Stalin vs. Martians – Recensione Stalin vs. Martians
Direttamente da Marte
Nel 1945 accadde un avvenimento improbabile, frutto del mito più che della realtà. A Roswell ci fu un UFO Crash (o lo schianto di quello che si pensa fosse un UFO). Se l’evento è abbastanza noto, e oramai permeato di leggenda e fantascienza, pochi sanno che durante tutto l’arco della seconda guerra mondiale gli aviopiloti, anche durante azioni militari, osservavano in cielo sfere luminose che schizzavano a velocità folle. A quanto pare quelle strane visioni, ribattezzate OORB, non sono altro che qualche arma marziana sbucata fuori da Stalin vs. Martians.
Sviluppato da ben tre studi russi, BWF, N-game e Dreamlore, Stalin vs. Martians si presenta come un RTS semplicissimo di chiaro stampo Arcade, privo di qualsiasi orpello o fronzolo. Insomma, un RTS per PC ridotto all’osso che scaglia sul giocatore una serie di idee strane e quantomai stralunate, insieme ad alcune accoppiate davvero impensabili. Ma bando alle ciance, e osserviamo assieme in cosa consiste questo titolo.
Salvare la Madre Russia
Nel 1942 i cieli del pianeta non sono sicuri. Astronavi aliene, molto probabilmente provenienti dal pianeta rosso, si apprestano a invadere la Terra. Solo un uomo, sorretto dal peso del suo esercito e della sua carica, tenterà di porre freno alle mire di conquista dei marziani. Questo individuo, come indica il titolo del gioco, è Iosif Vissarionovič Džugašvili, conosciuto da molti come Stalin.
Questa, in minimi termini, la striminzita, ma originale idea alla base di Stalins vs. Martians. Si capisce sin dalle prime battute, difatti, che l’ultimo intento degli sviluppatori era quello di creare un RTS profondo, ampio e credibile. Il titolo in questione non ha nemmeno una delle suddette qualità. Negli intenti dei tre team di sviluppo c’era quello di metter su un gioco originale, folle e pazzesco, un’allegra presa in giro verso il grande dittatore russo e i film di fantascienza di serie B.
Dal gelo dello spazio a quello della Russia
Appena aperto Stalin vs. Martians ci accoglie una poco rassicurante canzone di propaganda russa, con sfondo un’abbagliante bandiera rossa con tanto di falce e martello. Superata la fase di caricamento, eccoci pronti per la prima missione. Verremo messi a conoscenza delle mire espansionistiche degli odiosi marziani, e come generali, sarà nostro compito quello di fermare l’avanzata dei colorati esseri alieni.
Sin da subito capiamo che la componente RTS del titolo è veramente poca cosa. Tutto è semplice, intuitivo e veloce. Veniamo catapultati nel bel mezzo dell’azione, e subito una flotta di marziani mettono a dura prova i nostri cannoni.
Per spostarsi e attaccare non avremo bisogno di nulla, se non il mouse, che ci permetterà di svolgere tutte le semplici azioni concesse grazie alla pressione del tasto destro e sinistro. Per velocizzare il tutto, in basso, al centro dello schermo, saranno presenti quattro iconcine, che ci permetteranno di organizzare le truppe, di muoverle, farle attaccare e di bloccarne i movimenti. Come ogni RTS che si rispetti, in basso a destra verremo informati su quale unità abbiamo selezionato in quel preciso istante, che apparirà nel bel mezzo dall’apposita icona rossa a stelle gialle. Per completare l’insieme delle immaginette che appariranno nello schermo, farà la sua bella figura una mappa dell’area, presente nella parte destra in basso, utile per orientarsi. La mappa ci servirà anche per capire la nostra posizione in una schermata dove la telecamera rimarrà fissa, quindi alcuni ostacoli potrebbero nasconderci la visuale delle nostre truppe.
Appena preso confidenza con i semplicistici e incompleti comandi, ecco che siamo pronti a entrare in azione. Si intuisce sin da subito che a fare da padrona al titolo sarà la componente Arcade. Ogni volta che massacreremo qualche marziano appariranno sul terreno varie monete con il faccione di Stalin, nonchè potenziamenti per la salute. il denaro sarà indispensabile per accrescere il nostro punteggio, che ci permetterà di posizionare sul campo, direttamente sull’apposita stella rossa, nuove unità, selezionando la loro creazione dal menù a tendina in alto a destra.
Raccogliere le monete ci permetterà di aumentare il nostro esercito
Snocciolata sino all’osso la componente RTS del titolo, non ci resterà che seguire in maniera lineare le varie missioni. Si andrà dal radere al suolo la base marziana sino al ripulire la città assediata, dal ritrovare le truppe sino all’abbattere tutti i nemici, e così via. Se non fosse per l’allegra simpatia di un concept squisitamente ridicolo, ci si lascerebbe scoraggiare ben presto da un titolo che, in fondo, non ha ben molto da offrire. Le varie missioni saranno semplici e monotone, prive di un vero e proprio incentivo per il giocatore. L’unica regola fissà di tutto il gameplay sarà il button smashing più sfrenato, che si concretizzerà nel cliccare sui nemici da abbattere. Molte volte non dovremo nemmeno scomodarci tanto, limitandoci a osservare le nostre truppe che, spedite dal nemico, daranno fuoco alle polveri in maniera automatica.
Passata qualche ora capiremo ben presto che Stalin vs. Martians non ha nient’altro da offrire, se non un gameplay semplicistico, orribile e diretto, incapace di rendere onore al concept alla base del titolo in maniera degna. Gli unici punti forti davvero degni di nota saranno sia l’assoluta frenesia degli scontri, caotici più che mai, sia alcune idee davvero fuori di testa, come la possibilità di creare uno Stalin alto trenta piedi per combattere gli invasori alieni.
Freddi comunisti a suon di Dance
Scendendo nei meriti della componente tecnica, ecco che il discorso non cambia poi molto da quello fatto per il gameplay. Anche da questo punto di vista, infatti, sarà la semplicità la vera regina della festa. La veste grafica del titolo, in linea con quanto detto, si mostrerà coloratissima e molto semplice, priva di orpelli. Tutto sarà mosso da un motore grafico per niente al passo con i tempi, davvero pessimo sotto molti punti di vista. I modelli poligonali che ci verranno mostrati saranno tutti spigolosi e grezzi, e le texture con le quali saranno vestiti si dimostreranno poco ispirate e ripetitive, anche se a qualche d’uno lo stile dietro alla tecnica potrebbe far chiudere un occhio di fronte a cotanta incuria.
Il concept degli alieni, inoltre, è quanto di più malato si possa trovare di questi tempi. Vedremo correrci contro uno sciame multicolore di macrocefale creature, incapaci di distringuire i loro movimenti tanto saranno veloci. Non solo, visto che le creature aliene spazieranno da minuscoli mostriciattoli colorati a mastonditici bestioni verdi capaci di sputare un raggio mortale dalla bocca. Peccato per la realizzazione poligonale fin troppo grezza, penalizza le buone idee partorite dagli sviluppatori.
Parlando del sonoro, ecco che si tocca il tasto veramente terrificante del titolo. Scordatevi musiche epiche capaci di sottolineare i momenti di battaglia, perchè in Stalin vs. Martians dovrete sopportare sottofondi Dance/Pop dal retrogusto russo, completamente fuori luogo nel conteto e incapaci di inquadrare in maniera credibile le varie missioni. Ben presto, inoltre, vi troverete costretti a zittire il sonoro, ancor più minato dalle voci in russo delle varie truppe e dal monotono piroettare delle armi aliene.
Bellissima, per finire, l’idea di accompagnere il caricamento delle varie missioni con foto spassose e fuori di testa, tutte rigorosamente originali d’epoca, mostranti truppe in movimento, fotoritoccate con l’aggiunta di spassosi mostri e astronavi all’attacco.
Un significativo esempio delle buffe schermate di caricamento
In Conclusione
Nonostante le ottime e folli idee di fondo, e una certa aspettativa, se pur minima, da parte dei fan più puri degli RTS, Stalins vs. Martians delude ogni speranza. Ci si poteva aspettare un titolo di quel genere folle e visionario, dove il granitico dittatote russo se la sarebbe data di santa ragione con invasori alieni coloratissimi, ma abbiamo partorito più di una nota di disappunto. Il titolo si presenta invece come uno strategico ridotto all’osso, semplicistico e incompleto, minato da una realizzazione tecnica sotto tono e da una comparto sonoro da far accapponare la pelle a chiunque. Consigliato solo a chi, appassionato del genere e dello stile completamente pazzo dell’opera, desidera provarla con mano. In fondo, il prezzo contenuto, potrebbero giustificare un tale acquisto sconsiderato. Se invece il solo leggere la recensione vi ha dato allo stomaco, ebbene, risparmiate i soldi, anche se pochi, per qualcosa di almeno giocabile.