questo titolo non si discosti molto dalla struttura propria delle precedenti trasposizioni videoludiche (come nei precedenti episodi vi troverete a che fare con le stesse situazioni di gioco, con le classiche missioni da portare a termine e con il confronto ad ogni fine capitolo con il boss di turno), ricalcando anch’esso la sceneggiatura del film dalla quale prende spunto, tuttavia abbiamo a che fare con un esperienza videoludica decisamente più convincente, grazie anche alla realizzazione tecnica dell’ambientazione; sarà difficile che un giocatore non riesca ad immergersi nella vastità della grande mela, perfettamente realizzata dal punto di vista grafico e delle animazioni, dove oltre alla definizione dei personaggi che abitano Manhattan e dei nemici di turno è presente anche un caratteristico ciclo giorno-notte.

In particolare le animazioni del protagonista e dei boss di turno sono estremamente fluide e si segnalano per l’ottima realizzazione. Il titolo Treyarch di per sé non offre comunque un motore tridimensionale capace di spremere al massimo il potenziale della console Microsoft, tuttavia si segnala per un ottima gestione, con tempi di caricamento praticamente nulli.

Tutta la libertà di movimento e l’enorme ambientazione non viene però sfruttata a pieno, in quanto il gameplay risulta spesso ripetitivo nell’esecuzione delle missioni che si differenziano ben poco l’una dall’altra, andando ad intaccare inoltre anche la resa del sistema di combattimento,  anch’esso sminuito da questa pesante recidività.

La pecca più vistosa dal punto di vista grafico è invece rappresentata da una quanto mai impreciso controllo della telecamera, lacuna difficilmente esente nelle Action Adventure.

Il sistema di controllo non brilla per intuitività, né tanto meno per la grande varietà d’azioni che il nostro eroe potrà compiere (specie nella fase iniziale), migliorando però nel corso del gioco grazie alla pratica e con il miglioramento del protagonista che potrà acquisire nuove abilità e combinazioni speciali, il tutto a favore di una migliore longevità altrimenti abbastanza limitata.

La vera novità del titolo è comunque rappresentata dall’oppurtunità di vestire i panni del lato oscuro di Spider-Man, dove sotto queste vesti il protagonista avrà accesso a nuove abilità, contraddistinte da una maggiore ferocia che non mancherà di esaltare anche il più sadomaso dei giocatori.

Da un punto di vista della qualità audio Spider-Man 3 si segnala per un ottimo accompagnamento musicale, una buona qualità degli effetti sonori e soprattutto dai dialoghi in inglese ben realizzati (anche se la conversione italiana lascia a desiderare in quanto a traduzioni).

Nuovi poteri, nuove responsabilità…o forse no….

Spider-Man 3 è un gioco tecnicamente ben realizzato, pur tuttavia senza troppe pretese, risultando uno dei tanti titoli nel parco Action Adventure, senza però riuscire a dettare nuovi canoni del genere.

In particolare emergono difetti dovuti probabilmente ad una precisa strategia di marketing, (il titolo è stato sviluppato per una vasta quantità di piattaforme, da quelle casalinghe a quelle portatili: Wii, Playstation 2, Playstation 3,PC, PSP, GBA, NDS) che influiscono sulla resa del titolo sviluppato da Treyarch non sfruttando a pieno le potenzialità della Xbox 360.

Il titolo riesce comunque a presentare un esperienza perfettamente parallela a quella della pellicola uscita sul grande schermo, facendo così la gioia di tutti i fans dell’uomo ragno, pur non rappresentando nulla di nuovo o di straordinariamente innovativo nel panorama videoludico.

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