Tekken 8 RECENSIONE| Il gene del diavolo continua a vivere

Recensito su PlayStation 5

Jin Kazama e Kazuya Mishima

Tekken 8. Ei fu. Siccome immobile, dato il mortal sospiro. Vorrei aprire la recensione di Tekken 8 proprio con una citazione all’epica Napoleonica, con la meravigliosa poesia manzoniana che fa da epitaffio a uno dei più celebri generali e strateghi della sua età.

Heihaci Mishima è morto, morto davvero, scomparso, ma non dimenticato. L’eredità del gene maledetto è tramandata al figlio Kazuya e inevitabilmente al nipote Jin Kazama, che rifiuta il cognome dei Mishima ed è determinato ad estirparne il male dalla terra.

Con un fortissimo parallelisimo alla Titanomachia greca, Harada e il suo team diviso tra il Tekken Project e i Bandai Namco Studios, portano avanti di capitolo in capitolo una tragedia familiare che vede il figlio uccidere il padre, in una spirale di vendetta e follia.

Tekken 8 | La Titanomachia secondo Harada

Tekken 8 ci propone una modalità storia dal gusto cinematografico, che fonde splendidamente filmati e gameplay, atta a proseguire le vicende narrate nei precedenti capitoli. Kazuya Mishima si è vendicato del genitore che lo gettò dalla rupe “quasi” Tarpea ed è pronto a prendere il controllo della Mishima Zaibatsu.

Abbiamo a che fare un Kazuya che ha quasi perso il senno, ossessionato da progetti di dominio mondiale e di sterminio dei deboli. La mise en scène è didascalica e cacofonica, sgraziata e in qualche modo perfettamente declinata nel tipo di prodotto del quale vi scrivo.

jin tekken 8
Jin Kazama

Starà a Jin Kazama scendere in campo, anch’egli possessore del gene maledetto e dunque unica speranza dell’umanità al fine di fermare suo padre dai folli intenti che guidano la sua brama di potere. La trama di Tekken 8 racconta la grande battaglia tra Jin e Kazuya, dove gli altri personaggi agiscono quasi da mere comparse sullo sfondo, incapaci di misurarsi davvero con un power level così elevato.

Il fine ultimo è quello di liberare la terra una volta per tutte dal gene maledetto e rendere ancora una volta gli umani artefici del proprio destino. Tutto andrebbe secondo i piani se Heiachi non avesse una figlia segreta, l’eclettica Reina, nuovo personaggio del roster di combatternti di Bandai Namco.

Durante la modalità storia di Tekken 8 saremo chiamati a vestire quasi solamente i panni di Jin Kazama, sebbene durante il canonico torneo potremo giocare qualche round controllando gli altri combattenti. Altri dettagli sul gioco li avevamo già mostrati nella nostra anteprima.

Il gene del Diavolo continua a vivere

I pugni sono in grado di raccontare una storia ben più profonda di quella proposta attraverso i dialoghi dei personaggi. Mi ha stupito profondamente l’ennesimo, lunghissimo duello tra Jin e Kazuya, durante il quale controlleremo Jin.

tekken 8 jin contro lili
Jin Kazama Vs Lili

Di round in round Jin cambierà stile di arti marziali utilizzate, passando dallo stile Kazama allo stile Mishima, culminando con il suo peculiare stile demoniaco. Questi round silenziosi narrano la vicenda di un combattente esperto, che negli anni si è addestrato con un solo scopo finalmente chiaro e quale miglior modo di farlo trasparire al giocatore attento se non di viverlo in prima persona tramite un diverso outcome della pressione dei tasti?

Terminata la modalità storia principale, potremo accedere ad una storia secondaria denominata Arcade Quest, in cui creare il nostro personalissimo avatar e venire catapultati in un mondo parallelo al nostro, in una sala Arcade gremita di appassionati di Tekken 8 che attendono con trepidazione la release del nuovo capitolo della saga.

La mia strada verso il Tekken World Tour

Lo scopo di questa seconda modalità single player sarà quella di allenarsi in arcade diversi sparsi per tutta la regione al fine di battere avversari sempre nuovi, qualificarsi alla più prestigiosa competizione di Tekken di sempre, il Tekken World Tour (o TWT) e uscirne trionfati.

Ottima modalità tutorial per i novizi, dove verremo presi per mano e guidati alla scoperta delle meccaniche uniche e nelle juggle base di questo splendido capitolo. D’altro canto, dopo aver passato decine di ore in compagnia di Tekken 8, sono qui per parlarvene.

Come molti di quelli che mi seguono più assiduamente sapranno, la mia specializzazione in ambito picchiaduro è dedicata all’ambiente dei 2D. Pertanto le mie apparizioni in qualità di giocatore su Tekken sono state sporadiche nel corso degli anni, sebbene abbia organizzato diversi tornei dedicati alle interazioni precedenti del brand, con un torneo in arrivo a fine mese per festeggiare la release dell’ottavo capitolo della saga.

Heat System e Legacy Knowledge

Questa premessa risulta doverosa in quanto Tekken, più di altri, è sempre stato un titolo dove la legacy knowledge, ovvero le skill formulate durante gli anni di gioco, hanno sempre avuto un peso granitico sull’esperienza di gioco. La mia percezione riguardo Tekken 8 è invece quella di trovarsi davanti ad un titolo che ha saputo ammorbidirsi e smussare i suoi spigoli più duri, senza perdere in qualità o profondità.

Meccaniche come il Korean Backdash e il movimento risultano leggermente semplificate, in alcuni casi desuete,  mentre le finestre di input appaiono in alcuni casi più generose. Poi c’è sempre da fare pace con gli elettrici, i famosi “demoni” del perfect frame, che con un pochino di studio e pratica non sono uno scoglio così insormontabile.

tekken 8 jin contro Hwoarang
Jin Kazama Vs Hwoarang

Se da una parte abbiamo l’attuale re dei 2D, Street Fighter 6, che ci propone il sistema Drive, barre da spendere cariche fin da subito, Tekken 8 fa qualcosa di simile ma al contempo estremamente diverso.

È ora di dare il benvenuto all’Heat System! Una volta per round potremo accedere a uno stato di potenziamento, dalla durata limitata, atto renderci delle vere e proprie furie inarrestabili, ma andiamo per gradi.

Potremo attivare l’Heat in due modi: il primo è quello di premere il relativo tasto dedicato, che permetterà al nostro personaggio di dare un colpo con armor e entrare nell’Heat State. Questa prima opzione è valida come tool difensivo, in quanto ci permette di spezzare la pressione e il ritmo dell’avversario.

Il secondo modo per andare in Heat è eseguire particolari mosse o combo, che non appena verranno utilizzate ci porteranno automaticamente in Heat State (tramite Heat Engager). Durante l’Heat saremo dunque potenziati e in grado di infliggere chip damage all’avversario, ovvero imporre dei danni da parata.

Niente paura, non siamo su Mortal Kombat 1 e non si può morire di chip damage, inoltre questa tipologia di danno verrà proposta sotto forma di “Salute recuperabile”, il danno si divide in due tipologie, recuperabile e non, il primo rappresentato tramite una seconda barra trasparente.

tekken 8 jin contro kazuya
Jin Kazama Vs Kazuya Mishima

Durante l’Heat potremo ripremere il tasto dedicato per mettere immediatamente fine allo stato di potenziamento, ma al tempo stesso performare una potente mossa, diversa da personaggio a personaggio, chiamata Heat Smash. Anche se bloccata non ci lascerà scoperti e dunque vittima di potenziali punizione, ma il suo start up non è coperto da armor.

Si può inoltre performare un Heat Dash al prezzo dell’utilizzo di tutto il rimanente della barra come conseguenza di un Heat Engager, andato a segno o bloccato. L’utilizzo di questa meccanica cambia moltissimo da personaggio a personaggio e sebbene rappresenti una meccanica universale, ci sarà davvero da sbizzarrirsi.

Il sistema delle combo rimane pressocché invariato, nella classica formula launcher, tornado (nuovo nome dello screw), ender. Se tutte queste informazioni vi spaventano, niente paura. La modalità semplificata è richiamabile in qualsiasi momento durante uno scontro e vi permetterà vi sovrascrivere gli input classici dei tasti con dei comandi semplificati.

Stile semplificato e Rage Art

Questo viene chiamato “stile semplificato” ed è ormai presente in tutti i picchiaduro d’ultima generazione, tool decisamente utile per iniziare a padroneggiare il neutrale e dedicarsi successivamente allo studio mnemonico delle combo o delle juggle più complesse.

Per ultimo ma non meno importante, fa ritorno il Rage status. Una volta scesi sotto una soglia prestabilita di vita, il nostro personaggio, con le sue ultime forze entrerà automaticamente in questo stato. Ciò significa fare più danni, ricevere meno chip damage e potremo utilizzare la spaventosa Rage art.

La Rage Art (DF 1+2) è la “Super” di Tekken, proporrà un colpo che se andato a segno ci mostrerà un breve filmato al quale seguiranno enormi danni inflitti al nostro avversario. Come di consueto le Rage Art sono scopertissime, quindi mancare il bersaglio significa andare incontro a morte certa.

32 personaggi dal pugno d’acciaio

Scalare la vetta dell’eccellenza in Tekken 8 è parte del divertimento post lancio e il gioco online racchiude una parte fondamentale dell’esperienza. Purtroppo durante la fase di recensione le sessioni online sono state relegate a finestre temporali decisamente ristrette, ma il funzionamento del Rollback e delle sue modalità è risultato più che sufficiente al fine di garantire un’esperienza godibile.

Questa nuova generazione di picchiaduro ci ha abituati all’eccellenza della stabilità e vedremo una volta aperti i server se potremo godere fin dal day 1 di un’esperienza fluida e senza intoppi, in ogni caso Tekken 8 è un titolo che è qui per restare negli anni, che vedrà decine di patch, quindi niente paura.

tekken 8 - kazuya
Kazuya Mishima

Graficamente siamo di fronte a una meraviglia dell’Unreal Engine 5 e nella migliore incarnazione possibile del picchiaduro di Bandai Namco. Il roster è composto al lancio da ben 32 personaggi giocabili, dando un netto stacco alla concorrenza, con un primo character season pass già presente nel preorder del titolo.

A pochi giorni dalla release di Tekken 8 è evidente che ci ritroviamo di fronte al re dei picchiaduro 3D, complesso, stratificato, profondo, accessibile, affascinante.

A partire dalla solidità del gameplay per passare tra innumerevoli e splendide feature come la personalizzazione del personaggio, per culminare con le battaglie fantasma, durante le quali potremo combattere contro una I.A. che tramite il machine learning imparerà da noi e si proporrà di aiutarci a studiare le nostre stesse debolezze e superarle.

Il roster e l’enorme diversità di approccio alla partita di ben 32 personaggi è semplicemente mastodontico e garantisce anni di apprendimento e divertimento all’appassionato, così come l’incredibile carisma di Tekken 8 è in grado di irretire il curioso e trasformalo in un giocatore assiduo. Semplicemente imperdibile.

9.5
Semplicemente imperdibile.

Pro

  • Solido, stratificato, profondo
  • Accessibile
  • Roster Enorme
  • Visivamente splendido

Contro

  • Dialoghi claudicanti
Vai alla scheda di Tekken 8
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