Super Mario Strikers – Recensione Mario Smash Football
Mario & Co. alla riscossa ancora una volta
Mario Smash Football fa parte della new generation del Gamecube. Uscito nel 2005, al tramonto dell’era PS2/GC/XBOX, è l’ennesimo gioco sportivo e demenziale che vede protagonisti Mario e i suoi amici (e nemici…). Questa volta tocca al nostro amatissimo calcio!
Ma allora questo è un gioco di calcio? Non esattamente. In effetti l’unico elemento in comune con lo sport più popolare in Italia è che vince chi segna più gol. Per il resto, nel campo può accadere veramente di tutto, cose che con il calcio non hanno molto a che fare: pugni? Certo! Esplosioni? Ovvio! Se un avversario sta per segnare, non dobbiamo farci scrupoli a lanciargli addosso una bomba per farlo saltare in aria…
Mario Smash Football è caratterizzato quindi da un grande uso di violenza gratuita, che però come negli altri capitoli della saga non risulta mai essere fastidiosa.
Nel 2007 è uscita la nuova versione di questo gioco per la consolle Wii, con il nome di Mario Charged Football, che riprende gli stilemi classici di Mario Smash Football introducendo varie modifiche.
Dov’è finito il pallone?
E’ questa la domanda tipica del giocatore di Mario Smash Football: essendo il gioco incredibilmente caotico, spesso il video risulta essere completamente infestato da fumi, esplosioni, scosse elettriche, fiammate giganti e molto altro. Tutto questo rende spesso difficile seguire lo sviluppo del gioco, e addirittura a capire dove sia finito il pallone. Talvolta ci si ritrova ad andare ad intuito, addentrandosi nella bolgia sperando che la palla non sia troppo lontana! D’altro canto bisogna dire come la grafica, per quanto caotica, sia ottimamente congeniata e ben realizzata. In effetti l’infondere una sensazione di caos e follia era uno degli obiettivi principali di questo gioco, e si può star certi che qui gli sviluppatori hanno fatto un lavoro fin troppo attento. Tutte le animazioni delle armi e dei personaggi sono fluide, se si eccettua qualche fastidioso rallentamento incui si può incorrere a volte durante le pirotecniche incursioni di Bowser sul campo.
Una menzione speciale per il simpaticissimo "effetto abbrustolito" in cui entrano i personaggi che sono stati appena colpiti da qualcosa di doloroso e fiammegiante!
I campi di gioco. O di battaglia?
Il design dei campi da un lato è buono per quanto riguarda l’aspetto visivo, ma dall’altro presenta grosse pecche nella varietà. La superficie di gioco è sempre delimitata da una barriera elettrificata che impedisce a qualsiasi cosa di uscire: tale barriera rimane comunque sempre invisibile a meno che qualcosa non la colpisca, perciò non risulta fastidiosa.
Vi sono diversi campi: alcuni in legno, altri in erba o in cemento: purtroppo però non ci sono sostanziali differenze tra di loro a livello di gameplay, perciò possiamo pure scegliere solamente facendo affidamento sul nostro senso estetico. Una migliore differenziazione del terreno sarebbe stata senz’altro gradita a tutti, in quanto avrebbe aumentato le possibilità di questo gioco che sarebbe risultato un po’ più vario. Senza contare che sembrerebbe ovvio aspettarsi che giocare sul legno sia diverso che giocare sull’erba…
Ottimi gli effetti delle armi, che "si vedono" sul campo di battaglia, così come le scivolate lasciano solchi nel terreno, producendo in sintesi una grande interazione tra i personaggi e il mondo in cui essi si muovono.
Folle… Forse troppo
Come già spiegato in precedenza, Mario Smash Football tende più ad essere un picchiaduro che un gioco sportivo. Dopo la sorpresa iniziale, però, il giocatore prende presto le misure: le risse furibonde che si scatenano sul campo non saranno più fonti di divertimento, ma noiose interferenze.
Il gioco è di per sé molto semplice (basti pensare che per dribblare gli avversari è disponibile un solo tasto, senza poter quindi avvalersi di combinazioni particolari per eseguire mosse differenti), e le possibilità strategiche sono ridotte veramente all’osso, almeno per quanto riguarda l’aspetto strettamente calcistico. Tutto infatti ruota attorno ad un sapiente uso delle armi che i nostri personaggi riceveranno durante la partita: sono tutte estremamente importanti, ed è bene non lanciarle mai "a caso", per creare confusione, ma sfruttarle solo quando ve ne è effettivo bisogno.
Un piccolo appunto: parlando di caos non si può non citare l’"Attacco Bowser": l’acerrimo nemico di Mario a volte irrompe in una zona a caso del campo (talvolta rendendolo addirittura inclinato!) sputando fiamme. L’attacco Bowser pone di fatto fine ad ogni tipo di razionalità, e fa scattare il tempo del delirio…
Come si ottengono le armi? Ci sono due modi principali: il primo consiste nell’effettuare "buoni" tiri in porta, il secondo invece è un po’ meno ortodosso. Se un giocatore NON in possesso del pallone viene atterrato, sarà subito ricompensato con una nuova arma. Ne consegue che non si deve esagerare nel picchiare gli avversari senza ritegno con banali spallate, perché facendo così probabilmente dopo poco tempo dovremo sorbirci la loro vendetta (ma questa volta con una bomba, un guscio rotante congelato, o chissà cos’altro!).
Usando le armi ci è concesso massacrare chi ci pare e piace senza preoccuparci di fastidiosi regalini agli avversari.
La partita è un 5 conto 5, non c’è arbitro e il gioco non si ferma mai (certo, tranne che per i gol). Tra i quattro giocatori che comandiamo abbiamo un capitano (uno tra Mario, Luigi, Daisy, Peach, DK, Bowser, Wario e Waluigi) coadiuvato da ter gregari, che saranno tutti tutti di un tipo a scelta tra Toad, Strutzi e due varianti di Koopa.
Ciò che distingue i capitani dai giocatori normali è che i primi sono in grado di eseguire il Super-Tiro: una mossa che se fatta correttamente assicura il gol con certezza totale. Dapprima sarà difficile raccapezzarsi in questo strano colpo, ma con poca pratica diventerà presto un semplice movimento meccanico che tenderà a rendere il gioco più piatto di una sogliola. E’ decisamente un’arma troppo potente e troppo facil da usare: per questo il nostro consiglio è quello di disabilitarlo, per avere partite più avvincenti.
Segnare nella maniera canonica non è mai molto facile. In primis, bisogna dire che i portieri (dei simpaticissimi coccodrilli!) sono dei fenomeni senza eguali, anche se sembrano essere un po’ carenti sui pallonetti.
Come regola generale si può affermare che le possibilità di segnare sono più alte quanto più carichiamo il tiro, esponendoci però per più tempo agli attacchi dei difensori avversari.
Da evidenziare il solito, tipico doppiaggio pazzoide della serie di Mario, anche qui ben realizzato. L’impianto sonoro riesce a coinvolgere e a sottolineare abilmente i replay e i gol, mentre purtroppo non è presentr alcun tipo di musica durante il gioco, che lascia spazio solo ai rumori del campo.
Differenze tra i personaggi… Dove sono?
La scelta dei personaggi giocabili e la loro caratterizzazione lasciano parecchio a desiderare.
Di fatto gli 8 capitani disponibili sono tutti uguali, ad eccezione di Wario e DK che essendo più grossi degli altri sono anche più lenti.
Le altre differenze, se ce ne sono, sono così leggere da risultare ininfluenti. Ogni personaggio ha un diverso modo di dribblare gli avversari e di colpire il pallone, ma ciò sembra influire solo sull’aspetto visivo e non sulle dinamiche di gioco.
Abbiamo insomma pochi personaggi poco differenziati tra di loro, con il risultato di una pericolosa monotonia dietro l’angolo.
Innanzitutto non si capisce per quale motivo non si possano scegliere tre tipi diversi di gregari, ma al contrario siamo costretti ad averne tre dello stesso tipo; inoltre sarebbe stato molto pià divertente se i personaggi (capitani e non) avesser avuto una tabella di parametri che influenzasse le loro abilità, e che avessero avuto maggiori diversità tra loro.
La gestione di questi aspetti del gioco è stata così superficiale da risultare addirittura allarmante, e senz’altro è la pecca più grande di Mario Smash Football.
Meglio soli che male accompagnati… Sicuri?
Parlando di Maio Smash Football forse la saggezza popolare deve tirarsi da parte. Stiamo trattando un giocoche, se affrontato in modalità singola, ha vita brevissima, di norma meno di tre o quattro settimane. Questa longevità così incredibilmente scarsa è dovuta principalmente alla terribile incuria dimostrata nei personaggi e nelle loro abilità: in sostanza giocando contro il computer andremo sempre incontro a partite uguali, perché gli avversari saranno ogni volta simili tra loro.
Allo stesso modo i contenuti sbloccabili sono pochi, e spesso deludenti, a cominciare dal misterioso personaggio segreto.
Vincendo le (poche) coppe disponibili ed eseguendo un certo numero di tackle, supertiri o altro si possono otenere delle piccole opzioni bonus: nulla di rilevante, tranne forse quella che permette di inclinare il campo verso chi sta vincendo…
In sintesi, Mario Smash Football è da evitare come la peste, se abbiamo intenzione di giocarci da soli.
Tutto un altro discorso quello relativo al multiplayer, in cui questo gioco si attesta come un ottimo passatempo per grossi gruppi di amici.
MAri oSmash Football è nato per essere multigiocatore, e solo in questa modalità esprime al massimo le sue potenzialità, superando alla grande i pur grossi difetti trattati nel resto della recensione.
In conclusione:
Mario Smah Football si può definire un gioco tutto sommato divertente, ottimo per grossi gruppi di giocatori e incredibilmente chiassoso e vivace. Tuttavia in modalità singola lascia parecchio a desiderare, specie per la pochezza dimostrata nella cura dela differenziazione dei personaggi giocabili. Fosse stato un gioco leggermente più simile a Smash Bros Melee (e, quindi, avesse avuto anche personaggi esterni alla serie di Mario), e avesse avuto un gameplay più raffinato, probabilmente nel 2005 avremmo gridato al capolavoro.